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METODOLOGIA della RICERCA QUANTITATIVA 30/09/
Definizioni di base
Metodologia Il metodo è l’insieme di regole o il procedimento attraverso il quale giungere ad un obiettivo; il termine deriva dai termini greci traducibili con “attraverso” e “strada”. La metodologia , nell’ambito della ricerca in psicologia, rappresenta lo studio del metodo che permette di giungere ad un sapere scientifico. Lo psicologo risponde a interrogativi su sentimenti, pensieri e comportamenti servendosi di metodi scientifici rigorosi. Per costruire una ricerca bisogna prestare attenzione a diversi aspetti. Esempi di ricerche: Bobo doll experiment 1961, apprendimento dell’aggressività per imitazione, ricerca di Anderson 2003, relazione tra visione dei media e comportamenti aggressivi. L’esperimento è un tipo di studio in cui il ricercatore tiene sotto controllo una serie di elementi. Costrutto Il costrutto è un concetto, un’idea (memoria, aggressività, intelligenza, depressione) Popolazione o Universo Aggregato più o meno eterogeneo di individui. La popolazione rappresenta tutti gli individui a cui si rivolge il ricercatore nell’ambito di un’indagine in cui vuole studiare un determinato aspetto o comportamento. Indipendentemente dai criteri che costituiscono l’aggregazione, una popolazione è costituita da una categoria di genere molto ampia di persone. La parte di popolazione presa in esame è definita campione. Il ricercatore parte con l’idea di generalizzare i risultati ottenuti nel campione alla popolazione da cui esso proviene, se la relazione tra due fenomeni viene verificata per il campione è molto probabile che sia vera anche nel resto della popolazione. Non tutti i risultati si possono generalizzare. Il campione deve rispettare la variabilità della popolazione Variabile È una caratteristica, un attributo o una condizione di una persona, un oggetto o un evento che varia a seconda delle situazioni e degli individui. È un termine che appartiene agli studi quantitativi, dove si quantificano le caratteristiche degli individui. Si trovano all’interno della matrice di dati. Sono come dei fogli Excel, avrò tante caselle quante sono le variabili che ho preso in considerazione nel mio studio. Software: SPSS, R, SAS Ipotesi di ricerca Il ricercatore deve fare delle ipotesi che poi deve testare. È un elemento imprescindibile , devo sapere cosa valutare. È chiara e specifica (5W), deve contenere delle informazioni importanti.
Metodologia della ricerca
La ricerca può essere:
- Quantitativa
- **Qualitativa
- Ricerca quantitativa** Esempio: Valutazione del benessere psicologico nei pazienti con sclerosi multipla presi in carico da ssn. Devo misurare attraverso l’ HADS (Hospital Anxiety and Depression Scale) l’umore, mentre attraverso il MSQOL- (questionario) misuro la qualità della vita. Obiettivo: verificare le ipotesi dello studioso Impostazione della ricerca Icostrutti psicologici vengono misurati e si possono generare punteggi, ha l’obiettivo di verificare le ipotesi formulate partendo dall’ analisi della letteratura (articoli scientifici) e dalla teoria. Segue il metodo deduttivo (la teoria precede l’osservazione); paradigma neopositivista, si cerca una giustificazione nella letteratura. C’è distanza tra ricercatore e partecipante, nonostante siano coinvolte molte persone il rapporto è distaccato Si utilizza un approccio manipolativo Rilevazione Forte rappresentatività del gruppo di partecipanti scelti per la ricerca rispetto alla popolazione di riferimento. Se studio la qualità della vita per i malati di sclerosi devo interpellare solo malati di sclerosi. Lo strumento di rilevazione deve essere lo stesso per tutti i partecipanti; i dati sono considerati oggettivi (relativo agli strumenti, gli autosomministrati rappresentano quello che la persona pensa di se). Analisi dei dati Tecniche matematiche e statistiche; logica della causazione, correlazione Presentazione dei risultati
- Tabelle
- I risultati sono generalizzabili
- Si utilizza un approccio NOMOTETICO : la quantificazione delle differenze nelle caratteristiche psicologiche comuni possedute da gruppi di individui diversi. 2) Ricerca qualitativa Esempio: valutazione degli aspetti più rilevanti per il benessere psicologico nei pazienti con sclerosi multipla Obiettivo: generare nuove idee Focus group: interviste in profondità con i pazienti Impostazione della ricerca la ricerca qualitativa raccoglie informazioni con l’intento di descrivere un argomento piuttosto che misurarlo l’obiettivo è quello di generare nuove idee o di approfondire degli aspetti. Segue un metodo induttivo (la teoria emerge dall’osservazione). Non ci sono fasi strutturate e la ricerca può essere condotta su poche persone, instaurando così un’interazione coinvolgente. Segue approccio naturalistico , il ricercatore è un vero osservatore, non controlla o modifica niente.
LA PSICOLOGIA come SCIENZA 1879 Wilhelm Wundt istituisce il primo laboratorio di psicologia a Lipsia in cui si studiava la percezione e la sensazione. La misurazione del pensiero viene considerata al pari della fisica, della chimica e dell’astronomia. La psicologia viene dunque considerata una scienza quantificabile fondata sul metodo sperimentale. Viene utilizzato un approccio EMPIRICO : basato sull’ osservazione diretta e sulla sperimentazione. Gli psicologi si focalizzarono sui comportamenti e sulle sperienza che potevano essere osservati direttamente. XX sec: Psicologia della Gestalt, Wertheimer (DE) XX sec: Comportamentismo, Watson (USA) Evoluzione del concetto di scienza
- Concezione dimostrativa: la scienza deve dimostrare le proprie affermazioni. Scienza VS Opinioni; Aristotele negli Analitici primi introduce il concetto di ragionamento deduttivo (sillogismo), cioè un ragionamento perfetto grazie al quale la conclusione a cui si perviene è effettivamente la conseguenza che scaturisce. Il sillogismo scientifico o dimostrativo si caratterizzava per la correttezza formale di ciò che veniva dedotto e per il valore di verità delle premesse. Si compone di due preposizioni, o premesse e di una conclusione. Le due premesse sono unite da una nozione o termine medio. Euclide considerava la matematica come scienza deduttiva Galilei, padre del metodo scientifico, sosteneva che la scienza doveva fondarsi sulle dimostrazioni necessarie e sulle sensate esperienze (esperienze che possiamo fare in natura con i nostri sensi, punto di partenza del metodo induttivo). L’esperienza è qualcosa di naturale, una semplice osservazione immediata, ed è differente dall’esperimento che è costruito sulla base delle proprie teorie ed è incentrato solo sugli aspetti quantificabili di ciò che viene osservato. Seguono le necessarie dimostrazioni , cioè, ragionamenti logico-matematici che lo scienziato porta avanti partendo da una sua personale intuizione o supposizione. Sono deduzioni che traiamo da ipotesi teoriche che dovrebbero verificarsi (procedimento deduttivo ). Il metodo scientifico di Galilei si articola in due momenti fondamentali:
- Osservativo-deduttivo
- Ipotetico-deduttivo
METODO INDUTTIVO METODO DEDUTTIVO
Osservazioni specifiche Formulazione di una teoria Individuazione di regolarità Formulazioni di ipotesi specifiche Formulazione di ipotesi Osservazioni Formulazione della teoria Verifica delle ipotesi
- Concezione descrittiva: ogni sapere scientifico si basa su osservazione dei fenomeni. Newton osserva la stabilità della natura, usa il principio “Hyphotesis non fingo”, cioè, mi rifiuto di immaginare ipotesi, in particolare quelle che ammettono le qualità occulte o forze nascoste, fattori che non risultino evidenti dall’osservazione scientifica. La scienza deve essere puramente descrittiva dei fatti della natura e delle sue leggi. Interviene poi il positivismo logico secondo cui la conoscenza parte dalle osservazioni e dall’esperienza: Regolarità Induzione Leggi Teorie Ipotesi Sperimentazione Ogni sapere scientifico si basa su osservazioni su cui può esserci un accordo. Una volta riscontrata una regolarità si ricavano leggi per mezzo dell’induzione, che sono il punto da cui partire per formulare teorie che permettono di generare ipotesi. Le ipotesi devono poi essere verificate mediamente sperimentazione. Watson, esponente del behaviourismo applica le tesi del positivismo logico in psicologia. Utilizza protocolli di osservazione per la descrizione dei fenomeni: il comportamento doveva essere osservato per valutarne le regolarità. Negli anni 50 si giunge alla conclusione che non esiste un’osservazione pure indipendente da un presupposto teorico.
- Concezione auto correggibile: il sapere scientifico deve essere in constante evoluzione. Ci sono 3 approcci diversi: Il razionalismo critico di Popper Ogni proposizione generale non può essere confermata empiricamente ma solamente falsificata o confutata. Ogni teoria non è mai assolutamente provata o definitivamente dimostrata. Le conoscenze in nostro possesso sono sempre provvisorie e soggette a revisione. La ricerca scientifica deve trovare sempre teorie migliori. È scientifica ogni affermazione confutabile. La scienza avanza per tentativi ed errori, il metodo scientifico si compone di 3 fasi: problemi, teorie e critiche. Si parte dal problema e non dalla teoria o dell’osservazione. Il problema è una contraddizione tra due teorie o tra una teoria e un fatto, osservazione e intuizione dello scienziato sono fondamentali. La teoria dei paradigmi di Kuhn L’attività scientifica non consiste nel verificare le teorie ma nell’arricchirle, nel risolvere i problemi che la scienza pone. I paradigmi sono incommensurabili, cioè non confrontabili, in quanto ciascun paradigma ha i propri criteri di validità. Il paradigma ha anche carattere sociale, contiene una prospettiva comune a tutte le persone. Si trasmette sia attraverso i contenuti e la pratica. Per descrivere un cambiamento nelle assunzioni basilari all’interno di una teoria scientifica dominanti utilizza il concetto di cambiamento di paradigma. La condivisione e la diffusione delle idee tipiche di un paradigma trasforma una scienza straordinaria, nuova, in una scienza normale. La scienza nel corso della storia presenta cicli paradigmatici. Il passaggio da un paradigma all’altro avviene mediante una rivoluzione. Ciò avviene tramite un accumularsi di anomalie che generano delle crisi. Epistemologia irrazionale ed anarchica di Feyerabend
Si cerca di controllare tutte le variabili confondenti in modo da far sì che il valore della variabile dipendente dipenda esclusivamente dalla manipolazione operata sulla variabile indipendente Si controlla anche l’assegnazione casuale dei partecipanti. Ogni esperimento esige un confronto fra due condizioni. Si crea un gruppo sperimentale , costituito dai soggetti che ricevono il “nuovo” trattamento, e un gruppo di controllo , costituito da soggetti che non ricevono il trattamento oggetto di studio. Rappresenta il comportamento ed è utilizzato come base per la valutazione del gruppo sperimentale. Operalizzazione di una variabile Il termine deriva dall’operazionismo, una teoria dei concetti sulla scienza che venne formulata dal chimico Brodie e riformulata in maniera esplicita da Bridgman , la quale afferma che i concetti scientifici devono essere oggettivi allo stesso modo dei dati scientifici. La psicologia si occupa di costrutti latenti , non direttamente osservabili e quindi misurali. Per misurare tali costrutti occorre trasformarli in una serie di indicatori osservabili, cioè variabili da misurare. INGENUO SCIENTIFICO Approccio generale Intuitivo^ Empirico Atteggiamento Acritico, osservante^ Critico, scettico Osservazione Casuale, non controllata^ Sistematica, controllata Resoconto Distorto, soggettivo^ Non distorto, oggettivo Concetti Ambigui, con molteplici significati^ Definizioni^ chiare,^ specificità operativa Strumenti Inaccurati, imprecisi^ Accurati, precisi Misure Non valide o inattendibili^ Valide e attendibili Ipotesi Non testabili^ Verificabili L’osservazione ingenua non ci permette di controllare o eliminare i fattori che potrebbero influenzare gli eventi. Quando ci basiamo sulle osservazioni casuali possiamo trarre conclusioni sbagliate. Esempio: caso di Clever Hans (cavallo prodigio). Ricerca La ricerca può essere di 2 tipi:
- Ricerca di base : l’obiettivo è comprendere il comportamento e i processi mentali. Serve ad aumentare le conoscenze teoriche su un dato argomento. È una ricerca della conoscenza fine a sé stessa.
- Ricerca applicata : finalizzata a migliorare la vita delle persone. Usa teorie, metodi e strumenti elaborati nella ricerca pura per la soluzione di problemi concreti **Fasi del progetto di ricerca:
- Identificazione del problema di ricerca:** Entra in gioco l’interesse personale del ricercatore. Una ricerca può anche nascere da fatti paradossali o da semplice fortuna, dal tentativo di risolvere problemi pratici. Si può partire da altre teorie già esistenti, da un’analisi della letteratura già esistente e dai risultati di ricerche precedenti. A volte il desiderio di ricerca può anche nascere da mera competizione. Si formula una domanda di ricerca che focalizza l’attenzione dei ricercatori su alcuni aspetti invece che altri. Una teoria è definita come una serie di affermazioni che servono a definire gli eventi, descrivere relazioni tra essi oppure ancora spiegare il verificarsi di questi ultimi.
Le teorie si differenziano per l’ampiezza degli eventi che cercano di spiegare: da fenomeni molto specifici a fenomeni più complessi. Una teoria usa studi precedenti per strutturare la conoscenza empirica e suggerisce ipotesi verificabili che indirizzano la ricerca futura. Le buone teorie sono:
- Logiche : hanno senso e le predizioni possono essere logicamente dedotte
- Precise : le predizioni sul comportamento sono specifiche e non generali
- Parsimoniose : la spiegazione più semplice è la migliore. Le ipotesi di ricerca (se accade x allora y) si dicono statistiche e possono essere:
- Nulle : ipotizzano la mancanza dell’effetto ipotizzato
- Alternative : affermano la presenza dell’effetto ipotizzato Le ipotesi possono servire al ricercatore per fare delle previsioni , possono esprimere:
- Correlazione : quando due diverse misurazioni effettuate sulle stesse persone o eventi variano insieme, cioè quando i punteggi di una variabile tendono ad essere associati con i punteggi di un’altra
- Inferenza causale : gli eventi identificati co-variano, c’è una relazione temporale in cui uno viene prima e l’altro dopo, bisogna avere la certezza di aver eliminato le cause alternative Dopo aver indentificato il problema si formula la domanda di ricerca e delle ipotesi specifiche. La domanda di ricerca deve contenere una definizione teorica chiara dei costrutti. 2) Fase della pianificazione del disegno di ricerca: Si definiscono la struttura e l’organizzazione della ricerca La pianificazione della ricerca riguarda le 5W e viene descritta nel protocollo di ricerca , all’interno del quale troviamo:
- Il disegno dello studio
- L’oggetto da osservare e gli obiettivi
- Le condizioni in cui condurre l’osservazione
- Gli strumenti di misura
- I metodi appropriata per codificare i dati
- I test statistici per le analisi 3) Fase delle osservazioni o raccolta dei dati La misurazione in psicologia è un processo descrittivo il cui fine è quello di dare una valutazione (possibilmente numerica) del grado o della quantità di una determinata caratteristica presente in un individuo o in un gruppo di individui Il processo di misurazione mette in relazione due insiemi :
- L’insieme costituito dagli elementi che si vogliono misurare ( sistema relazionale empirico )
- Insieme numerico ( sistema relazionale numerico ), che rappresenta mediante simboli le relazioni che esistono all’interno dell’insieme empirico Le relazioni tra gli elementi del SRE devono essere le medesime del SRN. Esiste una regola di corrispondenza che definisce come tradurre le osservazioni del SRE in valori del SRN 1946: Stevens introduce la Teoria della misurazione Stevens data la complessità delle caratteristiche misurabili, introdusse 4 categorie di variabili sulla base delle scale utilizzate per la misurazione che si basavano sulle relazioni intercorrenti tra i livelli di variazione di una variabile. Ciascuna variabile è formata da un insieme di categorie che esprimono l’ambito di variazione della variabile stessa che vengono dette livelli o modalità.
- Scala nominale: le variabili si definiscono variabili nominali (categoriali/qualitative); i valori che esse assumono corrispondono a codici o etichette che rappresentano classi o categorie. È possibile fare affermazioni su “uguale a, diverso da”, la scala gode di proprietà di equivalenza e non equivalenza
- No, la scala è nominale
- Si, allora:
- Gli intervalli tra i livelli della variabile sono equivalenti?
- No, la scala è ordinale
- Si, allora:
- Lo zero indica veramente l’assenza di quantità misurata?
- No, allora la scala è a intervalli
- Si, allora la scala è a rapporti ESERCITAZIONE 1 ESERCITAZIONE 2
- Ordinale, assoluta (numero di battiti di ciglia)
- Nominale dicotomica (trattamento)
- Ordinale (ordine d’arrivo dei treni)
- A intervalli (aggressività con score finale)
- Nominale dicotomica (genere)
- Nominale (marche d’acqua)
- A rapporti (età)
- A rapporti (reddito)
- A rapporti (lunghezza di una trave)
- Nominale (tipologia di domande)
- A rapporti (altezza)
- Ordinale (note musicali)
- Ordinabile (tipi di scarpe)
- A intervalli (empatia)
- Assoluta (numero fogli)
- A rapporti (volume delle scatole)
- Ordinale (intensità delle emozioni)
- Ordinale (intensità dei suoni)
- Nominale (colore dei capelli)
- Assoluta (numero di patologie)
- Nominale (città italiane)
- Assoluta (numero di esami svolti)
- Nominale (colore delle foglie) 4) Fase dell’analisi dei dati Utilizzo di software statistici. I metodi variano in base al tipo di scala ed alla domanda del ricercatore 5) Fase dell’interpretazione I risultati danno una risposta all’ipotesi di ricerca? Accettazione/rifiuto delle ipotesi. I risultati devono essere giustificati e confrontati con altre teorie esistenti Si specifica se i risultati contribuiscono ad approfondire la conoscenza del problema. Alcuni lavori permettono di stilare delle linee guida per i lavori successivi. 6) Fase della comunicazione La struttura di una pubblicazione di una ricerca in una rivista scientifica è formata da 7 parti:
- Titolo, autori e istruzioni di appartenenza
- L’abstract e le parole chiave
- L’introduzione teorica, gli scopi e le ipotesi di ricerca
- Il metodo
- I risultati
- La discussione e le conclusioni (a volte separate)
- La bibliografia Per scrivere gli articoli bisogna fare attenzione alla differenza tra:
- Citare : attingere da un testo utilizzando le stesse parole dell’autore , vanno utilizzare le virgolette.
- Riassumere : esporre o ricapitolare in forma brave o essenziali gli argomenti di uno scritto
- Parafrasare : proporre con parole proprie concetti espressi in altri articoli Ogni rivista si compone di:
- Editor : direttore della rivista
- Co-editor : fa parte della redazione scientifica ed è un esperto dell’ambito. In alternativa all’editor definisce le sorti di un lavoro scientifico revisionato dai referee
- Referee : revisori che valutano l’articolo sul piano teorico e metodologico.
L’articolo può essere:
- Accettato con priorità
- Accettato
- Accettato con modifiche lievi (minor revisions)
- Accettato con correzioni sostanziali (major revisions)
- Rifiutato con rinvio di una nuova versione agli stessi referee
- Rifiutato con rinvio di una nuova versione a referee diversi Metriche riviste e autori:
- IF (impact Factor) : per una rivista, citazioni nell’anno x, da parte di altre riviste, di articoli del biennio precedente oppure numero di articoli pubblicati dalla rivista nel biennio precedente
- H-index : metrica a livello dell’autore, indicatore di qualità individuale della produzione scientifica, che permette la valutazione del valore globale della carriera di un singolo ricercatore. Paper e review Il paper descrive nuovi esperimenti e discute i risultati derivanti da essi. Il suo obiettivo è quindi quello di rispondere a specifiche domande attraverso dati sperimentali Gli articoli di review , invece, sono degli articoli scientifici basati su una revisione (organizzazione e sintesi) più o meno approfondita, della letteratura scientifica esistente su un certo argomento. *Il primo autore citato è quello che ha lavorato maggiormente alla ricerca, mentre l’ultimo nome è quello di colui che ha trovato i fondi e ha lavorato alla pianificazione della ricerca. * Riferimenti bibliografici Le references possono essere citate in ordine alfabetico, o seguendo l’ordine di citazione del testo. Le citazioni bibliografiche servono ad indicare i documenti (pagine web, singoli articoli o altri testi) a cui si fa riferimento in un altro documento. Se queste citazioni non vengono inserite, ovvero non si riporta il nome del/degli autore/i del contributo, si sta commettendo un plagio. Possono essere citate:
- Monografie , opere singole su un argomento determinato, pubblicate in uno o più volumi e concluse in sé stesse. Possono appartenere a una collana, ma anche in questo caso restano indipendenti dalle altre monografie della stessa collana. Possono essere un testo unico oppure articoli di autori diverse.
- Periodici , vengono pubblicati cartacei o online con una certa cadenza (settimanale, quindicinale, mensile, bimestrale, semestrale o annuale) e sono suddivisi in volumi o fascicoli. Ogni fascicolo contiene più articoli. Più fascicoli costituiscono un volume che di norma corrisponde ad un’annata. Ogni fascicolo è solitamente numerato o datato progressivamente con una numerazione che si rinnova in genere ad ogni annata. I titoli dei periodici sono citati molto spesso in forma abbreviata , stabilita dal periodico stesso nel momento della fondazione. I periodici possono contenere articoli che affrontano diversi argomenti e temi specifici all’interno di un’area tematica (agricoltura e scienze biologiche, arte e scienze umane, biochimica…)
Etica e ricerca Aggiungere i dettagli degli esperimenti. Al soggetto sperimentale veniva chiesto di entrare in una stanza, di fronte a se aveva un generatore che andava dai 15 a 450 v. Sui pulsanti c’erano delle linee guide riguardo ai voltaggi. Lo sperimentatore chiede al soggetto di elencare delle coppie di parole Etica Si definisce come l’insieme dei principi e delle regole che guidano il comportamento morale degli individui e della società. La violazione di questi codici porta a delle sanzioni stabilite e previste dagli ordinamenti giuridici. Il codice etico degli psicologi trova le sue origini nel Codice di Norimberga (1946), il quale nasce dalla riflessione e dall’attenzione ai temi etici nella ricerca sull’uomo messe in questione in seguito alle procedure di sperimentazione utilizzate durante la Seconda Guerra Mondiale. Alla fine del conflitto la Corte di Norimberga accusò i medici tedeschi di crimini contro l’umanità, che comprendevano esperimenti medici su esseri umani senza il loro consenso.
Introduce:
- **consenso informato
- pianificazione della ricerca
- il bilancio tra rischi e benefici
- il divieto di condurre ricerche che provochino sofferenza fisica, conseguenze dannose o** mortali
- l’importanza di una professionalità nella conduzione delle ricerche Costituisce la base per i codici etici di diversi Paesi del mondo. Negli Stati Uniti la sua influenza si esplicita con l’introduzione, nel 1952, del primo Codice Etico degli psicologi Americani pubblicato dall’APA; mentre in Europa, nel 1964, con la pubblicazione della Dichiarazione di Helsinki e con la pubblicazione, nel 2015, del Codice etico per la ricerca in psicologia dell’AIP. Tra i principi fondamentali della Dichiarazione di Helsinki troviamo il fatto che la ricerca debba essere conforme ai principi scientifici generalmente riconosciuti , si deve basare su sperimentazioni adeguatamente eseguite in laboratorio o su animali sia su una conoscenza approfondita della letteratura scientifica. Inoltre afferma che il progetto e la sperimentazione riguardante l’uomo, in ogni fase, devono essere chiaramente definiti in un protocollo sperimentale , il quale a sua volta deve essere sottoposto per la valutazione al comitato etico indipendente. Rapporto di Belmont Lo studio sulla sifilide di Tuskegee fu un esperimento clinico attuato e seguito dallo United States Public Health Service in Alabama; si svolse tra il 1932 e il 1972 e aveva come oggetto di studio l’evoluzione della sifilide non curata nella popolazione maschile nera della città, lo scopo era quello di verificare gli effetti della progressione naturale della malattia su un corpo infetto non curato. Principi etici
- Rispetto per la persona : protezione della auto-determinazione della persona e il suo livello di autonomia; consenso informato
- Beneficenza : non causare danno, massimizzare i benefici possibili e minimizzare i possibili danno; valutazione
- Giustizia : imparzialità ed onesta dei ricercatori; selezione dei soggetti Influenze in Europa e in Italia
- 1993 : Ordine professionale degli psicologi
- 1995 : Linee guide dell’UE di Buona Pratica Clinica per l’esecuzione delle sperimentazioni cliniche
- 1998 : Codice deontologico degli psicologi italiani (CNOP, Consiglio Nazionale Ordine Psicologi) Primo codice etico degli psicologi americani (APA) Il presente Codice Etico si applica esclusivamente alle attività degli psicologi qualsiasi sia la loro mansione e qualsiasi sia il contesto lavorativo. Il codice etico per la ricerca in psicologia dell’AIP prevede 5 principi generali:
- Integrità : onestà, non abusare dell’asimmetria
- Rispetto della dignità della persona : discriminazione
- Competenza : limiti della propria conoscenza
- Responsabilità sociale : diffusione delle informazioni
- Tutela del benessere : compromissione della sicurezza, autostima
Dovrebbe essere composto da almeno 5 membri con formazioni diversa, proveniente da diversi settori di competenza; devono essere rappresentati scienziati e non. Ogni università richiede che tutte le ricerche siano esaminate da un comitato indipendente, prima dell’inizio della raccolta dei dati. Il comitato etico ha l’autorità di approvare, non approvare o richiedere modifiche al piano di ricerca prima di autorizzarla. L’AIP suggerisce di istituire un comitato etico locale in ogni dipartimento istituto o ente di ricerca al quale i ricercatori mandano i loro progetti di ricerca. Nel caso si richieda una discussione più approfondita, il c.e. locale può inviare il progetto alla commissione etica dell’AIP. Prima dell’inizio dello studio il protocollo di ricerca dev’essere sottoposto al comitato per la valutazione, approvazione e/o modifica. Il comitato possiede il diritto di monitorare lo studio che il ricercatore sta svolgendo Il ricercatore non può modificare il protocollo senza che non ci sia una successiva riapprovazione e, inoltre, al termine dello studio il Comitato dovrà ricevere un report finale con i risultati e le conclusioni della ricerca. I protocolli seguono una struttura specifica:
**- Titolo
- Background e razionale dello studio
- Obiettivi ed ipotesi
- Pianificazione dello studio
- Metodi statistici e analisi
- Data Safety Monitoring Board**
- Aspetti etici e regolatori : consenso informato, autorizzazione, sospensione o conclusione prematura, politica di pubblicazione dati - Bibliografia Consenso e trattamento dei dati personali Prima di eseguire qualunque prestazione professionale lo psicologo è sempre obbligato a:
- Consegnare l’informativa : esplicita in maniera più o meno esaustiva e comprensibile le prestazioni che verranno erogate e le modalità
- Far firmare il consenso informato e il consenso al trattamento dei dati personali. All’interno del consenso informato i ricercatori descrivono le procedure in maniera chiara, identificano gli aspetti che potrebbero influenzare la partecipazione dei soggetti e rispondono ad ogni domanda che i partecipanti possono fare. Informativa privacy I dati vanno presentati in modo aggregato in maniera da non rivelare l’identità, per esempio può essere opportuno utilizzare un codice per identificare le persone. Secondo il GDPR gli utenti hanno diritto: **- Di accesso
- Di rettifica e modifica
- Alla cancellazione
- Di limitazione del trattamento
- Di portabilità
- Di opposizione
- Di informativa Possibili danni legati alla ricerca**
I potenziali rischi legati alla ricerca in psicologia sono:
- Danni fisici
- Danni sociali
- Danni emotivi I rischi devono essere valutati in maniera di preservare la propria salute nella sua totalità. Rischio minimo Con rischio minimo intendiamo il fatto che il danno o il disagio che i partecipanti possono sperimentare nella ricerca non è più grande di quello che potrebbero sperimentare nella vita quotidiana o durante dei test fisici o psicologici di routine. Inganno nella ricerca L’inganno può consistere sia nell’omissione di informazioni sia in una comunicazione fuorviante su un aspetto della ricerca. Non è etico ingannare le persone invogliandole a partecipare ad una ricerca che li espone ad un rischio. Debriefing Vanno esplicitati tutti gli elementi della ricerca che erano stati precedentemente nascosti. In particolare, al termine dell’esperimento si deve spiegare ai partecipanti se è stato usato l’inganno e per quale motivo.
processo di misurazione è influenzato dal fatto che le persone sanno di essere osservate. La misurazione è indiretta e le fonti sono:
- Prodotti della ricerca primaria (testi cartacei, banche dati) 2) Archivio in senso stretto: ricerca di tutti i generi artefatti prodotti intenzionalmente, definiti in questo caso diretti , e non, per esempio gli indizi d’uso (quanto un oggetto è stato usato), definiti **indiretti.
- Data mining** : i dati raccolti vengono definiti non reattivi poiché derivano dall’uso quotidiano che le persone fanno degli archivi cui noi attingiamo. Ha 3 fasi: 1) Identificazione di fonti utili
- Selezionare campioni dalla fonte (temi, intervalli temporali)
- Codifica delle unità di analisi (categorie descrittive valide e unità di misura appropriate) Quando la comunicazione è scritta l’analisi quantitativa può esaminare singole parole, caratteri, sentenze, paragrafi, temi o particolari voci. Per esempio, i ricercatori studiano la qualità di una relazione matrimoniale possono contare, nelle trascrizioni delle loro interazioni, quanti pronomi usa la coppia. Altro esempio, in uno studio sui comportamenti autolesivi degli adolescenti, i ricercatori usavano una serie di codici binari per analizzare il contenuto dei messaggi nelle bacheche di internet relativi all’autolesionismo. VANTAGGI SVANTAGGI Assenza effetto di reattività Selettività d’archivio Non necessita di molte risorse Informazioni parziali Coerenza fra fonti Sopravvivenza selettiva Possibilità di contestualizzare Permessi necessari Osservazione naturalistica (o etologica) Si tratta di un’osservazione diretta del comportamento. L’obiettivo dei metodi osservativi è di descrivere il comportamento nel modo più completo e accurato possibile; l’osservazione scientifica, diversa da quella casuale, è svolta in condizioni definite con precisione, in maniera sistematica, obiettiva e tenendo conto delle registrazioni accurate. Quando non si riesce ad ottenere una documentazione esaustiva del comportamento i ricercatori cercano di ottenere un campione rappresentativo dello stesso. È impossibile per un ricercatore osservare tutti i comportamenti di una persona; quindi, vengono selezionati dei campioni di comportamento. Campionamento della situazione l’osservazione di un comportamento viene svolta in circostanze e condizioni il più diverse possibile. (La France e Mayo, differenze tra etnie nel contatto visivo, campionano situazioni diverse come caffetterie, uffici, fast food ecc.) Campionamento del tempo nel campionamento del tempo i ricercatori cercano campioni rappresentativi scegliendo vari intervalli di tempo per le loro osservazioni. Gli intervalli possono essere selezionati sistematicamente oppure casualmente/in modo randomizzato. L’unità di misura è la sessione osservativa, può avere durata fissa o variabile ed esistono varie strategie per rappresentare i dati raccolti:
- Sequenze di eventi semplici (1 categoria)
- Sequenze di eventi multipli (diverse categorie)
- Sequenze di stati (2 eventi in parallelo o in sequenza di cui registro la durata)
- Sequenze di stati temporali (sequenze di eventi che non necessitano della durata temporale)
- Sequenze di intervalli (codifiche in un intervallo di tempo) L’osservazione può essere diretta o indiretta , a seconda che venga condotta direttamente sul campo dall’osservatore oppure avvenga su materiale videoregistrato. L’osservazione naturalistica propone la registrazione o l’osservazione del comportamento spontaneo degli individui nel loro ambiente naturale evitando qualsiasi stimolazione. Si caratterizza per l’assenza totale di coinvolgimento ; è diversa dall’osservazione partecipante dove c’è la permanenza del luogo oggetto di osservazione e il coinvolgimento personale. VANTAGGI SVANTAGGI
Non intrusiva Non permette di individuare le cause del comportamento Mancanza di artificiosità Tempi molto lunghi Selezione attenta delle osservazioni Errore di categorizzazione e attribuzione univoca di un comportamento osservato Rispetto dell’ambiento ecologico Campo visivo delle telecamere spesso inferiore a quello umano Validità ecologica (possibile generalizzare i risultati in contesti di vita quotidiana) Osservazione partecipata Si tratta di un’ osservazione diretta dove il ricercatore entra nel contesto di studio. Può essere:
- In incognito : i partecipanti non sanno di essere osservati (forum online)
- Non in incognito : le persone sanno di essere osservate (Malinowski in Nuova Guinea) La registrazione del comportamento avviene tramite note di osservazione successive all’osservazione stessa, sistemi di registrazione cartacei (griglie, checklist) e sistemi di registrazione digitale. Reattività e desensibilizzazione Ogni volta che i ricercatori tentano di controllare la reattività osservando gli individui senza che loro lo sappiano si pongono questioni legate alla privacy in quanto la persona non ha dato il proprio consenso alla partecipazione alla ricerca. Bias dell’osservatore Si definisce effetto aspettativa tutti quegli errori sistematici nell’osservazione che risultano dalle aspettative di un osservatore. Il ricercatore deve essere consapevole che il bias dell’osservatore può essere presente. Anche l’utilizzo delle apparecchiature digitali non elimina del tutto questo bias. Analisi quantitativa dei dati derivati da più osservatori Attendibilità tra osservatori. Formulare per calcolare la percentuale di accordo tra osservatori è Numero di volte che due osservatori concordano/Numero di opportunità per concordare x 100 Anche correlazione di Spearman (var. ordinali) o Pearson (var. intervalli o rapporti) Studio del caso singolo Il caso singolo è un’unità d’indagine. Può essere: **- Un singolo individuo
- Un gruppo, come una comunità o una famiglia
- Un luogo
- Un’organizzazione o compagnia
- Un evento sociale o culturale** Si può utilizzare in uno studio intrinseco , quel tipo di lavoro in cui l’obiettivo è lo studio del caso in sé, oppure in uno studio strumentale , in cui l’obiettivo è lo studio di un fenomeno attraverso un caso singolo. Inoltre, può essere:
- Retrospettivo : si osservano caratteristiche o eventi già emerse o accadute in passato
- Prospettico : si osservano caratteristiche o eventi che emergono o accadono durante il periodo dell’osservazione Le funzioni sono: - Completare una teoria