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Psicologia Generale Univda, Appunti di Psicologia Generale

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Tipologia: Appunti

2024/2025

Caricato il 19/06/2025

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antonella-posillico 🇮🇹

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PSICOLOGIA GENERALE
Che cos’è la psicologia?
Processi cognitivi
Studio della mente
Pensiero
Introspezione
Non si sa bene quando fu coniata e cosa volessero dire; è un neologismo coniato ad inizio ‘5oo a partire dalle parole greche psyche e logos - anima e discorso =
riflessione sull’anima.
Il termine nasce prima della disciplina.
Solo nel diciottesimo secolo si propone la distinzione tra psicologia razionale ed empirica.
Scopo della psicologia
La psicologia può essere definita come lo studio scientifico del comportamento e dei processi mentali.
Le radici della psicologia possono essere rintracciate nei grandi filosofi dell’Antica Grecia.
es. Socrate, Platone, Aristotele posero domande sulla vita interiore, si chiesero cosa fosse la coscienza, se l’uomo fosse essere razionale o irrazionale etc..
ALCMONE
medico, il primo a sezionare cadaveri con un approccio fisiologico - com’era fatto il corpo e come funzionasse.
La struttura ci spiega come il corpo funziona, ma comprende che il cervello ha un ruolo nella percezione e nella sensazione.
Aristotele credeva che tali funzioni avessero sede nel cuore.
Per Alcmone nel cervello si integrano le informazioni dando origine alla comprensione.
IPPOCRATE
ritenuto il padre della medicina, si concentrò sulla fisiologia, lo studio delle funzioni dell’organismo vivente e delle sue componenti.
Egli fece molte osservazioni importanti su come il cervello controlla i vari organi del copro, ponendo le basi per ciò che è diventata la prospettiva biologica in
psicologia.
Credeva che le sensazioni dipendessero dal cervello (IV secolo), sa che grazie al cervello possiamo acquisire saggezza e comprensione.
“Gli uomini dovrebbero sapere che da nient'altro, se non dal cervello,
derivano la gioia, i piaceri, i dispiaceri e i dolori, così come lo sconforto e il
lamento. Ed è mediante il cervello che noi acquisiamo saggezza e conoscenza
e che possiamo sentire e riconoscere ciò che è cattivo e ciò che è buono... ed è
sempre a causa dello stesso organo che noi diventiamo pazzi e deliranti e
che ci viene paura”
Il cristianesimo è importante per noi perché la concezione che viene imposta dell’uomo ha un vincolo importante; l’uomo è il punto più vicino a Dio, per cui ci
ritrova in una via di mezzo in cui è un organismo biologico ma è ciò che più si avvicina alla sfera spirituale = vi è un corpo divino e quindi non può essere studiato
come le altre entità puramente biologiche.
I corpi quindi non venivano studiati, emanazione della divinità, sezionamento dei cadaveri interdetto fino al XVII secolo.
L’anima mantiene la percezione sensoriale anche dopo il distaccamento dal corpo (si pensi alla Divina Commedia).
Come possiamo gestire la questione mente e corpo allora?
La psicologia si occupa di mente o di cervello?
Uno dei dibattiti più sentiti in psicologia è il dibattito natura-nutrimento che si chiede se le capacità umane siano innate o acquisite attraverso l’esperienza.
Secondo la prospettiva naturalistica gli esseri umani vengono al mondo con un patrimonio innato di conoscenza e comprensione della realtà e i primi filosofi
credevano si potesse risalire ad esse tramite l’introspezione.
Nel XVII CARTESIO (1596-1950) sostenne la prospettiva naturalistica secondo cui alcune idee (Dio, il Sè, l perfezione e l’infinito) sono innate.
Tra tutti è il più famoso per la questione mente-cervello e ritiene che il corpo umano sia come una macchina, che può essere studiata.
Con il suo dualismo Cartesiano in qualche modo sistematizza la questione dicendo che sono due aspetti diversi:
- res cogitans, mente, anima
- res extensa, le cose tangibili, come il corpo fisico, il corpo umano.
Una parte intangibile - cogitans, per lo studio da parte della teologia e della filosofia, mentre il corpo può essere studiato con approccio scientifico.
Nel diciassettesimo secolo ritornano a studiare il corpo, permette alla psicologia di poter studiare il corpo.
Sancisce la spaccatura tra quelle che sono le scienze della natura, che lavorano sul pratico, e le scienze dello spirito (scienza hard, ciò di quantitativo e
scienze soft, umanistico).
Se ci si occupa di uno, non ci si occupa dell’altro.
PROSPETTIVA ESPERIENZIALE
La conoscenza si acquisisce attraverso le esperienze e le interazioni con il mondo.
Secondo Locke la mente umana alla nascita è una tabula rasa, una lavagna bianca in cui l’esperienza scrive la conoscenza e la comprensione a mano a mano
che l’individuo matura.
Da questa prospettiva nasce l’associazionismo, in cui si negavano le capacità innate e affermavano una mente che si riempie di idee attraverso i canali
sensoriali.
FRANZ J. GALL
1758-1828
Fisiologo che voleva capire come emergessero le varie funzioni.
Cerca di dare una categorizzazione alle funzioni e di abbinare parti di cervello alle stesse = localizzazionismo.
Crede anche che l’esercizio della funzione provochi una variazione morfologica - il cervello cambia in base a quanto viene usato.
Definisce quindi una sua teoria = FRENOLOGIA, si poteva guardare la scatola cranica del soggetto e in base a quanto era assottigliato o inspessito era possibile
determinare le predisposizioni individuali.
es. hai il bernoccolo della matematica, credevano che la zona del cervello si ingrossasse.
FRIEDRICH BESSEL
1784-1846
È un astronomo.
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PSICOLOGIA GENERALE

Che cos’è la psicologia? Processi cognitivi Studio della mente Pensiero Introspezione Non si sa bene quando fu coniata e cosa volessero dire; è un neologismo coniato ad inizio ‘5oo a partire dalle parole greche psyche e logos - anima e discorso = riflessione sull’anima. Il termine nasce prima della disciplina. Solo nel diciottesimo secolo si propone la distinzione tra psicologia razionale ed empirica. Scopo della psicologia La psicologia può essere definita come lo studio scientifico del comportamento e dei processi mentali. Le radici della psicologia possono essere rintracciate nei grandi filosofi dell’Antica Grecia. es. Socrate, Platone, Aristotele posero domande sulla vita interiore, si chiesero cosa fosse la coscienza, se l’uomo fosse essere razionale o irrazionale etc.. ALCMONE medico, il primo a sezionare cadaveri con un approccio fisiologico - com’era fatto il corpo e come funzionasse. La struttura ci spiega come il corpo funziona, ma comprende che il cervello ha un ruolo nella percezione e nella sensazione. Aristotele credeva che tali funzioni avessero sede nel cuore. Per Alcmone nel cervello si integrano le informazioni dando origine alla comprensione. IPPOCRATE ritenuto il padre della medicina, si concentrò sulla fisiologia, lo studio delle funzioni dell’organismo vivente e delle sue componenti. Egli fece molte osservazioni importanti su come il cervello controlla i vari organi del copro, ponendo le basi per ciò che è diventata la prospettiva biologica in psicologia. Credeva che le sensazioni dipendessero dal cervello (IV secolo), sa che grazie al cervello possiamo acquisire saggezza e comprensione. “Gli uomini dovrebbero sapere che da nient'altro, se non dal cervello, derivano la gioia, i piaceri, i dispiaceri e i dolori, così come lo sconforto e il lamento. Ed è mediante il cervello che noi acquisiamo saggezza e conoscenza e che possiamo sentire e riconoscere ciò che è cattivo e ciò che è buono... ed è sempre a causa dello stesso organo che noi diventiamo pazzi e deliranti e che ci viene paura” Il cristianesimo è importante per noi perché la concezione che viene imposta dell’uomo ha un vincolo importante; l’uomo è il punto più vicino a Dio, per cui ci ritrova in una via di mezzo in cui è un organismo biologico ma è ciò che più si avvicina alla sfera spirituale = vi è un corpo divino e quindi non può essere studiato come le altre entità puramente biologiche. I corpi quindi non venivano studiati, emanazione della divinità, sezionamento dei cadaveri interdetto fino al XVII secolo. L’anima mantiene la percezione sensoriale anche dopo il distaccamento dal corpo (si pensi alla Divina Commedia). Come possiamo gestire la questione mente e corpo allora? La psicologia si occupa di mente o di cervello? Uno dei dibattiti più sentiti in psicologia è il dibattito natura-nutrimento che si chiede se le capacità umane siano innate o acquisite attraverso l’esperienza. Secondo la prospettiva naturalistica gli esseri umani vengono al mondo con un patrimonio innato di conoscenza e comprensione della realtà e i primi filosofi credevano si potesse risalire ad esse tramite l’introspezione. Nel XVII CARTESIO (1596-1950) sostenne la prospettiva naturalistica secondo cui alcune idee (Dio, il Sè, l perfezione e l’infinito) sono innate. Tra tutti è il più famoso per la questione mente-cervello e ritiene che il corpo umano sia come una macchina, che può essere studiata. Con il suo dualismo Cartesiano in qualche modo sistematizza la questione dicendo che sono due aspetti diversi:

  • res cogitans , mente, anima
  • res extensa , le cose tangibili, come il corpo fisico, il corpo umano. Una parte intangibile - cogitans, per lo studio da parte della teologia e della filosofia, mentre il corpo può essere studiato con approccio scientifico. Nel diciassettesimo secolo ritornano a studiare il corpo, permette alla psicologia di poter studiare il corpo. Sancisce la spaccatura tra quelle che sono le scienze della natura , che lavorano sul pratico, e le scienze dello spirito (scienza hard, ciò di quantitativo e scienze soft, umanistico). Se ci si occupa di uno, non ci si occupa dell’altro. PROSPETTIVA ESPERIENZIALE La conoscenza si acquisisce attraverso le esperienze e le interazioni con il mondo. Secondo Locke la mente umana alla nascita è una tabula rasa , una lavagna bianca in cui l’esperienza scrive la conoscenza e la comprensione a mano a mano che l’individuo matura. Da questa prospettiva nasce l’associazionismo , in cui si negavano le capacità innate e affermavano una mente che si riempie di idee attraverso i canali sensoriali. FRANZ J. GALL 1758- Fisiologo che voleva capire come emergessero le varie funzioni. Cerca di dare una categorizzazione alle funzioni e di abbinare parti di cervello alle stesse = localizzazionismo. Crede anche che l’esercizio della funzione provochi una variazione morfologica - il cervello cambia in base a quanto viene usato. Definisce quindi una sua teoria = FRENOLOGIA , si poteva guardare la scatola cranica del soggetto e in base a quanto era assottigliato o inspessito era possibile determinare le predisposizioni individuali. es. hai il bernoccolo della matematica, credevano che la zona del cervello si ingrossasse. FRIEDRICH BESSEL 1784- È un astronomo.

Il capo osservatorio dove lavora licenzia i dipendenti perché imprecisi nel misurare la velocità con cui si spostavano gli astri - cerca com’era ricavata la velocità. Bessel si ferma e ragiona sulla variabilità delle persone - non siamo tutti dotati della stessa precisione, siamo diversi nella percezione, è un fattore umano da tener conto. Introduce dei parametri soggettivi che influenzano le abilità percettive. FRANS DONDERS 1818- Inventa il metodo sottrattivo , serve per cercare di capire quanto tempo e quanta fatica facciamo per svolgere dei compiti cognitivi. es. fa un esperimento. Pone delle luci davanti agli individui, indipendentemente dal colore, quando si accende, devono rispondere con la mano destra. Dopodiché, quando la luce è verde si risponde con la mano destra, con la luce rossa con la mano sinistra, non più con una sola mano alla visione della luce. Sottrae il tempo utilizzato nella seconda fase a quello utilizzato nel primo. SIGMUND EXNER Studia i tempi di reazione come intervallo tra stimolo e risposta. es. per i limiti del corpo, per valutare l’attenzione oggi. WILHELM WUNDT 1832- nascita della psicologia scientifica sperimentale nel 1879. Non era psicologo, era un filosofo e crea il primo laboratorio di psicologia scientifica ma legato ad una cattedra di filosofia (su fondi privati) (l’ateneo non sentiva l’esigenza di questo laboratorio). Si occupa principalmente di percezione, come fa il nostro cervello a mettere insieme delle informazioni che arrivano dallo spazio. Distingue la psicologia dal resto delle scienze in base alle esperienze che offrono. La psicologia è l’unica che offre un’esperienza diretta, le altre esperienze mediate. es. un chimico ci può dire quali meccanismi fanno si che una certa reazione avvenga ci spiega dei meccanismi. La psicologia ci spiega perché vediamo determinate cose (come i colori). Utilizza il metodo dell’introspezione → Per Wundt l’osservazione non era sufficiente, ma vi era bisogno di un’analisi dell’esperienza sensoriale soggettiva di fronte ad uno stimolo → crede di poter misurare le varie esperienze. L’osservazione e la registrazione della natura di percezioni, pensieri e sentimenti propri di un individuo. Nel momento in cui chiedo probabilmente altero lo stato di coscienza, in secondo luogo, come posso comunicare “il reale contenuto di coscienza”? Utilizza eccessivamente il metodo sottrattivo, non misura realmente ciò che richiede. Nel XIX la fisica e la scienza si sviluppano notevolmente e Titchener , addestrato da Wundt, introduce il termine STRUTTURALISMO per descrivere la branca della psicologia che analizzava le strutture mentali (eccessiva suddivisione). William James , uno dei tanti, si oppone; egli credeva che analizzare gli elementi della coscienza era meno importante che comprenderne la particolare matura fluida - FUNZIONALISMO , studio di come lavora la mente per consentire all’organismo di adattarsi all’ambiente e funzionare. MAX WERTHEIMER 1880- A partire dai suoi studi fondò la scuola della Gestalt , in Germania. Gestalt significa “forma” o “configurazione” Si occupa di un aspetto collaterale della psicologia, non centrale, la percezione globale dei fenomeni - l’esperienza percettiva dipende dai modelli formati dagli stimoli e dall’organizzazione dell’esperienza. es. se ascoltiamo musica, sentiamo la canzone, non le singole note Processo top down che ci porta a concentrarci sulla totalità piuttosto che sul particolare. A partire dallo studio dell’effetto effetto stroboscopico - movimento apparente, fonda la scuola della Gestalt. Vuole capire come avere un’esperienza fluida del movimento dai vari frame — lumiere, vuole capire come il cervello faccia a mettere insieme i vari frame e a creare un’esperienza.

Non produce verità assolute e definitive, ma teorie perfezionabili e verificabili in quanto scienza. La scienza non pretende mai di dare un risultato definitivo, si contraddicono anche tra di loro. Chiunque può fare esperimenti sulle teorie: il risultato ha un margine di incertezza. FONDAMENTI DI NEUROANATOMIA SISTEMA NERVOSO si divide in due: sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale) e periferico (nervi periferici, interfaccia mondo esterno). Viene guardato secondo dei piani, lastre, che vengono poste nel cervello. Lastra orizzontale: visto dall’altro Lastra sagittale: taglia in due, interno (nord-sud) Lastra coronale-assiale: taglia in due, interno (est-ovest) Lobi e giri cerebrali CERVELLETTO Ciascuno di questi lobi è specializzato per una certa funzione. Il lobo frontale : è in buona parte deputato alla programmazione e alla esecuzione del movimento Il lobo parietale : deputato alla percezione delle sensazioni somatiche Il lobo occipitale : è connesso con la visione Il lobo temporale : connesso con l'udito, l'apprendimento e la memoria. Ciascun lobo possiede una serie di circonvoluzioni o ripiegamenti caratteristici (un vecchio stratagemma escogitato dall'evoluzione biologica per aumentare la superficie cerebrale), i giri cerebrali : servono per implementare le funzioni, sono piegature che girano per il cervello, le parti sporgenti delle circonvoluzioni. Da ricordare il solco centrale, importante perché divide il lobo frontale da quello parietale e soprattutto intorno al solco stanno due giri per le funzioni cerebrali: giro precentrale e giro postcentrale. AREE DI BRODMANN non più troppo utilizzato, seguono un principio particolare, il cito architettonico, ogni area è definita dal tipo di cellule che vi sono prevalentemente. (individuate 52, non da ricordare). STRUTTURE INTERNE E SOTTOCORTICALI Il cervello ha una corteccia, parte esterna, divisa in lobi, divisi nei solchi, strutture profonde, immerse all’interno del cervello. I lobi interni invece vengono chiamate “regioni sottocorticali” che non stanno sulla corteccia, non si vedono dall’esterno. Vengono chiamate anche strutture profonde.

IL CERVELLETTO : si credeva avesse a che fare con il movimento, gli psicologi non studiano il cervelletto e lo trascurano. Negli ultimi anni iniziano a nascere dei gruppi che si occupano solo del cervelletto o della relazione cervelletto-cervello; mima le funzioni che ci sono nel cervello, suddiviso in parte in aree e denso, ricco di cellule particolari, ma di un solo tipo. Nonostante ciò, riesce a svolgere le stesse funzioni del cervello. I VENTRICOLI CEREBRALI non sono tessuto cerebrale, sono delle cavità all’interno del cervello, piene di un liquido detto cerebrospinale che discende nel midollo per avvolgere il cervello e il midollo stesso. La sua funzione principale è di far pulizia nel cervello. (si può prelevare dalla colonna vertebrale-spina dorsale per vedere che sostanze chimiche vi sono all’interno e fare diagnosi sul sistema nervoso centrale) IL SISTEMA CIRCOLATORIO il cervello deve essere nutrito dal sangue essendo un organo. La circolazione cerebrale è costituito da arterie cerebrali che si diramano in arteriole e capillari. es. ictus e trombi, si rompono dei vasi capillari e il sangue si disperde nel cervello oppure si coagula il sangue, che forma un tappo, e il sangue non arriva al cervello. Sotto al cervello esiste un circolo del Willis , che mette insieme il sangue che arriva da vari vasi diversi per farlo circolare anche quando c’è un blocco in un punto del sistema. I NERVI CRANICI sono dodici (da non ricordare), importanti perché partono dal cervello e trasportano l’informazione tra il cervello e il resto del corpo. es. Trigemino, nervo che dà sensibilità alla bocca, ai denti es. Vago, informazioni degli organi interni, se si sviene. Si chiama così perché vaga per il corpo. I TESSUTI CEREBRALI Sostanza bianca: interna Sostanza grigia: esterna Solo i nuclei sottocorticali sono fatti di sostanza grigia ma posti all’interno. IL NEURONE prevalente cellula nel cervello. L’assone nella maggior parte dei casi è ricoperto di mielina , che ha lo scopo di rivestire l’assone e nel renderlo isolato dall’ambiente esterno → deve essere isolato, funziona mediante segnali elettrici (come la guaina per i nostri fili elettrici) che non devono disperdersi e rende più veloce la conduzione. La patologia di mirilizzazione, come nella sclerosi multipla, danneggia il neurone e vi è un rallentamento del comportamento. Si sviluppa nel tempo, infatti il cervello dei bambini è più lento.

I segnali corporei, movimento e sensibilità, rimangono processati nel pezzo di midollo vicino a quella parte del corpo. (per le gambe non è così vicina, il midollo si ferma prima) es. Il T10 è responsabile delle informazioni di quella sezione, quella della pancia. Organizzazione a fetta, coerenti. L’altra organizzazione ha a che fare, non tanto con la disposizione orizzontale del corpo, ma cervello, midollo e corpo comunicano tra di loro. Se nel cervello vi sono fasci di fibre, nel midollo spinale anche esistono dei fasci, delle vie. Esistono due tipo di vie: motorie e sensoriali. In quelle motorie il segnale parte dal cervello, scende e viaggia lungo il midollo, esce nel sistema nervoso periferico e arriva nella parte di corpo interessata - discendenti. Nelle vie sensoriali la via è verso l’alto; se abbiamo caldo, dal corpo al cervello - ascendenti. (lesione del midollo = deficit in alcune parti del corpo) Il sistema periferico si divide in:

  • sistema somatico, ciò che ha a che fare con il movimento e con l’attività volontaria, come la contrazione dei muscoli scheletrici (gestisce il soma = corpo)
  • sistema autonomo: ha a che fare con tutto ciò che è involontario, modificazioni che avvengono nel corpo, ciò che non possiamo controllare. sistema simpatico encefalo e midollo sistema parasimpatico Arrivano fasci di nervi, neuroni, da ovunque; organi, ghiandole etc… Il nostro corpo è regolato dal sistema autonomo. Simpatico e parasimpatico sono uno l’antagonista dell’altro. es. nel cuore il simpatico accelera i battiti cardiaci, il parasimpatico riporta alla normalità. In genere il simpatico stimola, il parasimpatico regola e fa tornare alla normalità le varie condizioni, utilizzando neurotrasmettitori diversi (inibitori ed eccitatori). METODOLOGIE DI STUDIO Approccio qualitativo o quantitativo? APPROCCIO SPERIMENTALE segue un flusso. Si cerca du generare un’ipotesi, che va operazionalizzata, ci sarà una raccolta dati, l’analisi e infine l’interpretazione dei risultati. es. ipotizzo che ci sia una correlazione tra frustrazione e aggressività

SISTEMA NERVOSO

SISTEMA PERIFERICO SISTEMA CENTRALE

induciamo frustrazione e misuriamo l’aggressività, questionarti etc… per raccogliere i dati prendiamo dei campioni adolescenti, ambito lavorativo, coloro non soddisfatti della propria vita, criminali… analisi dati DATAMINING In 20 anni sono aumentati i numeri d’analisi (da gruppi di 8 /10, fino a 40mila. Serve una banca dati per raccogliere dati demografici e sanitari. datamining - scavare nel dato, si ipotizzano, a volte non secondo un’ipotesi ma a priori. Non abbiamo un’ipotesi da dimostrare. ma poi dobbiamo interpretare l’analisi dati. GENERARE E OPERAZIONALIZZARE UN’IPOTESI Variabile indipendente (ciò che manipolo) e dipendente (ciò che misuro in base a ciò che ho manipolato prima). es. quella indipendente è la frustrazione, posso indurla, e misuro come varia l’aggressività al variare della frustrazione. RACCOLTA DATI Test, Questionari, Interviste (via di mezzo tra osservazione e questionario), osservazione. Ad oggi la psicologia si spacca a metà tra metodi quantitativi e qualitativi. IMAGING possiamo avere informazioni con una buona precisione di cosa stia facendo il cervello dell’individuo, senza dovergli far del male e senza addormentarlo. Le più utilizzate sono la risonanza magnetica e l’elettroencefalografia (EEG). Complesse dal punto di vista metodologico. mappa l’attività elettrica sulla cute, perchè i neuroni scambiano segnali elettrici che si sentono sul cuoio capelluto. Si possono avere più o meno elettrodi, quindi un dettaglio più o meno preciso dei segnali elettrici all’interno del cervello e una delle cose più importanti che siamo riusciti a capire è che il cervello organizza le attività secondo ritmi diversi.

Varia a seconda di cosa stiamo facendo. Quando siamo a riposo sono 8/15 scariche al secondo, quando cominciamo a svolgere dei compiti che richiedono più impegno cognitivo, le scariche aumentano e si va verso ritmi più veloci. Possiamo anche vedere come si distribuiscono i segnali all’interno del cervello - descrizione spaziale grazie alla risonanza magnetica. Vi è un magnete che genera un campo magnetico molto intenso grazie al quale riusciamo a orientare i segnali che ci fanno capire che sostanza abbiamo nel cervello e in che modo esso stia funzionando (anni ‘90). Ci riconferma l’esistenza di sostanza grigia e bianca. Con la risonanza magnetica, a differenza delle attività che svolgiamo, (pensiamo, muoviamo degli arti etc…) possiamo studiare le varie aree del cervello, grazie alla quantità si sangue che arriva al cervello = quando ossigeno arriva per alimentare il processo. Diffusione : metodo con il quale siamo riusciti a ricostruire senza bisogno di aprire i cervelli, i fasci di sostanza bianca. In questo caso non si guarda lo spostamento di sangue, ma lo spostamento di acqua. Negli assoni, molto vicini l’uno all’altro, l’acqua scorre e studiamo la direzione con cui scorre, vediamo come si distribuiscono questi fasci di assoni. 10/10/2024 quarta lezione PROCESSI SENSORIALI nel linguaggio comune per sensazione intendiamo qualcosa che ci appartiene. I processi sensoriali sono tutto quello che ci consente di estrarre informazioni dall’ambiente circostante. Rappresentano la nostra via di accesso al mondo, mediante i quali cogliamo delle caratteristiche di ciò che ci circonda. Caratteristiche delle modalità sensoriali Dobbiamo rendere conto di un meccanismo che risolve un problema generale, essendo noi esseri funzionali nel mondo che sfruttano principalmente, tra gli organi che abbiamo, il cervello, che manipola l’informazione. Nell’ambiente esistono cose che nel cervello non trovano spazio, generalmente vi sono segnali elettrici, quindi ci serve un meccanismo chiamato trasduzione, un processo che porta dall’acquisizione delle informazioni dall’ambiente alla rappresentazione cerebrale. Nel fare questi processi, una volta che abbiamo capito che dobbiamo trasdurre, dobbiamo renderci conto di quali sono i limiti entro cui siamo in grado di percepire oppure no, Siamo immersi in un mondo fatto di stimoli, tuttavia di certe cose ci accorgiamo, di altre no. Esiste un concetto, quello di soglia assoluta, ossia che uno stimolo per essere percepito deve avere una certa intensità; per quantificare vengono utilizzati dei grafici, in cui l’intensità dello stimolo viene aumentata e si vede quante volte viene percepito. Almeno nel 50% delle prove deve essere sentita l’intensità minima di uno stimolo che può essere distinta con sicurezza dalla sua assenza assoluta = La soglia assoluta è il livello al di sotto del quale uno stimolo sensoriale non viene avvertito nel 50% delle stimolazioni, e quindi viene percepito per il restante 50% delle volte. La soglia assoluta non è tutto; una volta che gli stimoli entrano nel campo percepibile, anche quando siamo sopra la soglia assoluta, ci rendiamo conto che alcuni stimoli sono tenui, altri molto forti - soglia differenziale, la minima differenza che riusciamo a percepire, quanto deve variare da uno stimolo all’altro purché l’individuo dica che i due stimoli sono di diversa intensità.

  • teoria dell’opponenza cromatica, esistono solo due tipi di unita sensibili al colore, quella del rosso-verde e quella del blu-giallo. Ciascuna unità può rispondere ad un solo colore della coppia per volta. TEORIA A DUE STADI dà ragione alle due teorie precedenti. In un primo momento, nelle fasi precoci, quando riceviamo lo stimolo, la retina risponde solo con tre coni, poi viene scoperto che esistono dei neuroni antagonisti dei colori per riuscire a vedere delle informazioni finali - aggiungono informazioni sui colori e sono nel talamo. Il colore non è l’unica cosa che percepiamo; non abbiamo un sistema che ci dica quanto distiamo da altri oggetti, persone etc… Quella dimensione fisica il nostro cervello non la acquisisce mai. Non abbiamo un accesso diretto alla dimensione della profondità perché tuto ciò che arriva alla retina è bidimensionale, la luce in sé non fornisce la profondità degli oggetti. Noi la percepiamo perché il cervello sfrutta informazioni varie e ricava la terza dimensione - indici di profondità binoculari e monoculari. binoculari: si basano sulla differenza tra le immagini ricevute da ciascun occhio, le immagini retiniche non sono uguali, noi non ce ne accorgiamo perché il cervello riesce a metterle insieme. Funzionano fino ai 3-4 metri di distanza per questioni geometriche. monoculari: oltre ai 3-4 metri si usano gli indici monoculari, usano altre strategie ma non dipendono dallo scarto retinico tra i due occhi. Gli indici sono tre. Indice delle dimensioni relativo: oggetti più piccoli sono interpretati come più lontani. Sovrapposizione: se un oggetto copre la vista di un secondo oggetto allora è interpretato come più vicino. es. Altezza nel campo: oggetti più vicini all’orizzonte sono percepiti come più lontani. Prospettiva: le linee convergenti vengono percepite come indicazione della direzione di allontanamento ( i gradini ci sembrano più piccoli e capiamo che se percorriamo, ci allontaniamo). Ombreggiatura: le ombre offrono informazioni circa la dimensione e struttura dell’oggetto. Abbiamo capito che la luce arriva dall’alto e la interiorizziamo. Movimento relativo: oggetti con movimento più veloce vengono interpretati come più vicini. SENSO FILOSOFICO: percepiamo davvero la realtà com’è? Velo di Maya → Siddhartha Come riusciamo a separare gli elementi che compongono l’immagine bidimensionale proiettata sulla retina? L’approccio della Gestalt ritiene che debbano esistere delle leggi che spieghino gli stimoli. Legge della vicinanza: elementi vicini vengono considerati parte dello stesso gruppo. Legge della somiglianza: elementi simili vengono considerati parte dello stesso gruppo. Legge della continuità: tendenza a raggruppare gli elementi in gruppi continui e con minori cambi di direzione. Legge della chiusura: tendenza ad identificare raggruppamenti che racchiudono uno spazio

Legge del destino o movimento comune: tendenza a raggruppare elementi che sembrano avere moto simile Rapporto figura sfondo Individuazione di parte della configurazione come figura (solitamente più rilevante) e del resto come sfondo. Costanze percettive Mantenimento della percezione di cosa un oggetto è nonostante le variazioni delle informazioni fisiche restituite dall’oggetto = fenomeno che consiste nel fatto che, nonostante i cambiamenti dell'immagine dovuti alle condizioni di osservazione, l'oggetto è percepito secondo le sue caratteristiche conosciute. Costanza di colore Il tavolo viene percepito come rosso sia alla luce del sole. sia sotto una lampadina. Lunghezza d’onda di fonte + caratteristica di rifrazione = lunghezze d’onda disponibili Il sistema visivo riesce a percepire correttamente ed in maniera costante la caratteristica di rifrazione indipendentemente dalla lunghezza d’onda di fonte. Costanza di grandezza Il sistema visivo combina l’informazione della variazione di dimensione dell’immagine retinica con l’informazione della variazione di distanza. es. la dimensione della moneta viene percepita costante al variare della distanza dall’occhio Illusione ottica e fallacia delle costanze A volte l’immagine retinica aumenta senza apparente variazione della distanza, venendo interpretata come verso aumento delle dimensioni. La percezione della visione variano i metodi di elaborazione dell’informazione. es. lesione agli occhi, non percepiscono il segnale elettrico e di conseguenza non viene elaborato. In base al danno che ha la corteccia si interrompe un determinato luogo di vista/campo visivo che andrà a mancare e si vedrà nera, In V1 si ha infatti una realtà analogica-topologica, ovvero in V1 si ha una visione spaziale, così come gli oggetti sono rappresentati nello spazio così verrano percepiti. Quando si hanno dei traumi e si vanno a danneggiare determinati luoghi del V1 si andranno a perdere i vari pezzi dello spazio. Le vie di elaborazione Oltre all’informazione visiva, l’informazione può percorrere la via dorsale (sopra il cervello) per cogliere il ‘dove’ (percezione per azione), poi scendendo per via ventrale si coglie il ‘che cosa’ è quel determinato oggetto che si sta osservando (percezione di riconoscimento). Le due vie collaborano insieme la maggior parte delle volte, dipende da ciò che ci interessa sapere. UDITO Lo stimolo che viene processato è un’onda pressoria - alternarsi di compressione e dilatazione dell’aria, con due caratteristiche principali: frequenza e ampiezza. Frequenza: numero di cicli al secondo, misurato in hertz Ampiezza: differenza di pressione tra il picco massimo e minimo Ad oggi possiamo raccogliere nel modo migliore tutte le informazioni. L’orecchio è la sede dell’udito - ogni specie ha il suo padiglione sviluppatosi in base a ciò che devono ascoltare per sopravvivenza in natura, ruotando le orecchie riescono q mandare al cervello l’informazione in cui dicono da che direzione arriva l’onda pressoria - ed è suddivisibile in orecchio esterno (padiglione), medio e interno. Orecchio esterno e medio: serve a raccogliere l’informazione, amplifica e trasmette il suono ai recettori Poi padiglione Poi timpano Si trasmette l’onda fino alla coclea - componenti dell’orecchio interno che trasforma lo stimolo in segnale elettrico processabile e adopera un tipo di cellula dette cellule cigliate. Danno il via al segnale elettrico che viene processato - il piegamento delle stereocilia provoca l’apertura di canali ionici di grandi dimensioni che non sono selettivi. Possiamo udire il tono, l’altezza della nota, per poter decidere la nota dobbiamo analizzare la frequenza. Più sono alte, più sono suoni acuti; se le frequenze sono basse vi sono pochi cicli al secondo, Intorno ai 100 Hz possiamo percepire anche 1 Hz di variazione, se ne abbiamo 10000 almeno 100 hz per sentire la variazione. L’orecchio umano riesce a trasformare in un suoni delle onde pressorie con frequenze comprese tra 20 e 20000 hz. La soglia assoluta è la minima intensità: 20 hz. Se un’onda pressoria risulta minore non possiamo percepirla. Teorie all’interno della coclea - udire il tono Teoria spaziale che ci dice che in base alla frequenza è una parte diversa della coclea, ciascuna zona della membrana basilare ha massima responsività per una specifica frequenza. Le note basse viaggiano più lontano arrivando fino all’apice della coclea, le note acute si fermano alla base della coclea.

Un’altra modalità è la temperatura. In realtà tutto ciò che percepiamo è la differenza tra la temperatura cutanea e quella dello stimolo. I termorecettori sono di due tipi: quelli che rispondono al freddo quelli che rispondono al caldo non ci danno l’informazione della temperatura, solo la differenza. Quelli del freddo sono centrati intorno ai 20 gradi, quelli caldi per i 42 gradi. Ogni tanto, quando ci esponiamo, soprattutto all’acqua, a temperatura molto molto calde sentiamo freddo, poi ci si brucia. Questo freddo è chiamato freddo paradosso, i recettori che funzionano bene per il freddo rispondono ai 20 gradi, non più fino ai 40, poco prima dei 50 reagiscono. Se studiamo la trasduzione, il meccanismo con cui nascono i segnali elettrici, si guarda al biomolecolare, ai canali TRP. Essi fondamentalmente sono pezzi di cellule messi all’esterno che permettono la comunicazione tra l’esterno e l’interno della cellula, esistono in varie forme e fanno si che qualsiasi canale si attivi per specifiche temperature. Dentro al cervello elettricità e chimica comunicano, per cui questi TRP funzionano esposti a determinate sostanze chimiche. es. TRPA1 è stimolato sull’aglio, altri dalla menta, per la canfora o per il peperoncino. es. arnica o coda del diavolo es. cicles e dentifricio, non è freddo ma dona freschezza. Dolore sensazione cutanea, stimolo aspecifico, dipende dall’intensità (a parte ustione chimica); le altre condizioni derivano dal superamento di certe intensità. Stessa cosa per il calore. Dentro ci sono meccanismi chimici; le fibre libere rispondono a vari stimoli, quelli meccanici come la pressione o quella chimica. Tipologie di dolore

  1. Acuto , anche detto dolore basico, il primo che arriva e di breve durata. Se persiste, si passa al secondo tipo.
  2. Persistente , meno intenso ma che persiste nel tempo. Si dice che possa cronicizzarsi e che non vada più via.
  3. Cronico , dolore cronico, avviene quando non c’è più uno stimolo che dovrebbe farci provare dolore Dolori neuropatici : non dipendono da un trauma, non si capisce la causa di quella sofferenza, ma è cronico. Non c’è qualcosa da curare effettivamente, c’è il dolore. Modalità disfunzionali del dolore Sembra paradossale definire il dolore come funzionale, ma se pensiamo all’evoluzione dell’uomo, da sempre non riusciamo a eliminare il dolore (non per un questione fisiologica) e accorgerci che ci facciamo del male ci fa smettere di praticare quell’azione. es. toccare qualcosa che punge e smettere di toccarla è un meccanismo funzionale del dolore Per meccanismi disfunzionali, un po’ come il dolore cronico come patologia, inizia ad alterarsi lo stimolo e la risposta di dolore
  4. iperalgesia , risposta eccessiva ad uno stimolo che effettivamente dovrebbe indurre dolore. es. qualcosa che dà un pelo di fastidio, se si è in questa fase, provoca più dolore
  5. allodinia , senti dolore per uno stimolo che non dovrebbe essere doloroso. La differenza è la natura dello stimolo.
  6. analgesia congenita , impossibilità di sentire dolore. Ci sono soggetti che non sperimentano dolore; ci sono delle patologie, come la neuropatia diabetica, che rendono insensibili delle zone del corpo. Essi si espongono a enormi rischi, non si accorge che in condizioni normali farebbe male e in casi estremi si muore. La corretta risposta a stimoli dolorosi è fondamentale per l’interazione con l’ambiente. Anche il dolore ha vie di segnalazione. Via della nocicezione C’è un coinvolgimento anche della corteccia somasensoriale, sappiamo localizzare la zona del dolore, ma in realtà coinvolge molte parti del cervello, le cortecce associative. Normalmente svolgono altre funzioni, cognitive ed emotive, non esiste un sistema di regioni cerebrali che si attiva ogni volta che proviamo dolore. Sicuramente c’è un legame tra l’effettivo segnale, attività cerebrale associata agli stimoli dolorosi, e ciò che viene riferito come dolore. es. è stato visto che le persone che si lamentano di tanto dolore, effettivamente hanno un lavoro di attività superiore a chi il dolore non lo sente. Il nostro corpo, pur consapevole che provare dolore serve come segnale al rischio a cui ci stiamo esponendo, ha sviluppato dei sistemi endogeni del dolore. Esistono vie di segnalazioni e sostanze naturali, come gli oppioidi endogeni, che consentono alle vie di segnalazione di rispondere in minor quantità e che diminuiscono il dolore → simili agli analgesici, antidolorifici. EFFETTO PLACEBO I meccanismi che fanno funzionare l’effetto placebo sono gli stessi che si attivano sotto effetto di farmaci. Ci sono aree cerebrali che si attivano e segnalano quando avviene la riduzione del dolore. Farmacologicamente, sono delle medicine che non danno nessun effetto. es. la pillola ad effetto placebo In questi caso è una reazione fisiologica ad una sostanza o ad uno stimolo farmacologicamente inerte. Può essere indotto anche a parola. L’effetto nocebo per convincere che una cosa farà male, il contrario della placebo e sperimenterai più dolore. GUSTO Gli stimoli processati nel gusto sono sostanze chimiche dette gustanti, molecoline volatili che si disperdono nell’ambiente e arrivano alla lingua. I recettori sono le papille gustative e per cambiare il gusto bisogna cambiarlo di almeno 20%. Dolce, salato, aspro, amaro, umami (come per il parmigiano) Al centro abbiamo meno papille gustative. La percezione individuale dei gusti dipende dal nostro corredo genetico. Al di là di come sentiamo, vi è una questione fisica di quanto sentiamo i gusti. Esistono i super gustatori in cui i bottoni gustativi - le papille gustative sono molte di più. Esistono recettori gustativi con la stessa funzione e conformazione delle papille, sparsi per tutto il corpo. Possiamo identificare una regione gustativa nel lobo frontale, ma sono regioni che svolgono anche altre funzioni - regioni associative.

OLFATTO

Abbiamo degli stimoli da cui parte tutto: sostanze chimiche volatili. I neuroni sono i recettori per l’olfatto e hanno delle ciglia libere che sono immerse nel muco che abbiamo nel naso. es. quando siamo raffreddati, non sentiamo gli odori proprio perché le ciglia sono immerse. Le terminazioni nervoso in un certo momento passano nella lamina cribrosa, osso poroso in cui passano le terminazioni. In seguito a traumi, l’osso si rompe e le terminazioni con esso. Quando avviene questa lesione, in quanto nervi, non si rigenerano. La corteccia olfattiva é localizzata nel lobo temporale, adiacente a regioni implicate nella memoria e nell’emotività. Qualcuno utilizza questa vicinanza delle regioni per spiegare come alcuni odori possono richiamare a memorie. Evidenza di alterazione strutturale nel network funzionale della percezione olfattiva durante il covid. Con il covid si atrofizza una zona del cervello, non dipende solo dall’olfatto stesso, ma anche dalle zone del cervello. È POSSIBILE CREARE NUOVI SENSI? Neil Harbisson ci prova; nasce senza poter vedere i colori, ha la visione in bianco e nero, e ci racconta che fin da bambino questa condizione gli creava molti problemi sul piano relazionale e linguistico/semantico. Nella vita quotidiana associamo i colori a delle esperienze e senza poter vedere i colori mancano delle informazioni. es. Blue Monday, ci manca un’informazione se non vediamo il colore Verde d’invidia Cerca di costruire e inventarsi un senso che potesse ricondurlo ai colori; comprende che sia suoni che colori viaggiano tramite le onde e cerca di costruire un sistema che convertisse le note in colori. Scompone la frequenza di luce che arriva e la converte in frequenza uditiva; in questa maniera, per ogni lunghezza d’onda che raggiungeva lo spettro visibile ne veniva creata una uditiva. Con il tempo inizia ad associare la lunghezza d’onda al suono e a riconoscere i colori: sono-visione. Inizialmente indossa sempre delle cuffie legate ad una telecamera, successivamente si impianta l’antenna nella teca cranica e grazie alla vibrazione ossea ( la vibrazione arriva fino alla coclea) sente un suono. Senso sismico: una donna, Moon Ribas, si è fatta trapiantare nelle caviglie uno strumento che vibra ogni volta che avviene un terremoto nel mondo. Senso del Nord: tutte le volte che ti orienti verso Nord vibra. Il corpo è modificato ma l’interpretazione cognitiva è quella del suo cervello, quindi essi vengono definiti Psyborg → individuo la cui mente è modificata dalla tecnologia. Cyborg: individuo il cui corpo è modificato dalla tecnologia.

REAZIONE TRA EMOZIONI E COMPORTAMENTO ATTUATO

La felicità e tutte le emozioni che fanno parte della sfera positiva ci consentono di permanere in momenti della nostra vita in cui possiamo ampliare le nostre conoscenze → prosocialità vuol dire incamerare conoscenze, relazionali e tecniche. Tristezza e paura sono un ritiro, un restringimento e per poter navigare in questi momenti, a valenza negativa, abbiamo bisogno delle risorse costruite nei periodi positivi. Le emozioni hanno a che fare con il contenuto, nessuna è giusta o sbagliata. Il problema in se è su come funzionare nel mondo. “dobbiamo essere spinti a massimizzare le situazioni positive”. “La vostra generazione spesso si definisce arrabbiata, è vero?” “Arrabbiati ma non aggressivi” Studiare le emozioni Esistono vari metodi:

  • Misure auto descrittive : tutte quelle che consentono al paziente/soggetto di auto descriversi. es. liste di aggettivi, questionari auto descrittivi Il soggetto deve essere sufficientemente sano per auto descriversi, deve comprendere. Il soggetto quindi deve essere adulto. es. per i bambini è difficile capire a volte Non potendo interagire con il soggetto, si rischia di essere troppo emotivi.
  • Misure che valutano il comportamento : campo dell’osservazione, campo sperimentale in cui vi sono degli individui dei quali vengono osservati i comportamenti. Il più grande contro è che l’osservazione è soggettiva, vi sono grandi differenze di osservazione e esperienze, ma è adatto a tutti i pazienti non collaboranti, bambini, animali.
  • Misure che valutano i prodotti del comportamento Ne rientrano i test proiettivi es. disegnare, completare delle storie, completare delle frasi con delle parole, inventare una storia da un disegno… Qui i soggetti devono essere collaboranti, devono capire il compito e valutando il prodotto vi è soggettività.
  • Misure fisiologiche Analisi in cui ottieni dei valori, ma non sempre sono validi; a volte vi sono imprecisioni di misurazione, corrispondenza non univoca tra parametri ed emozioni - es del battito cardiaco che viene attribuito a più emozioni, variazioni fisiologiche non dovute ad emozioni. (contro) La misura però è oggettiva. (pro)
  • Metodiche invasive Ci consentono di entrare a contatto con le aree cerebrali; registrazione e stimolazione intercranica, resezione chirurgica. Robert Heath fa una serie di esperimenti e somministra sostanze chimiche e stimolazioni elettriche all’interno del cranio. Non si è mai capito in che margini etici si mosse. Difficile metterli in pratica, estremamente invasive e PSICOFISIOLOGIA DELLE EMOZIONI Vie di segnalazioni che passano dal cervello, alla fine si arriva ad una terminazione dei segnali (muscoli, cellule, neuroni…). Ne deriva una risposta emozionale. Diverse aree da discutere. Il sistema più importante associato alle emozioni è il sistema limbico, su cui nessuno si è mai messo d’accordo di cosa faccia parte. Il sistema limbico è una questione organizzativa, definita da Paul Broca nel 1878. Studia l’organizzazione dei lobi cerebrali, l’anatomia del cervello, così come si era evoluta nelle specie. Nota che ci sono una serie di regioni che fanno da limbo, tra le cortecce esteriori e le zone sottocorticali. Osserva che nel corso dell’evoluzione del lobo frontale (funzioni cognitive) si espande, mentre il lobo limbico si riduce (funzioni di basso livello, olfatto). Ne deduce che il lobo limbico ha a che fare con le emozioni, poiché implicato in funzioni irrazionali. MacLean Crede che esistano tre cervelli negli esseri umani, che si sono andati a sommare con la crescita delle necessità dell’essere umani.
  • Archipalium istintuale : condividiamo con gli animali, ciò che ha a che fare con l’istinto
  • Palopalium emozionale
  • Neopallium razionale : cortecce Questa teoria viene sconfessata. Immaginare che il cervello per diventare così complesso abbia semplicemente aggiunto delle parti è una teoria ad oggi poco sostenibile. Inoltre le emozioni non sono così diverse e lontane dalla cognizione. Ad oggi nessuno considera lo sistema limbico dedicato esclusivamente alle emozioni, non è definito in maniera così netta. Ci sono delle regioni importanti da considerare quando si parla di emozioni. L’amigdala Struttura sottocorticale profonda, si crede sia responsabile della paura; struttura complessa composta da 12 sottonuclei interconnessi. Non si occupa solo di emozioni, m anche dell’attenzione e della presa di decisioni. La prima intuizione rispetto al ruolo dell’amigdala sono stati Kluver e Bucy: tolgono i lobi temporali alle scimmie su cui stanno facendo l’esperimento e a seguito di questa rimozione piuttosto importante, nelle scimmie si osservava un appiattimento del tono emotivo, difficoltà di esprimere le emozioni. Nell’uomo, senza amigdala, si nota un appiattimento emotivo, ma anche la regressione orale - persone che riportano le cose alla bocca rispetto alle mani per esplorare il mondo - e iper sessualità. Amigdala e paura Alcune persone vengono descritte senza paura, sembra qualcosa di positivo, ma si tende a svalutare dei pericoli. Tuttavia, recenti studi hanno dimostrato che è possibile indurre ansia e attacchi di panico ricorrendo a farmaci o sostanze chimiche - elettricamente. Può essere che un cervello standard l’amigdala sia “la sede” della paura, ma danni all’amigdala dovrebbero impossibilitare l’individuo a provare paura → non è solo lei a svolgere questo compito. Ipotalamo Bard rimuove l’ipotalamo ad un gatto, che non reagisce più alla paura. Toccando punti diversi dell’ipotalamo, possono essere indotte reazioni comportamentali differenti. Fondamentale per la componente endocrina delle reazioni emotive.

La corteccia orbitofrontale Regione che ha un ruolo nel valutare le conseguenze emotive delle azioni. Connessa all’amigdala e all’ipotalamo. Nel corso della storia della psichiatria, l’idea che i lobi frontali fossero implicati nella regolazione delle emozioni portò allo sviluppo di pratiche come la lobotomia. Aree cerebrali coinvolte nei processi emotivi Conduttanza cutanea Microcorrente elettrica che passa attraverso la nostra pelle, si usano degli elettrodini che si mettono sui polpastrelli che misurano la variazione della resistenza elettrica cutanea. Temperatura cutanea Non con termometri, ma tramite la termografia (utilizzata in psicofisiologia fin dagli inizi del ‘900): misurare a distanza la temperatura di un oggetto. La si può utilizzare anche per misurare la variazione di temperatura sul corpo dei pazienti. Stando a distanza, non si influisce sul parametro da misurare. La temperatura è legata al circolo sanguigno; quando percepiamo delle emozioni, cambia l’afflusso di sangue e quindi la temperatura. es. quando percepiamo una minaccia la temperatura degli arti diminuisce perché il sangue viene mandato verso gli organi vitali. Frequenza cardiaca e pressione arteriosa Vengono misurate la variazione nella frequenza dei battiti cardiaci e nel valore della pressione arteriosa - giusto apporto di glucosio e ossigeno necessari per mettere in atto il comportamento richiesto dallo stato emotivo. La variazione dipende dall’azione del sistema nervoso autonomo, in particolare mediante il nervo vago. I soggetti ipertesi-pressione alta hanno minor capacità di riconoscimento delle emozioni. Pattern respiratorio Viene utilizzata una cintura che viene messa sulla cassa toracica e che misura la variazione nella frequenza dei respiri e nella loro profondità - mandare giusta quantità di ossigeno per mettere in atto il comportamento richiesto dallo stato emotivo. Emozioni con valenza negativa tendono Risposta pupillare Viene misurata la variazione del diametro della pupilla tramite una telecamera a infrarossi e una normale per capire cosa sta vedendo il soggetto e come reagisce. Il diametro pupillare è legati all’arousal che alla sua valenza - emozione molte importante in cui devo essere attivo per raccogliere l’informazione velocemente. Analisi dei fluidi Rilevazione di biomarker nel sangue, nell’urina i nella saliva. Tali sostanze sono considerate prodotti o sottoprodotti dei meccanismi fisiologici legati alle emozioni. Emozioni e stati corporei Università di Turku, vogliono studiare in maniera oggettiva se c’è un fondo di coerenza/verità nel descrivere come ci sentiamo fisicamente quando proviamo delle emozioni rispetto alle emozioni stesse o se invece è diverso per ognuno. Hanno raccolto 701 partecipanti e hanno sviluppato un sistema computerizzato per individuare i luoghi attivati per le varie emozioni. Con lo stesso metodo studiano anche la schizofrenia a paragone con degli individui sani. partner che si guardano, sopra l’uomo, sotto la donna, presentano un’attivazione generale in volto quando viene comparata una linea di base con una condizione emozionale legata all’amore.

Attenzione multimodale L’attenzione selettiva può spostarsi tra stimoli di diverse modalità sensoriali es. mentre andiamo in bici possiamo prima sentire un profumo. Alcune cose su cui ci focalizziamo le manteniamo e le ricordiamo, le altre le cancelliamo, non le vediamo. Attenzione e automatismi Il grado di attenzione dipende dal livello di esperienza per il comportamento e dal contesto, poi l’automatismo ci consente di non prestare più attenzione su determinate cose che su fanno in automatico. es. guidare la macchina Non esiste una regione dell’attenzione, ma tanti gruppi di regioni cerebrali che collaborano e fanno si che esista l’attenzione come funzione cognitiva. Il network gestisce tre sottofunzioni per far si che possiamo sperimentare l’attenzione!

  1. rimanere allerta , pronti, attivi a sufficienza per poter estrapolare l’informazione dall’ambiente
  2. e 3) attenzione multimodale e automatismi , ci va un sistema che ci facciamo concentrare su un determinato aspetto = decidere come orientare l’attenzione e orientare verso lo stimolo di interesse. Un sistema effettore ci permette di ritornare sul primo stimolo. Problem solving Processi di pensiero che ci portano alla soluzione di un problema. I primi che parlano di problem solving in un certo senso sono i comportamentisti , nello specifico Thorndike. Secondo loro si arrivava alla soluzione con prove ed errori senza strategia - la mente è una black box quindi guardano al comportamento. Si giunge alla soluzione in maniera casuale che viene mantenuta perché ricompensante. Approccio di forza bruta : si provano tutte le possibilità, le cambio tutte insieme, ne fisso una e provo le altre → troppi tentativi Scomposizione in sotto obiettivi : nell’esempio del lucchetto ascoltiamo il clic Nella vita quotidiana, nei problemi mal posti, sono spessi formulati in maniera vaga. Il primo passaggio fondamentale è riformulare il problema, così che ci suggerisca una qualche strategia. Le varie strategie vengono messe in campo. Riduzione della differenza : in qualche modo si individuano sotto obiettivi che ci portino vicino alla soluzione. Procede in maniera lineare, si progredisce diminuendo la distanza. Analisi dei mezzi e dei fini : il sotto obiettivo ha ragione di esistere per cercare un mezzo che arrivi al fine, quel sotto obiettivo, anche se potrebbe allontanarmi momentaneamente dalla meta. Ragionamento all’indietro : flusso di ragionamento che si usa nelle dimostrazioni. Partendo dall’obiettivo finale si procede individuando sotto-obiettivi fino a che non se ne incontra uno risolvibile con i mezzi a disposizione. Fissità funzionale : rimanere fissi, per il problem solving bisogna uscire fuori dagli schemi logici. L’esperienza, il modo in cui risolviamo il problema, aumenta man mano che si prova - si apprende un approccio differente. Esistono differenti rappresentazioni e strategie, in base anche alle competenze che si hanno, se si è esperti o principianti. Regioni cerebrali coinvolte Il problem solving è un’attività di alto livello e integra rappresentazioni, pianifica azioni e prende decisioni grazie ad un network - molte aree del nostro cervello vengono attivate. Stress e ansia Termine forse abusato. L’origine sostanzialmente non ha a che fare con la psicologia, con la società, con il lavoro, con lo sport, ma nasce in fisica. Definisce un sistema di forze che agisce su un corpo, causando una possibile deformazione, ma anche la resistenza opposta del corpo per evitare la deformazione. Bernard (1813-1878) “Il corpo vivente sebbene abbia necessità di un ambiente circostante è nondimeno relativamente indipendente da esso. La costanza del mezzo interno è la condizione per la vita libera e indipendente” Connon (1929) Introduce il concetto di omeostasi e illustra cine l’organismo sia dotato di sistemi capaci di preservare l’ambiente interno, apportando le necessaria modifiche al fine di massimizzare le probabilità sopravvivenza. Risposta fight or flight Definita prima sugli animali, poi sull’essere umano. Un soggetto si trova davanti ad una minaccia e noi possiamo o di affrontarla o di scappare. Cosa c’entra con le emozioni? Dal punto di vista fisico? Questa teoria mette in atto una serie di azioni e cambiamenti sul corpo dell’individuo. es. quando siamo in condizioni di stress il sistema immunitario riduce la sua attivazione, più sangue arriva al cervello, etc… (slide paracadutista) Selve a cavallo tra biologia e biochimica e in una serie di esperimenti che non hanno a che fare con lo stress (sta cercando un ormone) osserva una reazione fisica, specifica nei topi in cui ha iniettato estratti di ovaie bovine. Nota: l’ingrossamento della corteccia surrenale l’atrofia delle strutture linfatiche l’ulcerazione dello stomaco Lo stesso si verificava iniettando altri estratti animali e sostanze tossiche. Ne presume che quando sottoponi il corpo a quel tipo di stress, ne ottieni una risposta aspecifica. Non importa cosa viene iniettato, la reazione è la stessa, è la risposta allo stress ad essere generale. Inoltre individua due terminologie per descrivere il risultato del suo esperimento: lo stressor , ciò che esercita la pressione, la causa lo stress , la risposta alla pressione, ovvero l’effetto

Sindrome generale di adattamento Come reagiscono gli animali allo stressor. Esistono tre fasi:

- fase di allarme : arriva una minaccia e il sistema nervoso mette in atto una difesa contro lo stressor. Viene rilasciata adrenalina per preparare l’organismo a reagire (fight or flight) Il problema si può risolvere come no. - Fase di resistenza : se lo stressor non viene rimosso, l’organismo tenga di adattarsi alla nuova condizione, sebbene continui lo stato di sforzo fisiologico. - Fase di esaurimento : l’organismo non è più capace di far fronte allo sforzo richiesto. È molto probabile l’insorgenza di patologie e in casi estremi la morte. Modello cognitivo translazionale Ideato da Lazarus , ha un’impostazione psicologica nei suoi studi. Inserisce i fattori cognitivi, che giocano un ruolo chiave in relazione allo stress. La mediazione cognitiva valuta le situazioni circostanti e valuta se sia il caso o no di attivare quello schema. Inserendo quest, inserisce anche il ruolo dell’individualità. A parità di uno stesso stressor, alcune persone valuteranno e andranno incontro a stress, altre no. La valutazione dello stressor è più importante dello stressor in sé. Primary appraisal La prima fase nel modello si chiama primary appraisal e fondamentalmente si valuta la situazione e i suoi possibili sviluppi. Irrilevante: l’evento non avrà conseguenze nè positive nè negative sul benessere personale, non nasce nessun Positivo : l’evento porterà un aumento di benessere personale psicologico Negativo : l’evento avrà conseguenze minacciose, dannose o stressanti Dannoso : l’evento comporta un concreto danno, fisico o psicologico (imminente), o una grave perdita. Minaccioso : l’evento preannuncia un danno o una perdita non immediata ma futura; è possibile pianificare azioni future per evitare ciò “tra quattro mesi devi lasciare la casa in affitto” devo evitare di finire in mezzo alla strada Sfidante : l’evento è percepito come stressante ma tuttavia superabile, bisogna dimostrare qualcosa, non ci è indifferente ma dobbiamo mobilitarci. Tutto questo è una valutazione nostra dello stimolo esterno. Nel secondary appraisal bisogna valutare le proprie risorse per far fronte alla situazione. Nella prima parte si guarda all’esterno, in questa al nostro interno. Quali sono le strategie possibili? Quanto è possibile che vengano messe in campo? La strategia scelta riuscirà a ridurre lo stress? Terza fase, Reappraisal. Il processo ricomincia sulla base delle nuove informazioni, può portare all’estinzione dello stress ma anche ad un suo incremento. Eustress, distress e performance Si ragiona sul legame tra lo stress e la performance per distinguere eustress e distress → non dipende solo dalla natura dello stressor, ma anche dalla capacità di farvi fronte. Eustress : stress positivo Distress : stress negativo Stress e controllo Weiss fa un esperimento su dei topini. Li chiude in gabbia e vengono indotte dello scosse. In una condizione, i topini hanno davanti una ruota che può interrompere la scossa se attivata. Gli altri topini mettevano insieme un modello di stimola-risposta e capiscono che devono attivare la ruota. Poter interrompere le scosse provoca meno ulcere - il tempo totale di scosse scaricate sotto le zampine era lo stesso dei topini che non potevano fermare le scosse. L’esistenza di una via di fuga riduce lo stress percepito - fattore comportamentale. Anche nel caso in cui la scossa era preceduta da un suono provocava meno ulcere. La predicibilità dello stressor riduce lo stress percepito -fattore psicologico. Questi due fattori sono raggruppati nel modello chiamato N.U.T.S.. Le caratteristiche di uno stressor sono la novità, l’impredicibilità, la minaccia dell’ego e l’incontrollabilitá. N ovelty U npredictability T hreat to the ego S ense of control