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- Il mito degli abbandonati - ciclicità e dimensione degli abbandoni - metodi di abbandono - critica ai brefotrofi - utilità dei brefotrofi - chi sono i genitori - il destino degli abbandonati Scienze della Formazione Primaria, primo anno, secondo semestre. Riguardano il corso di Storia della Pedagogia
Tipologia: Appunti
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Fenomeno che gli storici riescono a monitorare con precisione. Diversamente da altri filoni di ricerca dove il problema è reperire le fonti, qui è più semplice. Il problema sono gli studi. I registri di ospedali e brefotrofi hanno conservato i dati e si può sapere il futuro di ognuno
Diverso dalla realtà degli abbandonati. I miti spesso hanno protagonisti i bambini abbandonati. Perché gli abbandonati (Romolo e Remo, Mosè, Edipo) sono protagonisti dei miti delle origini delle civiltà? Una civiltà nuova nasce dal nulla , non ha un erede. Chi forma una civiltà non deve avere un passato , altrimenti sarebbe la continuazione di un’altra. Al mito si può aggiungere la letteratura (Rémy, Pollicino) che raccontano storie più vicine alla realtà : i bambini abbandonati avevano destini molto tristi. La realtà dell’abbandono è che i bambini andavano in contro ad una morte precoce o un futuro di miseria e di pregiudizio. Due Europe, linea di demarcazione cattolici/protestanti
Si pensa che l’abbandono sia di?uso nei periodi più antichi, in realtà i dati dimostrano che l’incremento c’è stato tra 1700 e 1850.
L’abbandono deve garantire l ’anonimato e un rapido recupero del bambino. Inizialmente consisteva in un atto elementare ma pericoloso.
Crepuscolo ruote e brefotrofi à secondo ‘800. A?ermazione borghesia e cultura borghese, che non ammettono l’abbandono. Lo vedono come un infanticidio mascherato. Nella seconda metà del 1800 si chiudono le ruote , sulla spinta della cultura borghese che controlla le amministrazioni comunali (erano competenza loro e non dello stato). La prima chiusura è del 1870 circa , e nel giro di pochi anni tutti i comuni emettono ordinanze di chiusura della ruota (Aosta circa 1872). Bisogna trovare dei rimedi :
Erano una valvola di sfogo ad una situazione di fatto, così da evitare mali minori come l’infanticidio o, in misura minore, l’aborto. Per la chiesa il brefotrofio è il male minore à se non ci fosse quello a legittimare l’abbandono, ci sarebbe l’aborto che comporterebbe alla perdita di due anime : la madre compie un peccato che non può essere sanato e il figlio che sarà condannato al limbo perché muore senza battesimo.
Un’altra vicenda abbastanza crudele era il MERCATO DEL LATTE. Molto spesso i bambini venivano abbandonati con pochi giorni di vita , quindi ancora lattanti. Il latte artificiale appare tra la fine del 1800 e i primi anni del 1900 (nuova industria chimica). All’epoca c’era solo la possibilità di a\idare un bambino ad una bali a, che non veniva nel brefotrofio ma era il bambino ad andare dalla balia. Il viaggio era pericoloso , 30 o 40 km per raggiungere la balia. Spesso il trasporto era a\idato ad analfabeti che facevano fatica a trovare l’indirizzo della balia (generalmente in campagna). Con il numero di abbandonati era di?icile trovare balie. E qui inizia un mercato del latte à i mariti delle balie mediano con l’istituto, traendone vantaggi. A prescindere da questo, solo una parte di essi potevano avvalersi ad una balia e accontentarsi di situazioni improvvisate (acqua zuccherata o latte vaccino allungato con acqua). Non davano al bambino la speranza di sopravvivere all’età dell’allattamento. Questa carenza di latte porta a delle gravi conseguenze (mortalità). Essere abbandonati significava essere condannati a morte. Il riferimento sono due anni di vita , dopo il quinto anno i bambini prendevano il vaiolo che nei brefotrofi finché non si ha un sistema capillare di vaccinazioni è endemico (non ci sono ondate). Il vaccino per il vaiolo nasce dal siero ricavato dalle vacche. Prima che il vaiolo fosse ricavato dalle vacche, il siero da innestare era ricavato dalle pustole vaiolose dei bambini abbandonati. La forma più di?usa di vaiolo in Europa era la Variola Minor (tra 20 e 30%), poi c’è quella Major che era più letale. La fortissima mortalità
Quei pochi che sopravvivevano non avevano un destino felice