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INFANZIA ABBANDONATA - J. Bardet, O. Faron, Appunti di Storia Della Pedagogia

- Il mito degli abbandonati - ciclicità e dimensione degli abbandoni - metodi di abbandono - critica ai brefotrofi - utilità dei brefotrofi - chi sono i genitori - il destino degli abbandonati Scienze della Formazione Primaria, primo anno, secondo semestre. Riguardano il corso di Storia della Pedagogia

Tipologia: Appunti

2023/2024

In vendita dal 25/06/2025

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rebecca-canu 🇮🇹

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L’INFA NZ IA A BBANDONA TA
J. BARDET, O. FARO N, Sullinfanzia a bbandonata in età moderna
Fenomeno che gli sto rici riescono a monitorare con precis ione. Diversamente da altri filoni di ri cerca dove il
problema è reperire le fonti, qui è più semplice. Il problema sono gli studi.
I registri di ospedali e brefotrofi hanno conservato i dati e si può sapere il futuro di ognuno
Fonti quantitative, seriali
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ci o?rono una serie continua di dati. Si può individuale la stagionalità mese
per mese dell’ingresso di bambini negl i orfanotrofi sapendo data (età media), la durata media della
permanenza prima della morte e si può sapere anche la stagionalità delle morti. Si possono conoscere
anche le malattie. Fonti che permettono di costruire delle serie statistiche, eventi che si ripetono e sono
quantificabili.
Fonti qualitative
à
fonti descritt ive, che narrano un evento (diario, memorie). I genitori lasciavano
biglietti o oggetti sul bambino abbandonato. Da quei biglietti si conosce il motivo dell’abbandono.
IL MITO DEGLI ABBANDONATI (I miti delle origini)
Diverso dalla realtà degli abbandonati. I miti spesso hanno protagonisti i bambini a bbandonati.
Perc hé gl i ab band onati (Ro molo e R emo, Mosè, Edip o) s ono p rota gonis ti d ei m iti delle ori gini dell e ci vilt à?
Una civiltà nuova nasce dal nulla, non ha un erede. Chi forma una civiltà non deve avere un passato, altrimenti
sarebbe la c ontinuazione di un’altra.
Al mito si può aggiungere la letteratura (Rémy, Pollicino) che raccontano storie più vicine alla realtà: i bambini
abbandonati avevano destini molto tristi. La realtà dell’abbandono è che i bambini andavano in contro ad una
morte precoce o un futuro di miseria e di pregiudizio.
Due Europe, linea di demarcazione cattolici/protestanti
Cattolica
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l’abbandono è istituzionalizzato, ci sono strutture che raccolgono e accudiscono gli
abbandonati
Protestante
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teoricamente vietato, nei limiti possibili. Di fronte a nascite illegittime si procede alla
scoperta del pa dre. La madre veniva torchiata fino a che non ammetteva chi era il padre del bambino. In
realtà l’abbando no per quanto ost acolato era praticato
Il mondo cattolico ammette l’abbandono perché lo considera il male minore, l’alternativa sarebbe l’aborto che
da un lato conduce alla dannazione ma dall’altra la chiesa non crede alla preesistenza delle anime. Secondo
loro l’incarnazione delle anime avviene a 3 mesi dal concepimento per i maschi e 6 mesi per le femmine;
quindi, fino a quel momento l’essere non è un essere. Però l’aborto è condannato a prescindere, è un peccato
mortale.
La grande di?erenza tra i due mondi è che nel mondo cattolico si può studiare il fenomeno, mentre nel mondo
protestante no.
Indizi di abbandoni protestanti
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abbandono perché padre morto in guerre napoleoniche. Foundling Hospital
di L ondra. Dopo poco l’ospedale viene chiuso perché stracolmo di bambini, ne approfittavano tutti. Brefotrofi
italiani: Novara, si scopre che vengono abbandonati bambini provenienti dalla svizzera romanda
CICLICITÀ E DIMENSIONI DEGLI ABBANDONI
Si pensa che l’abbandono sia di?uso nei periodi più antichi, in realtà i dati dimostrano che l’incremento c’è stato
tra 1700 e 1850.
Firenze: 1611-1620
à
13,7%
1791-1800
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36,8%
Cuneo: 1700-1730
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Dal 1730
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10%
Madrid: dal 1650 12% dei battezzati
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L’INFANZIA ABBANDONATA

J. BARDET, O. FARON, Sullinfanzia abbandonata in età moderna

Fenomeno che gli storici riescono a monitorare con precisione. Diversamente da altri filoni di ricerca dove il problema è reperire le fonti, qui è più semplice. Il problema sono gli studi. I registri di ospedali e brefotrofi hanno conservato i dati e si può sapere il futuro di ognuno

  • Fonti quantitative, seriali à ci o?rono una serie continua di dati. Si può individuale la stagionalità mese per mese dell’ingresso di bambini negli orfanotrofi sapendo data (età media), la durata media della permanenza prima della morte e si può sapere anche la stagionalità delle morti. Si possono conoscere anche le malattie. Fonti che permettono di costruire delle serie statistiche , eventi che si ripetono e sono quantificabili.
  • Fonti qualitative à fonti descrittive, che narrano un evento (diario, memorie). I genitori lasciavano biglietti o oggetti sul bambino abbandonato. Da quei biglietti si conosce il motivo dell’abbandono.

IL MITO DEGLI ABBANDONATI (I miti delle origini)

Diverso dalla realtà degli abbandonati. I miti spesso hanno protagonisti i bambini abbandonati. Perché gli abbandonati (Romolo e Remo, Mosè, Edipo) sono protagonisti dei miti delle origini delle civiltà? Una civiltà nuova nasce dal nulla , non ha un erede. Chi forma una civiltà non deve avere un passato , altrimenti sarebbe la continuazione di un’altra. Al mito si può aggiungere la letteratura (Rémy, Pollicino) che raccontano storie più vicine alla realtà : i bambini abbandonati avevano destini molto tristi. La realtà dell’abbandono è che i bambini andavano in contro ad una morte precoce o un futuro di miseria e di pregiudizio. Due Europe, linea di demarcazione cattolici/protestanti

  • Cattolica à l’abbandono è istituzionalizzato , ci sono strutture che raccolgono e accudiscono gli abbandonati
  • Protestante à teoricamente vietato , nei limiti possibili. Di fronte a nascite illegittime si procede alla scoperta del padre. La madre veniva torchiata fino a che non ammetteva chi era il padre del bambino. In realtà l’abbandono per quanto ostacolato era praticato Il mondo cattolico ammette l’abbandono perché lo considera il male minore , l’alternativa sarebbe l’aborto che da un lato conduce alla dannazione ma dall’altra la chiesa non crede alla preesistenza delle anime. Secondo loro l’incarnazione delle anime avviene a 3 mesi dal concepimento per i maschi e 6 mesi per le femmine ; quindi, fino a quel momento l’essere non è un essere. Però l’aborto è condannato a prescindere, è un peccato mortale. La grande di?erenza tra i due mondi è che nel mondo cattolico si può studiare il fenomeno , mentre nel mondo protestante no. Indizi di abbandoni protestanti à abbandono perché padre morto in guerre napoleoniche. Foundling Hospital di Londra. Dopo poco l’ospedale viene chiuso perché stracolmo di bambini, ne approfittavano tutti. Brefotrofi italiani: Novara, si scopre che vengono abbandonati bambini provenienti dalla svizzera romanda

CICLICITÀ E DIMENSIONI DEGLI ABBANDONI

Si pensa che l’abbandono sia di?uso nei periodi più antichi, in realtà i dati dimostrano che l’incremento c’è stato tra 1700 e 1850.

  • Firenze : 1611- 1620 à 13,7% 1791 - 1800 à 36,8%
  • Cuneo : 1700- 1730 à 1% Dal 1730 à 10%
  • Madrid : dal 1650 12% dei battezzati
  • Francia , 1789: 20.000 abbandonati contro le poche migliaia degli anni precedenti. Questo perché vigeva un controllo delle nascite. La popolazione delle campagne attua un preciso controllo delle nascite. non si sa perché aumentano gli abbandoni. Non peggiorano le condizioni, quindi non giustifica l’abbandono e nemmeno una situazione per cui i bambini vengono bistrattati per ragioni culturali.

METODI DI ABBANDONO

L’abbandono deve garantire l ’anonimato e un rapido recupero del bambino. Inizialmente consisteva in un atto elementare ma pericoloso.

  • GRADINI DELLE CHIESE à durante la notte veniva lasciato sui gradini di una chiesa (perché la chiesa era la prima istituzione che si apriva in una città all’alba e il sagrato di una chiesa è terra consacrata, se morirà godrà di una benedizione divina).
  • PILA à sorta di acquasantiera posta all’ingresso di un ospizio o di un ospedale. Si deponeva il bambino e qualcuno all’alba sarebbe andato a recuperarlo.
  • RUOTA à garantisce il recupero immediato del bambino e garantisce l’anonimato di chi depone il bambino. Bambini esposti = bambini abbandonati. Cilindro di legno incavato in modo che non ci stiano bambini di età superiore ai 2 anni. Le ruote sono collocate sui muri perimetrali e in vie laterali (buie e recondite) di ospedali. La ruota gira e fa passare il bambino dall’esterno all’interno dell’istituto. Mentre la ruota gira si aziona una campanella che avvisa il custode che va a prendere subito il bambino o Valore pratico à garantire anonimato e impedire l’esposizione di bambini maggiori di due anni o Valore apotropaico (sacrale) à orfanotrofio e ospedale sono terre consacrate , fuori dall’ospedale c’è un mondo non sacro. Il bambino passa quindi da un ambiente profano ad uno sacro, in questo passaggio la campanella suona. Quindi è come se questo passaggio fosse ritualizzato dal suono. Si vuole creare una sorta di rito apotropaico che rassicurava il genitore della sopravvivenza e del benessere del bambino esposto La ruota nasce in Italia (Toscana). Italia del nord e toscana avevano la migliore struttura ospedaliera e sistema sanitario.

XIX SECOLO: LA CRITICA AI BREFOTROFI

Crepuscolo ruote e brefotrofi à secondo ‘800. A?ermazione borghesia e cultura borghese, che non ammettono l’abbandono. Lo vedono come un infanticidio mascherato. Nella seconda metà del 1800 si chiudono le ruote , sulla spinta della cultura borghese che controlla le amministrazioni comunali (erano competenza loro e non dello stato). La prima chiusura è del 1870 circa , e nel giro di pochi anni tutti i comuni emettono ordinanze di chiusura della ruota (Aosta circa 1872). Bisogna trovare dei rimedi :

  • Separare i legittimi dagli illegittimi à l’abbandono è funzionale a ripristinare una condizione che rimette la donna sul mercato matrimoniale. Le autorità pubbliche rinunciano a dire alla donna di abbandonare il bambino. Viene mantenuta la segretezza.
  • Abbandono per ragioni economiche à aiuti per impedirne l’abbandono La borghesia prende questi provvedimenti perché oltre che ritenerla una pratica abominevole è anche uno strumento di cui le classi inferiori abusano. (lapide a Venezia che maledice ci abbandona i bambini)

UTILITÀ DEI BREFOTROFI PRIMA DEL XIX sec.

Erano una valvola di sfogo ad una situazione di fatto, così da evitare mali minori come l’infanticidio o, in misura minore, l’aborto. Per la chiesa il brefotrofio è il male minore à se non ci fosse quello a legittimare l’abbandono, ci sarebbe l’aborto che comporterebbe alla perdita di due anime : la madre compie un peccato che non può essere sanato e il figlio che sarà condannato al limbo perché muore senza battesimo.

  • COGNOME à quei bambini non dovevano infamare altre famiglie. Serviva un cognome che sottolineava la condizione di abbandonati e doveva avere come caratteristica il fatto di non essere portato da altre famiglie (esposto à Esposito, Proietto à Proietti, allevato da dio à Diotallevi). A Venezia come cognome avevano il numero di matricola di quanto erano andati al brefotrofio (GL348). In realtà aveva un e?etto: dopo una generazione quel cognome era abbandonato. Se l’abbandonato avrà dei figli, il cognome sarà il soprannome che i vicini davano a questa persona. A Torino si utilizzavano i nomi dei mesi (nevoso, pratile, fiorile) mentre a Milano dei cognomi più romantici come Colombo

LEZIONE 05/

IL MERCATO DEL LATTE

Un’altra vicenda abbastanza crudele era il MERCATO DEL LATTE. Molto spesso i bambini venivano abbandonati con pochi giorni di vita , quindi ancora lattanti. Il latte artificiale appare tra la fine del 1800 e i primi anni del 1900 (nuova industria chimica). All’epoca c’era solo la possibilità di a\idare un bambino ad una bali a, che non veniva nel brefotrofio ma era il bambino ad andare dalla balia. Il viaggio era pericoloso , 30 o 40 km per raggiungere la balia. Spesso il trasporto era a\idato ad analfabeti che facevano fatica a trovare l’indirizzo della balia (generalmente in campagna). Con il numero di abbandonati era di?icile trovare balie. E qui inizia un mercato del latte à i mariti delle balie mediano con l’istituto, traendone vantaggi. A prescindere da questo, solo una parte di essi potevano avvalersi ad una balia e accontentarsi di situazioni improvvisate (acqua zuccherata o latte vaccino allungato con acqua). Non davano al bambino la speranza di sopravvivere all’età dell’allattamento. Questa carenza di latte porta a delle gravi conseguenze (mortalità). Essere abbandonati significava essere condannati a morte. Il riferimento sono due anni di vita , dopo il quinto anno i bambini prendevano il vaiolo che nei brefotrofi finché non si ha un sistema capillare di vaccinazioni è endemico (non ci sono ondate). Il vaccino per il vaiolo nasce dal siero ricavato dalle vacche. Prima che il vaiolo fosse ricavato dalle vacche, il siero da innestare era ricavato dalle pustole vaiolose dei bambini abbandonati. La forma più di?usa di vaiolo in Europa era la Variola Minor (tra 20 e 30%), poi c’è quella Major che era più letale. La fortissima mortalità

  • Rennes 1770-1789 80% entro i due anni
  • Parigi 1772-1778 83% entro il primo mese
  • Camerino 1749-1908 69% entro il primo anno
  • Roma XVI-XVII sec. 70% entro quinto anno
  • Spagna età moderna 70-80% entro il quinto anno Cause di morte
  • Vaiolo endemico
  • Deperimento fisico al momento dell’abbandono à erano stati male e non nutriti. Se nascevano con malformazioni la famiglia non lo teneva
  • Malattie infettive e gastroenteriche à non permettevano di avere balie. Morti atroci per so?ocamento
  • Scarsità di balie e alimentazione inadeguata Parigi, 1811 à 71/2000 raggiungono il 14esimo anno di età. Il vaiolo portava ulteriori segni, le pustole lasciavano cicatrici che sfiguravano il volto. 1800: la società borghese ha un atteggiamento di aperta ostilità verso l’abbandono e verso i brefotrofi. Soprattutto i medici lamentano del fenomeno dell’abbandono (saranno in prima linea anche nel combattere il lavoro minorile)

Quei pochi che sopravvivevano non avevano un destino felice

  • Le colonie andavano abitate , gli abbandonati erano portatori di pregiudizi sociali. quindi gli abbandonati venivano spediti nelle colonie. Il viaggio era di?icile, navigare era pericoloso e i naufragi erano probabili, ancor più probabile erano le malattie a bordo.
  • Se non c’erano colonie il rischio era di diventare figli della patria, finire nell’esercito. La società ha mantenuto l’abbandonato e ora deve ricambiare il favore , o?rendo la propria esistenza all’esercito.
  • Circa il 10% viene recuperato dai genitori.
  • Il destino di un cittadino del Nord era di imparare un lavoro , veniva messo nella bottega di un mastro artigiano
  • Le bambine potevano finire nelle colonie. Però bisognava o\rirle una presenza maschile che le tutelasse. Per favorire questo, alle ragazze veniva concessa una dote (non regalata, lavoravano per l’istituto dando introiti). Gli introiti servivano a comporre le doti per le bambine. Le bambine avevano un futuro migliore , purché si sposassero, sennò il loro destino era di stare recluse (istituto di provenienza, o separato che era riservato a quelle bambine che una volta adulte non erano riuscite a sposarsi). All’epoca più della bellezza, contava la dote.