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Fonetica e fonologia del portoghese: esercizi e analisi, Apuntes de Lengua Portuguesa

Lingua e linguistica portoghese; lezioni teoriche di linguistica portoghese.

Tipo: Apuntes

2019/2020

Subido el 15/04/2020

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CLARA LLAMERO ILLÁN
LINGUISTICA PORTOGHESE
!La lingua portoghese nasce dal latino a Galizia nel IX secolo, e ci sono circa 234.170.000
di parlanti di questa. Il portoghese è tra le lingue più parlate nel mondo (nel posto numero sei) ed
è una lingua oggigiorno in crescita. Se parliamo della demo-linguistica di questo linguaggio,
occorre sottolineare que i paesi dove si parla il portoghese hanno un ritmo di crescita
demografica media, ma destinata a non sparire. È anche una lingua uciale molto presente nei
diversi associazioni politici. #
Il portoghese viene parlato nel Brasile, Portogallo, Angola, Mozambico, São Tomé e Principe,
Cabo Verde, Timor Este, Guinea-Bissau, e in aggiunta in Macau, che si trova nella Cina.#
!Accanto l’inglese, il portoghese è l’unica lingua che si può incontrare distribuita in quattro
continenti. Il fatto che non ci siano dei paesi lusofoni vicini tra di loro colpisce alla crescita della
demografia lusofona. Per esempio, il Brasile si trova circondato dai paesi con tradizione
hispanofona. #
A livello geopolitico questa lusofonia è stata concretata nel CPLP nel 1996 (Comunidade dos
Países de Língua Portuguesa), e dopo è stata creata anche per l’Africa cosiddetta PALOP (Países
Africanos de Língua Oficial Portuguesa). L’Africa in un futuro diventerà la base per il sviluppo della
lingua portoghese. Questa lingua è una lingua pluricentrica, dato che non ha soltanto un solo
centro base quanto tanti centri diversi, anche se non tutti abbiano lo stesso valore ricevuto da
ogni varietà. #
!Secondo lo schema di Kachru, possiamo dividere la lingua portoghese in tre circoli:
innanzitutto c’è il circolo interno dove la lingua portoghese non è solo la lingua uciale ma anche
la lingua materna dei parlanti. Questo è quello che succede con il Portogallo e il Brasile; a
continuazione troviamo il circolo esterno, cioè, quello che comprende i paesi che hanno il
portoghese come lingua uciale ma non come lingua materna; e alla fine sarebbe il circolo
dell’espansione, dove tale lingua non avrebbe nessun altro ruolo che quello di operare come
lingua veicolare tra persone che non condividono la stessa lingua, opererebbe insomma come
lingua franca. #
Le due grande varietà che si distinguono nella lingua portoghese sono quella brasiliana e quella
europea. #
!Come dicevamo prima, il portoghese è considerato teoricamente come una lingua
pluricentrica, ma difatti è un bicentrismo quello che gli caratterizza. Per concretare un po’
abbiamo già detto che il portoghese è lingua uciale in altri paesi ma:#
-È lingua materna soltanto nel Brasile e nel Portogallo#
-È lingua veicolare soltanto nell’Angola e nel Mozambico. (Ci sono più di trenta lingue diverse,
non dialetti, e da questo fatto nasce la necessità di una lingua veicolare).#
-É lingua uciale ma come lingua seconda nell’Angola, Mozambico, São Tomé e Principe, e
tanti altri.#
Variazioni diatopici
Le lingue non sono identità fisse ma variano, sopratutto attraverso lo spazio.#
Esempio: #
Autocarro Onibus Machimbombo#
PE BR A/MZ#
Le variazioni statali si dierenziano sopratutto nel lessico e la pronuncia. Statalismi sono tutte
quelle parole tipiche che si trovano soltanto in un luogo concreto, sono dei termini specifici di
varietà statale.#
Esempio:#
Pequeno-almoço Café da manhã Mata-bicho#
PE BR A/MZ#
Frigorífico Geladeira Geleira#
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¡Descarga Fonetica e fonologia del portoghese: esercizi e analisi y más Apuntes en PDF de Lengua Portuguesa solo en Docsity!

CLARA LLAMERO ILLÁN

LINGUISTICA PORTOGHESE

La lingua portoghese nasce dal latino a Galizia nel IX secolo, e ci sono circa 234.170.

di parlanti di questa. Il portoghese è tra le lingue più parlate nel mondo (nel posto numero sei) ed

è una lingua oggigiorno in crescita. Se parliamo della demo-linguistica di questo linguaggio,

occorre sottolineare que i paesi dove si parla il portoghese hanno un ritmo di crescita

demografica media, ma destinata a non sparire. È anche una lingua ufficiale molto presente nei

diversi associazioni politici.

Il portoghese viene parlato nel Brasile, Portogallo, Angola, Mozambico, São Tomé e Principe,

Cabo Verde, Timor Este, Guinea-Bissau, e in aggiunta in Macau, che si trova nella Cina.

Accanto l’inglese, il portoghese è l’unica lingua che si può incontrare distribuita in quattro

continenti. Il fatto che non ci siano dei paesi lusofoni vicini tra di loro colpisce alla crescita della

demografia lusofona. Per esempio, il Brasile si trova circondato dai paesi con tradizione

hispanofona.

A livello geopolitico questa lusofonia è stata concretata nel CPLP nel 1996 (Comunidade dos

Países de Língua Portuguesa), e dopo è stata creata anche per l’Africa cosiddetta PALOP (Países

Africanos de Língua Oficial Portuguesa). L’Africa in un futuro diventerà la base per il sviluppo della

lingua portoghese. Questa lingua è una lingua pluricentrica, dato che non ha soltanto un solo

centro base quanto tanti centri diversi, anche se non tutti abbiano lo stesso valore ricevuto da

ogni varietà.

Secondo lo schema di Kachru, possiamo dividere la lingua portoghese in tre circoli:

innanzitutto c’è il circolo interno dove la lingua portoghese non è solo la lingua ufficiale ma anche

la lingua materna dei parlanti. Questo è quello che succede con il Portogallo e il Brasile; a

continuazione troviamo il circolo esterno, cioè, quello che comprende i paesi che hanno il

portoghese come lingua ufficiale ma non come lingua materna; e alla fine sarebbe il circolo

dell’espansione, dove tale lingua non avrebbe nessun altro ruolo che quello di operare come

lingua veicolare tra persone che non condividono la stessa lingua, opererebbe insomma come

lingua franca.

Le due grande varietà che si distinguono nella lingua portoghese sono quella brasiliana e quella

europea.

Come dicevamo prima, il portoghese è considerato teoricamente come una lingua

pluricentrica, ma difatti è un bicentrismo quello che gli caratterizza. Per concretare un po’

abbiamo già detto che il portoghese è lingua ufficiale in altri paesi ma:

  • È lingua materna soltanto nel Brasile e nel Portogallo
  • È lingua veicolare soltanto nell’Angola e nel Mozambico. (Ci sono più di trenta lingue diverse,

non dialetti, e da questo fatto nasce la necessità di una lingua veicolare).

  • É lingua ufficiale ma come lingua seconda nell’Angola, Mozambico, São Tomé e Principe, e

tanti altri.

Variazioni diatopici

Le lingue non sono identità fisse ma variano, sopratutto attraverso lo spazio.

Esempio:

Autocarro Onibus Machimbombo

PE BR A/MZ

Le variazioni statali si differenziano sopratutto nel lessico e la pronuncia. Statalismi sono tutte

quelle parole tipiche che si trovano soltanto in un luogo concreto, sono dei termini specifici di

varietà statale.

Esempio:

Pequeno-almoço Café da manhã Mata-bicho

PE BR A/MZ

Frigorífico Geladeira Geleira

CLARA LLAMERO ILLÁN

Da un’altra parte parliamo di geosinonimi rispetto alle parole legate a un determinato territorio ma

che hanno dei sinonimi in altri luoghi; per esempio, sempre nel Portogallo, per denominare un

espresso possiamo trovare delle varianti nelle diverse città, mentre a Lisbona lo chiamano bica , a

Porto lo chiamano cimbalino.

Variazioni diacroniche sono quelle variazioni della lingua che si susseguono nel tempo; non è lo

stesso il portoghese de Camoes che quello attuale.

Variazioni diastratiche ; nel registro della lingua, la situazione o il contesto in cui si usa la lingua

riguarda alla modalità linguistica usata. La lingua varia secondo il registro più formale o informale

che esige il contesto sociale.

Esempio:

BOTA METE COLOCA

Inf. Neutro Form

Il portoghese è nato nell’epoca della romanizzazione della Penisola Ibérica, nel territorio

della Gallaecia, sotto la denominazione di lingua galaico - portoghese. Il superstrato latino ha

contato sulle lingue di sostrato e ha cominciato, non subito ma progressivamente, ad alterare il

latino parlato. Le lingue di sostrato che hanno trasformato il latino nella galleria sono stati il proto -

vasco e il celtico. Questo spiega perché il portoghese sia profondamente diverso dal castigliano.

Posteriormente, nel V secolo con gli invasioni germaniche, non abbiamo visto lo stesso effetto

dato che non hanno appena lasciato traccia nella lingua e il loro passaggio è stato quasi

indifferente dal punto di vista linguistico. Troviamo delle parole di origine germanico come ganso ,

luva e íngreme. Quello che sì è interessante è il fatto che questa invasione abbia diviso la penisola

poco a poco fino che sono apparse le diverse varietà linguistiche.

Nel 711 a.C., c’è l’invasione arabe. Hanno fatto fatica a conquistare il nord della peninsola,

ma questa invasione lascia più traccia nelle lingue; ci sono circa 400 parole del portoghese che

vengono dal arabo: açucar, aldeia, alecrim, alfandega, algodão… Con la riconquista è stato

formato il Condado Portugalese, che è il nucleo storico originario dell’attuale Portogallo e da

questo punto si amplierà fino a conformare tutta la costa litorale della penisola. È per questo che

Portogallo è uno dei paesi più antichi, anche a livello amministrativo e politico.

Con rispetto all’aspetto più formale, la lingua portoghese ha a sottolineare due

caratteristiche che servono a difendiate questa lingua romanza delle altre.

  • Caduta della -L- e la -N- intervocalica

SALIRE > sair

DOLORE > door > dor

MANUM > mão

BONUM> bõo > bom

  • I gruppi iniziali PL-, CL-, FL- > CH

PLICARE > chegar

CLAVE > chave

FLAMMA > chama

  • La vocale breve NO diptonga

SĔPTEM > sete

MŎRTEM > morte

Espansione pluricontinentale; le scoperte portoghese.

I portoghesi sono partiti per prima volta nella metà del quattrocento. Vasco da Gama, 1498,

scopre l’India, (Goa); Pedro Àlvares Cabral, 1500, scopre il Brasile ma fino al 1532 non tomano

possessione di questo paese (c’è una lettera sul ritrovamento del Brasile).

CLARA LLAMERO ILLÁN

< g > [ g ] Gavião

[ ʒ ] Girafa,

viagem

[ ɛ ] Canela

[ e ] Caneta

[ ɨ ] Pedal

< e > [ j ] Mealheiro

[ ɐ ] Espelho

[ j

̃ ] Mãe

[ i ] Educar

< c > [ k ] Cabide,

claro, acre

[ s ] Cigarro,

hélice

[ s ] Sapato,

balsa

< s > [ z ] Riso, casa

[ ʃ ] Lápis, astro

[ ʒ ] Asno, vesgo

[ ʃ ] Xaile,

exceção

< x > [ z ] Exame,

exemplo

[ s ] Máximo,

trouxe

[ ks ] Tóxico, sexo

La fonetica si occupa dei foni, dei suoni descritti nella loro materialità. Fonologia si

occupa dei suoni specificamente differenziati, è il piano astratto del suono che ci serve per

capire quali fonemi sono importanti per una lingua.

Per verificare se due foni sono fonemi si ricorre alle prove di commutazione, che danno

vita a coppie minime. Il sistema fonologico portoghese ha 34 …

Fonemi /ɾ/ e /ʀ/ Variantes brasileñas :( [ h ], [ x ], [ɣ] )

Caro [‘kaɾu] Carro [‘kaʀu]

Muro [‘muɾu] Murro [‘muʀu]

Calor [ka’loɾ] Roda [‘ʀɔdɐ]

Questi suoni sono in distribuzione complementari, cioè, nella stessa parola non possono

stare i due suoni. Un allofono o variante combinatoria di un fonema è una realizzazione

fonetica (o fono) che in una determinata lingua non ha carattere distintivo, ma si trova a essere

in distribuzione complementaria con gli altri allofoni dello stesso fonema. La variante

combinatoria utilizzata viene scelta dal contesto in cui è usata.

Fonema /t/ Due allofoni per lo stesso fonema

PT : tia [t]

BR: tia [tʃ]

CLARA LLAMERO ILLÁN

Fonema /l/ Due allofoni

[l] - lápis, [‘lapiʃ]

[ɫ] - salto, [‘saɫtu]

*PT - Final de sillaba [ɫ]: salsa [‘saɫsɐ] l velarizata

BR - Final de sillaba [w]: salsa [‘sawsɐ] l semivocalizata

Fonema /s/ Tre allofoni

[ʃ] - pasta [‘paʃtɐ]

[z] - os olhos [uz’oʎuʃ]

[ʒ] - pasmo [‘paʒmu]

Neutralizzazione del fonema /s/ in fine di parola. La -s- alla fine di parola sempre suona [ʃ].

Ess.: As grandes áreas [ɐ ʒ ’gɾɐ̃dɨ z ’aɾjɐ ʃ ]

SEMIVOCALI

/j/ (iod) - pai [‘paj]

/w/ (uau) - pau [‘paw]

Dittonghi orali

In portoghese soltanto ci sono dei dittonghi decrescenti cioè. La semivocale è sempre il

secondo componente del dittongo.

[uj] - cuidado

[oj] - boi

[ɔj] - rói

La differenza tra [o] e [ɔ] è nella tilde grafica della parola. Soltanto in BR succede lo stesso con

[e] e [ɛ].

[ɐj] - lei / papéis

[aj] - pai

[iw] - riu

[ew] - seu

[ɛw] - céu

[ɐw] - saudade (In BR non esiste; si usa sempre [aw])

[aw] - mau

Dittonghi mancanti

= [o], pouco [‘poku]

= [ɐj], rei [rɐj]

Dittonghi nasali [ j

] e [ w̃ ]

[ɐ̃j

] - mãe, pedem, bem : , , <ÃI>

[õj

] - põe

[ɐ̃w̃] - cão, não, falam

[ũj

] - muito, ruim

Il portoghese brasiliano ha di base un sistema vocalico mentre il portoghese europeo è più

consonantico.

CLARA LLAMERO ILLÁN

GLI ACCENTI

Innanzitutto, l’accento in portoghese è un accento intensivo, aumenta l’intensità della

voce nella sillaba; è un accento distintivo dato che serve a distinguere delle parole omografe; ed

è un accento libero perché si può spostare di una sillaba ad un’altra. La lingua portoghese

accenta prevalentemente nella penultima sillaba.

L’accento acuto apre la vocale

L’accento grave si da nelle preposizione articolate: a + a = à / a + as = às

L’accento circonflesso, invece, chiude: português [e]

Parole ossitone, tronche

Le parole sono tronche quando terminano in consonante o dittongo, e sono quelle accentuate

nell’ultima sillaba. Gli eccezioni sono quelle con l’accento grafico.

Ess.: Avó, chapéu, café, sofá

Parole parossitone, piane

Le parole piane sono quelle que finiscono in vocale, e anche, gli eccezioni sono quelle

accentuate.

Ess.: Açúcar, cadáver, móvel, fácil.

Parole proparossitone, sdrucciole.

Le parole sdrucciole vengono sempre accentuate e hanno l’accento nella terzultima sillaba.

Ess.: abóbore, árvore, fósforo, música, súplica.

L’accento ha un valore fonologico, perché serve a distinguere delle parole.

Ess.: sábia (aggettivo)/ sabia (verbo) / sabiá (sostantivo).

L’accento in portoghese è libero e di solito accade in tre posizioni, diventando le parole tronche,

piane, oppure sdrucciole.

  • Parole bisdrucciole, si compongono sempre de un pronome clitico e un verbo.

Ess.: comprávamo-la; disséramos-lhes

Regola dell’accento

A palavra que termina em vogal, o cento cai na penúltima sílaba: ga-to; li-vro; bo-ni-to

A palavra que termina em sílaba pesada, o acento cai na última sílaba.

Eccezioni:

1- Quelli con gli accenti; sono tutte graficamente marcate: lápis, carácter, órfã

2- “Finestra delle tre sillabe”, restrizioni prosodiche:

Se dicono che il portoghese accenta prevalentemente sulla penultima sillaba, le parole tronche e

sdrucciole dovrebbero essere eccezioni, ma quello non è mica vero; l’accento in portoghese

dunque, per fare una regola più ampia, cade sull’ultima sillaba della radice, non tanto della parola,

così regolarizzeremo le parole tronche che finiscono in consonante.

a) L’accento non cade sulla terzultima sillaba quando la penultima è chiusa da

consonante (NE.FAS.TO)

b) L’accento non cade sulla terzultima sillaba quando la penultima contiene un

dittongo (CA.LOI.RO)

c) L’accento non cade sulla terzultima sillaba…

CLARA LLAMERO ILLÁN

L’accento nei verbi

Tempi del presente: L’accento cade sulla radice (e perciò queste parole sono anche chiamate

rizotonici).

Ess.: CANT-O, BEB-AS, PART-EM

Tempi del passato: L’accento cade sulla vocale tematica (sono detti anche rizoatoni).

Ess.: CANT-A-VA, BEB-E-U, PART-I-RAM

Tempi del futuro: L’accento cade sulle desinenze temporali (sono detti anche rizoatoni).

Ess.: CANT-A-REI, …

La lingua portoghese, nell’ultimo secolo, ha avuto quattro riforme oppure accordi ortografici.

L’ultima è stata quella “assinada” nel 1990, vigente dal 2009 (AOLP90).

  • L’alfabeto gagna tre lettere: k, y, w.
  • Soppressione della dieresi. (Una delle più problematiche variazioni)

Tranqüilo = Tranquilo

  • Si univerbano
  • le parole composte

Pára-quedas = paraquedas

I dittonghi ei e oi smettono di essere accentuati

Idéia = ideia / Heróico = heroico

  • Le vocali doppie smettono di essere accentuati

Vêem = veem

  • Le consonanti mude vengono sorprese nel Portogallo

*Eccezioni: PT - contacto, facto, impacto / BR - contato, fato, impato

Acção = Ação

  • Acento diferencial scomparse

Pára = para

MORFOLOGIA

Si occupa della struttura delle parole e come, appunto, queste forme cambiano per creare

diversi significati.

  • Flessione: meccanismo che permette fare delle diverse forme di una stessa parola. È anche un

meccanismo che non si presta a molta creatività perché segue delle regole.

Ess.: aluno, aluna, alunos, alunas

  • Derivazione: parole creazione di parole diverse

Ess.: norma, normal, normalizar, normalização

  • Morfo lessicale: unità minima dell’espressione morfologica, dipendente

CLARA LLAMERO ILLÁN

1. Genere in diacronia

Portoghese antico

O árvore

A cometa

A fim

O linguagem

Portoghese moderno

A árvore

O cometa

O fim

O linguagem

2. Genere in diatopia

Portoghese europeo

A avestruz

A sanduíche

O grama

O/A síndrome

Portoghese brasiliano

O avestruz

O sanduíche

A grama

O/A alface

La flessione dei generi, però, può venire fatta soltanto con i nomi che si riferiscono agli

esseri animati.

Es.: LIVR-O ǂ LIVR- A*

Ci sono dei falsi doppi generi come “porta” e “porto”, due Paroli diversi che non vengono

creati con la stessa parola; è una variante flessiva ma hanno degli accezioni dispari. Sono delle

alternanze di genere che cambiano anche il significato.

Mozione : processo di passare da un genere all’altro; da maschile a femminile. Viene fatto

con una semplice sostituzione della -o > -a.

Es.: alun-o > alun-a

Oppure lo stesso passaggio si da con quelli di morfo ø > -a. In questo caso non mediante

sostituzione ma mediante aggiunta.

Es.: professor > professor-a

Il passaggio può essere ottenuto anche prendendo altre parole, cambiando basi lessicali.

Es.: boi > vaca

A volte può esserci però un contrasto di genero che può essere ascoltato ma che non è stato

accettato. Sono trasformazioni di nomi maschili a nomi femminili.

Es.: poeta > poetisa*

sargento > sargenta*

La distinzione tra maschile e femminile è sentito tra gli uomini comme una perdita di potere, e c’è

anche un aspetto concreto nella linguistica dove possiamo vedere riflesso questo fatto. Il

passaggio cambia da essere flessivo ad essere derivativo.

Es.: conde > condessa*

Sottospecificati; sono quelli termini che rimangono con la stessa forma e quello che

variano per distinguere il genere è l’articolo.

CLARA LLAMERO ILLÁN

Es.: pacie- nte; ama- nte

Problemi del femminile

1. Nomi “sobrecomunus”

Sono quelli che sono al di sopra di due generi: a pessoa, a gente, a criança… Hanno un

genere grammaticale ma non fanno un riferimento al sesso morfologicamente.

2. Nomi “comuns-de-dois”

Sono i termini comuni ai due generi, i quali si distinguono attraverso l’articolo: o artista /

a artista; o bebê / a bebê

3. Nomi epiceni

Sono tutte le parole che hanno un solo genero inerente, indipendentemente dal sesso

(animali): a baleia (maschio/ femmina)

Commutazione per derivazione

  • ESA: barão - baronesa
  • ESSA: abade - abadesa
  • INA: gallo - gallina
  • ISA: diácono - diaconisa
  • Nomi in -tor / -dor

Lat. -tor > -trix // Imperator > imperatriz

Embaizador > embaizadora o embaixatriz

  • Nomi in -dor, -dora, -deira

Lat. > -trix / - driz // debulhadora, frigideira

LAVRADOR
TRABALHADOR
LAVRADEIRA
TRABALHADEIRA
LAVRADORA
TRABALHADORA
CATEGORIA DI NUMERO

La forma singolare finisce in vocale o dittongo, -ø > -s

Per fare il plurale devo aggiungere il morfo -s che indica il morfema plurale

  • Metafonia nel plurale

O alm[o]ço > os alm[ɔ]ços

O j[o]go > os j[ɔ]gos

O p[o]vo > os p[ɔ]vos

  • Allomorfi del plurale

Se la forma singolare finisce in consonante (distinta di -l), il morfo prende forme diverse

secondo dove si trovano. -ø > es

CLARA LLAMERO ILLÁN

Es.: lat. manus > manos = port. mão > mãos

Questa forma è una delle più problematiche del numero portoghese dato che fa il plurale in tre modi

diversi.

Quello che abbiamo visto con il latino manum, succede nello stesso modo con le parole latine che

finiscono in -anem > -anes (- ães); e anche con le parole latine che finiscono in -onem > -ones (ões).

Es.: leão > leões

Ma si uno usa la diacronia per spiegare la sincronia gli eccezioni sono inumerabili

Es.: capitão > capitães

bênção > bênçãos

verão > verãos o verões

ancião > anciãos o anciões o anciães

In più, il lessico portoghese non è interamente di origine latino; per esempio, ci sono delle parole di

origine arabo come limão > limões

-ões : non è solo normalmente quella che viene messa per i neologismi ma è anche usata per i

portoghesi in caso di dubbi con il plurale di qualcuna parola in modo che le parole sbiluooano dei

plurale diformi

Es.: cidadão > cidadões [Questa è una regolarizzazione per via analogica della parola i

singolare, si colloca la terminazione la più produttiva nella lingua portoghese].

-ães : (1,58 %) delle parole hanno questa modalità del plurale de -ão; è quantitativamente infimo.

-ãos : (3,14%) soltanto presentano questa modalità:

i monossilabi tonici

le parole parossitoni

altre: cortesão, cristão, irmão, pagão, corrimão…

La convergenza disorientante che ha veramente creato questa situazione è venuta prima,

con il portoghese antico, dove termine latine diverse che finivano in -am, -em, -om, gli hanno fatto

convergere in un solo dittongo nasal, -ão; un singolare uguale che dopo non riusciamo a fare

convergere con i diversi plurali. Questo unico dittongo nasale -ão è la vera irregolarità.

Le forme derivate dei nomi con il plurale in -ões fanno la vocal tematica del plurale.

Es.: limão > lim o nada

Per fare il femminile dei termini che finiscono in -ão:

  1. Soppressione della vocale tematica (la -o finale)

Es.: irmão > irmã

  1. Denassalizzazione dopo la caduta della vocale tematica (per quelle parole che fanno il plurale in

-oes)

Es.: leão > leoa

  1. Aggiunta di consonante nasale /n/ prima della desinenza -a, ma solo quando ão è accrescitivo.

Es.: comilão > comilo n a

CLARA LLAMERO ILLÁN

I “plurali fantasma” sono plurali che esistono ma che sono davvero residuali e non si usano

quasi mai, non sono veramente plurali produttivi con rispetto al plurale di “-ão” che si fa “-ões”.

Secondo questa spiegazione, il vero plurale di “-ão” è “-ões”, mentre -ães e -ãos sono dei plurali

fantasmi.

*Refrão > refrãos / refrães ; questa parola non fa il Plura con la desinenza produttiva perché

è così ristretto il suo uso che non ha bisogno di sviluppare un plurale più produttivo.

Nomi non numerabili

Il genero non sempre si può commutare, ma il numero si può sempre cambiare, per quello è

la categoria la più flessiva. Ma noi possiamo distinguere tra numeri numerabili e quelli non

numerabili, quelli che soltanto hanno la forma plurale o forse singolare. Per quelle singolari parliamo

di “singularia tantum”.

Es.: alegria, frio, beleza, justiça, socialismo…

Ma, se gli usiamo in modo metaforico possiamo fare il suo plurale, con un’intenzione più

stilistica e literais, dunque non potremmo veramente parlare di nomi solamente con forma singolare.

Invece, ci sono de “pluralia tantum” , parole che hanno soltanto la forma plurale, sia per l’origine

etimologico sia perché nominano degli oggetti composti da diversi parti.

Es.: costas, férias, óculos, paragens…

I “pluralia tantum”, come macro-categoria, si prestano a dividersi, ma con una certa logica, in

esclusivi, inclusivi, e univoche:

  • Pluralia tantum esclusivi: escludono il suo singolare perché è una parola già esistente ma con

un altro significato.

Es.: paragens - paraje (lugar, paisaje)

parage - parada del bus

C’è un valore del plurale che non coincide con il singolare; il singolare se lo metti al plurale cambia il

significato.

Pluralia tantum inclusivi: a differenza dell’altro, il singolare ha lo stesso significato che il plurale e

coincidono. Io posso utilizzare il plurale con il significato sia singolare che plurale (con il singolare

continuo a nominare un oggetto plurale).

Es.: calça = calças

Pluralia tantum univoche: non prevedono il singolare.

Es.: núpcias, afazeres, parabéns…

Plurali dei nomi composti

bomba-relógio bombas-relógio

recém-nascido recém-nascidos

guarda-chuva guarda-chuvas

couve-flor couves-flores

obra-prima obras-primas

CLARA LLAMERO ILLÁN

*Eccezioni: bom > boa; português > portuguesa; -dor, -tor > -triz; judeu > judia; sandeu > sandia.

  • Posizione degli aggettivi

Anteposto al nome (non si può spostare)

Es.: Bom dia

Posposto al nome (aggettivi di relazione; sequenza obbligatoria)

Es.: O partido comunista

Ci sono aggettivi che possono essere anteposti o posposti all’aggettivo. A volte, però, la

posposizione o anteposizione determinano l’interpretazione dell’aggettivo stesso.

Es.: um velho amigo

um amigo velho

Aggettivi graduabili : si prestano ad essere diminuiti o aumentati

Es.: bello > bellissimo

Aggettivi non graduabili : derivano dal nome e non si prestano ad essere trasformati

Es.: ambiental

Variazioni di grado positivo

Si presta ad essere aumentato o diminuito; la variazione di grado si ottiene mediante:

Teoria analitica: i comparativi con avverbi o locuzioni avverbiali

Es.: mais/menos… (do) que

tão … como

Teoria sintetica: superlativo assoluto con suffissi come -issimo; -imo; -errimo.

Forme dal latino che il portoghese ha conservato

  1. Bom - Melhor - Ottimo
  2. Mau - Pior - Péssimo
  3. Grande - Maior - Máximo
  4. Pequeno - Menor - Mínimo ( o mais pequeno)

Alterazioni: procedimento morfologico che serve a dare il punto de vista del parlante, a

descrivere la percezione che si ha. Quando uso un alterato io do un valore soggettivo e un giudizio

di valore. Gli alterati sono i diminutivi e gli aumentativi.

Affissione valutativa

Valutativo : l’uso che si fa degli affissi può variare della dimensione oggettiva che presenta

un oggetto alla dimensione soggettiva esprimendo un giudizio personale e connotandola con un

altro significato.

Es.: esta casinha / minha casinha

I. Suffissi diminutivi: LIVR-INHO DED-ITO

II. Prefissi e suffissi aumentativi: MEGA-LIVRO DED-ÃO

CLARA LLAMERO ILLÁN

III. Suffissi peggiorativi: CHEIR-ETE REVIST-ECA

IV. Prefissi e suffissi valutativi: SUPER CARRO MULHER-AÇA

Uso estensivo degli alterati anche con forme nominali e verbali che non vengono usate in italiano,

per esempio, agorinha, adeussinho, depressiva, obrigadinho…

Vengono usati, sopratutto due suffissi:

inho/a : quando la parola finisce in consonante oppure per i sostantivi con tema in -a, -e, -o con

parole del lessico comune e un numero ridotto di sillabe.

RADICALE + SUFISSO -INHO/A
RETRAT-INHO

zinho/a: quando la parola finisce in vocale oppure per i sostantivi atematici (dittonghi e accentati)

oppure quelli in tema -e con un lungo numero di sillabe.

PAROLA + SUFISSO -ZINHO/A
CANETAZINHA

Plurale degli alterati

Casa > casinhas

Flor > flores > flórêzinhas

I PRONOMI

1. Flessione pronominale

Eu - Mim - Me - Comigo

Caso grammaticale; il passo del latino alle lingue romanza ha soppresso i casi, a eccezione

della flessione pronominale che è un tratto del latino. Parametro del soggetto nullo: spesso io posso

esprimere un’azione senza avere bisogno espresso di specificare il soggetto. Lingue pro-drop.

Es.: (YO) Voy a cine

(EU) Vou ao cinema*

*Il brasiliano si sta spostando ad essere una lingua non pro-drop

2. Pronomi personali soggetto

Eu / Tu / Ele, ela / Nós / Vocês / Eles, elas

Per quanto riguardo al criterio di posizione e distribuzione, questi pronomi dato che sono

tonici, hanno più libertà per spostarsi. Non altrettanto, si può dire dei pronomi atoni oppure clitici.

Questi pronomi si appoggiano nel verbo e di conseguenza, devono attaccarsi a loro quanto sia

possibile.

3. Pronomi personali atoni (clitici)

OGGETTO DIRETTO OGGETTO

INDIRETTO

RIFLESSIVO

me me me

te te te

CLARA LLAMERO ILLÁN

Es.: Podes enviar a mim o livro > pode enviar-mo

5. Pronomi allocutivi

Sono quelli pronomi che usiamo per dirigerci a un altra persona.

Il portoghese è l’unica lingua romanza che mantiene il tratto conservativo di attaccare i

pronomi clitici alla fine del verbo, dipendendo sempre dal contesto.

Collocazione dei clitici

Enclisi: vi- as ontem

Proclisi: nao as vi ontem

Frasi negativi: os cães não s assustam

Quantificatori: todos os cães a assustam

Avverbi: os cães a assustam

Congiunzioni: A Ana disse que o sabia

Relativi: A rapariga que te ama

Interrogativi/Esclamativi: Quem te viu?

Mesoclisi: vê- las -ei (si usa per il futuro e il condizionale)

*Secondo la legge Tobler-Mussafia i pronomi clitici non possono stare nell’inizio di frase.

6. Pronomi possessivi

*BR: seu, sua

**BR: dele, dela

7. Pronomi relativi

  • Que (soggetto e complemento)

Es.: O homem que ri

  • Quem (complemento con preposizione)

Es.: A pessoa de quem estás a falar…

lho lhes + o,a lha

PORTOGHESE BRASILIANO

TU TU / VOCÊ

VOCÊ

O SENHOR O SENHOR

A SENHORA A SENHORA

meu, minha nosso, nossa

teu, tua* vosso, vossa

seu, sua** seu, sua

CLARA LLAMERO ILLÁN

  • O / a qual, os / as quais

Es.: O exame para o qual ela estudou

  • Cujo, cuja, cujos, cujas

Es.: O rapaz cujo pai é português

8. Pronomi demostrativi

Serie tripartita sulla base del rapporto tra l’interlocutore e quello che ascolta, e la loro vicinanza:

Este / Esta / Estes / Estas / Isto

Esse / Essa / Esses / Essas / Isso

Aquele / Aquela / Aqueles / Aquelas / Aquilo

SISTEMA VERBALE DEL PORTOGHESE

*Il futuro congiuntivo e il infinito personale sono una traccia

dell’aspetto conservatore della lingua portoghese.

Flessione verbale: coniugazione

Ci sono dei verbi che sfuggono di questa casistica e non hanno una vocale tematica; si

coniugano a secondo della seconda coniugazione e la vocale tematica può ricompare in alcuni

derivati.

Es.: pôr < Poer (depoente)

Alcuni verbi, nel passaggio del latino al portoghese, hanno evoluto in diversi coniugazioni di

quella di origine, dato che le quattro coniugazioni latine si devono coniugare soltanto in tre nel

portoghese.

Es.: cair < caer

Quanti verbi ha la lingua portoghese?

1ª coniugazione - 13.

2ª coniugazione - 788

3ª coniugazione - 742

I verbi irregolari sono tutti della seconda e della terza coniugazione appunto per lo stesso motivo.

MODI FINITI MODI NON FINITI

Indicativo Infinito

Congiuntivo Gerundio

Condizionale Participio

Imperativo

1ª - A 2ª -E 3ª -I

FAL-A-R BEB-E-R PART-I-R

È l’unica coniugazione produttiva perché è dove

vanno a finire i neologismi