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La Pixar: Storia di un Mito Americano - Capitolo 1, Apuntes de Teoría del Cine

Questo documento racconta la storia della Pixar, dalla sua origine alla creazione di film come Toy Story e Cars. la connessione tra la conoscenza scientifica, la dialettica e la creazione di nuove narrazioni americane. Smith e Lasseter, tra i padri fondatori, hanno portato innovazioni come il CAPS e il modello di guida partecipativo. La Pixar ha cambiato il mondo del cinema animato e ha influenzato la cultura tecnologica globale.

Tipo: Apuntes

2019/2020

Subido el 21/07/2020

ariannarch
ariannarch 🇮🇹

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IL SISTEMA PIXAR – C. Uva
Capitolo 1 – UNA STORIA AMERICANA
- Nuovi miti e antiche identità
Le vicende raccontate dalla pixar sono il riflesso di una storia che è prima di tutto quella dello
studio da cui nascono. Un vero e proprio sistema culturale. Il tutto comincia a nascere negli anni
50. Con la nascita dell’Arpa, sarei lei a finanziare le ricerche sviluppate dal dipartimento di
computer Science della University of Utah, in cui opera Ed Catmull.
La storia della pixar si fonda su due componenti: la conoscenza scientifica e la dialettica. Il segreto
del successo di un sistema come la pixar, starà nelle sue capacità di fornire attraverso le proprie
storie, ma anche al suo modello industriale, una risposta a questioni, dando vita a nuova
narrazione americana in grado di rafforzare il mito deli USA.
- Hippy e mormoni tra passato e futuro
Catmull è un mormone, l’esponente di una religione che usa ampliamente la tecnologia per
indagare, certificare e fissare. Rappresenta la felice e produttiva convivenza tra passato e presente
e futuro visto che nei suoi intenti l’applicazione dell’informatica è finalizzata alla rifondazione di un
immaginario saldamente legato allo storytelling e ai valori tradizionali americani.
Smith è più hippy, vuole trasformare i computer da simboli di razionalizzazione della vita sociale e
strumenti di guerra, a macchine di pace capaci di alimentare comunicazione tra individui.
La prima animazione grafica venne fatta con una mano fatta di pixel che agisce sullo schermo,
aprendosi, chiudendosi e muovendo le dita in maniera fluida. La nuova animazione, resa possibile
dal pc, è una rifondazione sotto il segno digitale, di tutto il settore dell’audiovisivo.
- L’ideologia californiana
Steve Jobs è il capitalista che acquisirà a suon milioni il know-how tentando di proseguire il viaggio
intrapreso con Apple, poiché la sua convinzione è che la chiave di valore del 21 secolo sia la
creatività e la tecnologia. Il suo viaggio è quello dell’eroe che dopo aver abbandonato la vita
stabile e ordinaria, compie un percorso avventuroso che lo porta ad una nuova consapevolezza di
sé. È intriso di cultura hippy e neoliberista ed è uno dei maggiori artefici della nuova tradizione
culturale. Visto anche il suo motto think different.
- Un brand nel brand
A completare i padri fondatori c’è John Lasseter, artista e un po' capo che opta per il modello di
guida partecipativo; grande comunicatore, pronto ad esporsi in prima persona per conquistarsi la
fiducia dell’ambiente esterno ed interno con cui deve confrontarsi. Diventa un frontman, un
personaggio pubblico in cui si incarna perfettamente la concezione del mondo e la visione
industriale. Lavora prima alla Disney, vuole dare una maggiore profondità visiva e narrativa ai
personaggi, sfruttando le nuove tencologie. Nel dna di Lasseter ci sono due grandi miti: le
automobili e l’animazione, da questa coppia nasce appunto l’idea di Cars motori ruggenti 2006;
l’idea del movimento e l’animazione come quinta essenza del cinema è per eccellenza il il digitiale
la nuova potenza.
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IL SISTEMA PIXAR – C. Uva Capitolo 1 – UNA STORIA AMERICANA

- Nuovi miti e antiche identità Le vicende raccontate dalla pixar sono il riflesso di una storia che è prima di tutto quella dello studio da cui nascono. Un vero e proprio sistema culturale. Il tutto comincia a nascere negli anni

  1. Con la nascita dell’Arpa, sarei lei a finanziare le ricerche sviluppate dal dipartimento di computer Science della University of Utah, in cui opera Ed Catmull. La storia della pixar si fonda su due componenti: la conoscenza scientifica e la dialettica. Il segreto del successo di un sistema come la pixar, starà nelle sue capacità di fornire attraverso le proprie storie, ma anche al suo modello industriale, una risposta a questioni, dando vita a nuova narrazione americana in grado di rafforzare il mito deli USA. - Hippy e mormoni tra passato e futuro Catmull è un mormone, l’esponente di una religione che usa ampliamente la tecnologia per indagare, certificare e fissare. Rappresenta la felice e produttiva convivenza tra passato e presente e futuro visto che nei suoi intenti l’applicazione dell’informatica è finalizzata alla rifondazione di un immaginario saldamente legato allo storytelling e ai valori tradizionali americani. Smith è più hippy, vuole trasformare i computer da simboli di razionalizzazione della vita sociale e strumenti di guerra, a macchine di pace capaci di alimentare comunicazione tra individui. La prima animazione grafica venne fatta con una mano fatta di pixel che agisce sullo schermo, aprendosi, chiudendosi e muovendo le dita in maniera fluida. La nuova animazione, resa possibile dal pc, è una rifondazione sotto il segno digitale, di tutto il settore dell’audiovisivo. - L’ideologia californiana Steve Jobs è il capitalista che acquisirà a suon milioni il know-how tentando di proseguire il viaggio intrapreso con Apple, poiché la sua convinzione è che la chiave di valore del 21 secolo sia la creatività e la tecnologia. Il suo viaggio è quello dell’eroe che dopo aver abbandonato la vita stabile e ordinaria, compie un percorso avventuroso che lo porta ad una nuova consapevolezza di sé. È intriso di cultura hippy e neoliberista ed è uno dei maggiori artefici della nuova tradizione culturale. Visto anche il suo motto think different. - Un brand nel brand A completare i padri fondatori c’è John Lasseter, artista e un po' capo che opta per il modello di guida partecipativo; grande comunicatore, pronto ad esporsi in prima persona per conquistarsi la fiducia dell’ambiente esterno ed interno con cui deve confrontarsi. Diventa un frontman, un personaggio pubblico in cui si incarna perfettamente la concezione del mondo e la visione industriale. Lavora prima alla Disney, vuole dare una maggiore profondità visiva e narrativa ai personaggi, sfruttando le nuove tencologie. Nel dna di Lasseter ci sono due grandi miti: le automobili e l’animazione, da questa coppia nasce appunto l’idea di Cars motori ruggenti 2006; l’idea del movimento e l’animazione come quinta essenza del cinema è per eccellenza il il digitiale la nuova potenza.

Il ruolo di Lasseter è importante perché lui, saldando la ricerca in laboratorio con la creatività e la conoscenza delle leggi di narrazione, da vita alla nascita del cinema tout court. Nel 1995 esce il suo cortometraggio Toy Story il mondo dei giocattoli. Egli intuisce che il pc da immagini del tutto convincenti, attraverso le quali mantenendo la libertà immaginativa si potranno raccontare storie profondamente innestate, capaci di essere attraenti per diverse età, paesi, essendo universali e mainstream. L’illuminazione lo coglie quando sta lavorando alla Disney a Il canto di Natale di Topolino. Negli anni 90, grazie alla pixar e al software da lei creato il CAPS, Computer Animation Production System, la Disney vivrà un periodo di rinascita.

- Software culturali Nel 1986 Lucasfilm cede a Jobs l’equipe di computer grafica diretta da Catmull e Smith. Nasce così la Pixar. Essa mette insieme una componente molto importante che è il fotorealismo, ossia la simulazione digitale delle convenzioni del realismo fotografico che hanno dominato la cultura visiva moderna. Queste sono la prospettiva lineare, la profondità di campo, i colori, le tonalità e i riflessi di luce nell’obiettivo (lens flare) e il motion blur (figure che in movimento rapido sembrano sfumate). Viene progettato un programma REYES che è un software di rendering, generazione di immagini foto realistiche tridimensionali a partire da modelli matematici. Il suo primo impiego è stato in Star Treck, per simulare le proprietà della materia organica in modo realistico. Questo software permette una nuova esperienza di fruizione delle immagini filmiche in uno straordinario realismo. I 4 fondatori hanno avuto il merito di comprendere per tempo quanto sarebbe diventata cruciale nell’epoca attuale questa relazione tra software e dimensione culturale. Il software è oggi la nostra interfaccia con il mondo, con gli altri, con la nostra immaginazione. Dal 1989 a oggi reyes è stata usata nei maggiori film in live action (the mask, avatar, revenant, moulin rouge ecc..). La pervasività del mondo pixar è anche questa, le sue competenze si insinuano anche al di fuori dei confini aziendali, potenziandone il business e rappresentando una cultura tecnologica che finisce per plasmare l’immaginario globale. - Monoliti, memorie e luoghi comuni La prima pixar era produttrice di sistemi integrati di hardware e software. Oltre a questo viene investito il pixar image computer che jobs eredita dalla lucasfilm. Il suo logo è un cubo grigio, all’apparenza sembra un blocco di granito la cui faccia principale è rappresentata da u quadrato smussato, con un cerchio incavato e la scritta pixar, e sarà proprio questo inizialmente il logo della società. - Un modello eccezionale I 9 anni che intercorrono tra l’uscita della Pixar e il suo primo lungometraggio, 1986-1995, sono anni di ricerche e sperimentazioni che si realizzano in brevi film come Luxo Jr. e tin toy. La disney dal canto suo intuisce il potenziale commerciale insito in tali prodotti. Nasce così l’idea di espandere uno di quei prodotti come Tin Toy in uno speciale televisivo per Natale e quindi, con l’accordo stipulago nel 91, la decisione di disney di passare direttamente alla produzione di lungometraggi computerizzati appaltandone esternamente alla pixar la realizzazione. Esempi: Toy Story. Solo dopo il 2005 la pixar deciderà di avvalersi dell’informatica per forgiare in proprio il suo primo film in animazione computerizzata 3D Chicken Little. La relazione a distanza tra disney e

Ciò che rende l’estetica pixar unica è proprio la convergenza di impossibilità e verosimiglianza in un contesto integrato, che produce una sensazione di magia. La regola è quella di fare come se si avesse tra le mani una macchinetta reale.

- Umano, troppo umano, perturbante L’impianto estetico dei film pixar si fonda sul rispetto di alcuni codici, che determinano nello spettatore una sensazione di confidenza. A monte di ogni personaggio animato c’è la sua matrice reale, rappresentato da un modello di argilla. Di fatto nei film pixar, le figure umane vengono difficilmente rappresentate, è con gli Incredibili che questa tendenza viene ribaltata, anche se i protagonisti sono degli eroi, quindi non sarebbero considerati dei veri e propri esseri umani. In Up tornano personaggi umani, anche se essi rappresentano le creature più deboli della società, un anziano e un bambino. Un altro elemento fondamentale sui cui lavora la pixar è la contrapposizione sfondi e personaggi; infatti ogni fondale è rappresentato in maniera molto realistica rispetto ai personaggi dei film. Come per esempio la Death Valley in cars, o i fondali in Nemo. - La morale dei giocattoli Pur essendo artefatti, i personaggi hanno la capacità di manifestare una vera e propria anima, un personale modo di vedere e sentire il mondo. La pixar, sfruttando a pieno la tecnologia, sembra di voler dimostrare che questa sfida può essere vinta, ovvero che l’inorganico può diventare una vera anima attraverso la quale si possono condurre riflessioni di vera natura; per esempio in Toy Story la paura più grande dei giocattoli è quella di tornar ad essere solo dei giocattoli. - Immaginari industriali I film pixar sono ricchi di riferimenti all’immaginario industriale; in toy story woody è una sorta di manager che convoca, nei suoi quotidiani briefing, tutti gli altri personaggi. La stanza di Andy è il luogo di lavoro. Anche i monster&co, i temi dell’efficienza e della competizione a livello industriali sono presenti e centrali, attraverso la raffigurazione di una fabbrica gestita e popolata da mostri che ha come scopo di ricavare spavento dai bambini. - Visioni promozionali Lo spettacolo è un’estetica capace di attirare l’attenzione di un pubblico multiforme. Si tratta di un’economia dell’attenzione, che andrà poi a generare delle vendite. Infatti se ci si fa caso, all’inizio di monster&co, i due mostri protagonisti si rivedono in uno spot televisivo che va a pubblicizzare l’azienda in cui lavorano. I messaggi promozionali sui grandi schermi sorprendono e seducono chi è davanti, inducendoli a una serie di riflessioni riguardanti la loro natura e il mondo in cui vivono.

- Pixar revolt I personaggi pixar sembrano innocenti e privi di un’idea politica, ma in realtà non lo sono. Per esempio WallE, a causa della sua visione ecologista è stato attaccato da chi vi ha visto la testimonianza della capacità del capitalismo di assorbire i pericoli del consumo di massa. Con i cartoons viene rappresentata la realtà in un modo diretto, ma possibile, che nei film tradizionali non sarebbe possibile. Nei film è presente una pixarrevolt, nel senso che ad un certo punto della storia c’è un episodio che va ad alterare lo status quo. - Collettività eterogenee e creature difettose L’audience dei film pixar è completamente eterogenea. Molti personaggi dei film vengono rappresentati con dei difetti, per esempio Nemo aveva la pinna atrofica, Dory aveva problemi di amnesia, Boo non voleva ritornare dalla famiglia ma voleva essere un mostro e Riley di InsideOut viveva nella tipica condizione depressa della teen-age. - L’energia liberatrice della tecnologia La pixar mostra la predilezione per personaggi insoliti perché a monte c’è la possibilità tecnologica di crearli graficamente. Grazie alla grafica è stato possibile modellare i comportamenti e i movimenti interni macro e microscopici e le singole sfumature di ogni personaggio, in modo tale da determinare un insieme flessibile e plastico. Capitolo 3 – MITO, MEMORIA, IDENTITÀ - Il mito americano tra tradizione e modernità La pixar non è interessata a fare propaganda ideologica, quanto piuttosto a mettere a frutto il suo potenziale creativo e tecnologico per raccontare una storia americana molto mainstream. Gli incredibili però è stata giudicata come una storia di destra, per il modo in cui celebra l’individuo. Ma l’unica ideologia presente nella pixar, è come già detto precedentemente, la profondità americana. Lo storytelling della pixar è tra quelli che sono riusciti a rinvigorire nell’immaginario collettivo alcuni principi della storia e dell’identità americana. I film pixar vanno a rimediare e rianimare i miti e i simboli più importanti della cultura americana in tutta la loro complessità estetica, ideologica e narrativa. Sulla base di ciò la tecnologia si conferma quindi come strumento da rinnovare e liberare continuamente affinché il suo potenziale sia messo al servizio della narrazione. Il caso pixar ha a che fare con la nostalgia senza memoria. - Archivi della memoria Le immagini pixar creano una suggestione per via del legame tra passato, presente e futuro. Il tema del recupero dal passato di oggetti in cui sono inscritti pezzi fondamentali di storia culturale degli stati Uniti è del resto al centro già del primo film di Toy Story, che attraverso i giocattoli mette in scena i ricordi della generazione baby boom.