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Storia romana II Prof. Valentini, Study notes of History

From Ottaviano Augusto to the fall of the Roman Empire.

Typology: Study notes

2023/2024

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Come la società romana riuscì ad accettare un cambiamento così importante e radicale come
l'istituzione del principato?
Il periodo dal 133 a.C. Al 27 a.C. viene chiamato la Rivoluzione Romana da Ronald Syme per
descrivere questa fase di transizione dalla Res Publica al Principato. È frutto della sperimentazione
di Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto, successore di Giulio Cesare. Syme rileva degli evidenti
parallelismi fra l'epoca augustea e i regimi dittatoriali del XX secolo: Augusto presenta il nuovo
regime come una restaurazione della Repubblica.
A Roma non ci fu mai una vera e propria costituzione, ma una serie di leggi scritte emanate nel
tempo dai vari magistrati: sono tutte leggi funzionali alla Repubblica ma che non hanno il
carattere vero e proprio di una costituzione. Sappiamo che esistevano diversi metodi per bilanciare
il sistema dei poteri dei singoli magistrati: c'era un compresenza di cariche individuali e di
assemblee collettive. A differenza delle magistrature il Senato rappresenta la continuità della
politica romana non avendo limiti temporali di carica.
Ciascun magistrato superiore godeva dell'imperium: questo concetto si collega alla potestas, la
facoltà di un magistrato di esprimere la propria volontà come volontà dello stato. I magistrati
avevano una serie di diritti: Ius Edicendi, la possibilità di pubblicare nel foro i manifesti
programmatici all'inizio del proprio mandato che andavano a formare lo Ius Honororum, la serie
di norme create dal magistrato; godevano poi dello Ius Contionem Habendi, il diritto di parlare in
pubblico in modo informale senza preavviso; il Ius Agendi Cum Populo Cum Plebe Cum
Patribus, cioè il diritto di interagire con le tre componenti fondamentali della civitas romana, il
popolo, la plebe e i senatori, ogni magistrato poteva quindi convocare le assemblee, discutere
problematiche e proporre nuove leggi; Ius Auspicandi, ogni atto pubblico necessitava della
consultazione della volontà divina da parte dei magistrati; Ius Multae Dictionis, avevano il diritto
di far pagare multe; Ius Publicandi, decretare, ad esempio, che un terreno sia pubblico attraverso
la confisca del terreno stesso.
Il termina Imperium si applica sia all'ambito militare che a quello giurisdizionale: in eta
monarchica l'imperium corrisponde al potere del re e con il passaggio dalla monarchia alla
repubblica vengono create muove magistrature, alcune delle quali godevano dello stesso
imperium, il potere di queste cariche era però limitato nel tempo. I magistrati erano protetti dai
fasci littori, proporzionati al potere del magistrato, i consoli erano quelli con il maggior numero di
littori. L'imperium era conferito dal popolo: era prassi fin dall'età monarchica che riunito nei
comizi, il popolo, conferiva i poteri al re con la Lex Regia e in età repubblicana con la Lex Curiata
de Imperio ai magistrati. Queste leggi servivano a conferire i diritti e le prerogative del magistrato:
Ius Auspicandi, Ius Coercendi, il diritto di punire i cittadini, e infine il potere giurisdizionale di
emettere sentenze in ambito civile e militare. Tutti i magistrati stavano in carica un anno fatta
eccezione per i dittatori (6 mesi) e i censori (18 mesi).
Fin da Silla c'è una differenza fra il potere esercitato nella città di Roma e quello esercitato fuori,
l'Imperium Militae, il potere esercitato dai pro-magistrati. Nel loro caso si trattava della
Prorogatio Imperii: quando scadeva il mandato dei consoli/pretori si procedeva a prorogare il
loro imperium fuori dal pomerium, in una delle province, per dare l'occasione di gestire i territori
esterni ed eventuali campagne militari.
Cicerone era un conservatore, un ottimate e uno dei nemici di Cesare; è stato proprio lui a
strappare la carica di console a Catilina e a uccidere lo stesso. Cicerone definisce il concetto di
Libertas che individua come l'opposto di Regnum (Potestas Perpetua). Il regnum mancava di una
definizione temporale e secondo Cicerone questa era l'espressione peggiore del potere.
L'Odium Regni è l'avversione per il potere regale mentre l'Adfectatio Regni è l'ambizione per il
potere regale che costò la vita a numerosi magistrati (Tiberio Gracco).
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Come la società romana riuscì ad accettare un cambiamento così importante e radicale come l'istituzione del principato? Il periodo dal 133 a.C. Al 27 a.C. viene chiamato la Rivoluzione Romana da Ronald Syme per descrivere questa fase di transizione dalla Res Publica al Principato. È frutto della sperimentazione di Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto , successore di Giulio Cesare. Syme rileva degli evidenti parallelismi fra l'epoca augustea e i regimi dittatoriali del XX secolo: Augusto presenta il nuovo regime come una restaurazione della Repubblica. A Roma non ci fu mai una vera e propria costituzione, ma una serie di leggi scritte emanate nel tempo dai vari magistrati: sono tutte leggi funzionali alla Repubblica ma che non hanno il carattere vero e proprio di una costituzione. Sappiamo che esistevano diversi metodi per bilanciare il sistema dei poteri dei singoli magistrati: c'era un compresenza di cariche individuali e di assemblee collettive. A differenza delle magistrature il Senato rappresenta la continuità della politica romana non avendo limiti temporali di carica. Ciascun magistrato superiore godeva dell'imperium: questo concetto si collega alla potestas, la facoltà di un magistrato di esprimere la propria volontà come volontà dello stato. I magistrati avevano una serie di diritti: Ius Edicendi , la possibilità di pubblicare nel foro i manifesti programmatici all'inizio del proprio mandato che andavano a formare lo Ius Honororum , la serie di norme create dal magistrato; godevano poi dello Ius Contionem Habendi , il diritto di parlare in pubblico in modo informale senza preavviso; il Ius Agendi Cum Populo Cum Plebe Cum Patribus , cioè il diritto di interagire con le tre componenti fondamentali della civitas romana, il popolo, la plebe e i senatori, ogni magistrato poteva quindi convocare le assemblee, discutere problematiche e proporre nuove leggi; Ius Auspicandi , ogni atto pubblico necessitava della consultazione della volontà divina da parte dei magistrati; Ius Multae Dictionis , avevano il diritto di far pagare multe; Ius Publicandi , decretare, ad esempio, che un terreno sia pubblico attraverso la confisca del terreno stesso. Il termina Imperium si applica sia all'ambito militare che a quello giurisdizionale: in eta monarchica l'imperium corrisponde al potere del re e con il passaggio dalla monarchia alla repubblica vengono create muove magistrature, alcune delle quali godevano dello stesso imperium, il potere di queste cariche era però limitato nel tempo. I magistrati erano protetti dai fasci littori, proporzionati al potere del magistrato, i consoli erano quelli con il maggior numero di littori. L'imperium era conferito dal popolo: era prassi fin dall'età monarchica che riunito nei comizi, il popolo, conferiva i poteri al re con la Lex Regia e in età repubblicana con la Lex Curiata de Imperio ai magistrati. Queste leggi servivano a conferire i diritti e le prerogative del magistrato: Ius Auspicandi, Ius Coercendi, il diritto di punire i cittadini, e infine il potere giurisdizionale di emettere sentenze in ambito civile e militare. Tutti i magistrati stavano in carica un anno fatta eccezione per i dittatori (6 mesi) e i censori (18 mesi). Fin da Silla c'è una differenza fra il potere esercitato nella città di Roma e quello esercitato fuori, l'Imperium Militae , il potere esercitato dai pro-magistrati. Nel loro caso si trattava della Prorogatio Imperii: quando scadeva il mandato dei consoli/pretori si procedeva a prorogare il loro imperium fuori dal pomerium, in una delle province, per dare l'occasione di gestire i territori esterni ed eventuali campagne militari. Cicerone era un conservatore, un ottimate e uno dei nemici di Cesare; è stato proprio lui a strappare la carica di console a Catilina e a uccidere lo stesso. Cicerone definisce il concetto di Libertas che individua come l'opposto di Regnum (Potestas Perpetua). Il regnum mancava di una definizione temporale e secondo Cicerone questa era l'espressione peggiore del potere. L'Odium Regni è l'avversione per il potere regale mentre l'Adfectatio Regni è l'ambizione per il potere regale che costò la vita a numerosi magistrati (Tiberio Gracco).

Augusto dovrà lavorare su questi sistemi per evitare che ci sia il sospetto dell'Adfectatio Regni nei suoi confronti. I principi delle cariche a Roma sono la separazione dei poteri , la collegialità delle cariche e la temporaneità delle cariche. L'espansione e un elemento che mette il governo che non ha gli strumenti per far fonte a tale movimento. Un altro elemento di disagio era l'equa spartizione del bottino e delle ricompense per gli alleati. La classe dirigente era ancora altamente ristretta in particolare per quanto riguarda coloro inviati al governo delle province. Si diffondono sempre più frequentemente delle aspre lotte che interessano più gruppi che portano alla crisi della democrazia: aristocrazie senatoria, cavalieri, esercito, plebe urbana, plebe rurale, italici e élites provinciali. Nella tarda repubblica troviamo tre figure di spicco che andranno a ispirare Ottaviano: Silla, Pompeo e Cesare ; si tratta di precedenti da evitare ma che dai quali si possono trarre importanti insegnamenti. Questi personaggi sono accumunati dal fatto di cercare degli espedienti per infrangere i blocchi creati dalla repubblica per evitare il potere perpetuo. Silla è un modello da evitare poiché la sua riforma, per quanto grande, in pochi anni è stata completamente cancellata da Pompeo e Crasso, dimostrando che non era adatta. Pompeo rappresenta un esempio poiché sfugge al cursus honorum, ottiene un imperium infinitum e maius, governa in absentia e cumula le cariche senza rispettarne la collegialità. La carriera di Cesare, invece, rispetta la legge Villia Annalis e segue il cursus honorum fatta eccezione per la stipula del triumvirato; ottiene poi nel 44 a.C. la dittatura perpetua Rei Publicae Costituende proprio come quella di Silla. Secondo Canfora Cesare compì una serie di errori: non aver attuato una riforma accettabile per la società e in particolare per la nobilitas senatoria, ha coniugato un potere straordinario (dittatura) con i poteri tradizionali della repubblica romana e ha mancato di imprimere una svolta radicale. GAIO GIULIO CESARE OTTAVIANO Gaio Ottavio era il pronipote di Giulio Cesare, attraverso l'adozione per testamento (post mortem) divenne Gaio Giulio Cesare Ottaviano e dopo il 27 a.C. anche Augusto. È con Ottaviano che ha inizio il principato. Al momento dell'adozione Ottaviano aveva 19 anni e aveva appena iniziato l'apprendistato militare, tuttavia l'adozione fu praticamente obbligatoria, non avendo Cesare figli maschi legittimi (Cesarione era figlio di Cleopatra). Il nome alla nascita era Gaio Ottavio Turrino : praenomen, nomen e cognomen. Il praenomen era scelto fra una rosa di elementi abbastanza ristretta. Il nomen era il gentilizio, il nome della famiglia di appartenenza, in questo caso la Gens Octavia. Il cognomen era infine il nome individuale, poteva fare riferimento a caratteristiche fisiche o a elementi della sua carriera politica. L'elemento "Turrino" ce lo ricorda Svetonio. Chi veniva adottato doveva inserire nella propria onomastica il gentilizio con il suffisso -ianus. Era chiamato dagli antichi "Cesare il Giovane" essendo il figlio della nipote di Cesare. Ottavio nasce a Velletri il 23 settembre del 63 a.C., muore a Nola il 19 agosto del 14 d.C. e domina la scena politica romana per 58 anni e dal 31 a.C. come unico leader politico. Al momento della morte di Cesare Ottavio si trovava in Apollonia, nell'attuale Albania, mandato a precedere il dittatore nella campagna conto i Parti. Ricevuta la notizia della morte Ottavio rinunciò alla campagna e tornò a Roma a ricevere l'eredità. La stessa madre Azia sconsiglia al ragazzo di accettare tale eredità essendo un grosso peso che rischia di far uccidere anche Ottavio. Mentre si muove verso Roma dall'Apollonia recluta i veterani delle guerre di Cesare: Ottaviano non ha alcuna carica, è molto giovane e l'eredità di Cesare è una delle poche cose che gli garantiscono protezione dagli assassini. La mossa di Ottaviano è completamente illegale, avendo lui costituito un esercito senza possedere alcuna carica formale. Questo spaventò Antonio che

Il secondo triumvirato a differenza del primo assume carattere pubblico e viene riconosciuto dalla legge. Con l'arrivo in città dei triumviri venne approvata la Lex Titia, un accordo che ristabilisce il fronte cesariano e che fa diventare il ruolo di triumviro una vera e propria magistratura: Triumviri Rei Publicae Costituendae. I triumviri stabiliscono i magistrati a tavolino per i seguenti 5 anni e distribuiscono fra di loro i governi delle province. Le province vicine all'Italia vennero affidate a Ottaviano e Antonio, mentre Lepido venne incaricato delle province più esterne. I cesariani hanno risaldato il loro fronte per dare guerra ai cesaricidi , ad Antonio e Ottaviano viene dato il compito di combattere, mentre Lepido avrebbe avuto il controllo dell'Italia. Slogan della guerra contro i cesaricidi:

- Pietas privata (per l'uccisione del padre);

- Pietas pubblica (per l'uccisione del pontifex maximus);

- Ultio Caesaris;

I cesaricidi in oriente avevano costituito un grande esercito sottraendo all'amministrazione romana il controllo delle province d'oriente. Viene varata quindi la Lex Pedia de interfectoribus Caesaris che rinnovava le liste di proscrizione contro gli uccisori di Cesare e i loro collaboratori. L'obiettivo era di eliminare i nemici politici e di acquisire i loro patrimoni per finanziare la guerra contro Bruto e Cassio. Nelle prime liste vengono inclusi 300 senatori e 2000 cavalieri. Il 7 dicembre del 43 è lo stesso Cicerone ad essere ucciso in quanto uno dei maggiori nemici di Antonio. Anche il figlio di Pompeo, Sesto Pompeo , viene inserito nelle liste come avversario politico. Molti dei proscritti fuggono dall'Italia e trovano rifugio da Sesto Pompeo. Nell'ottobre del 42 si combatte a Filippi la battaglia contro i cesaricidi che viene vinta da Antonio e Ottaviano mente Lepido era stato lasciato in Italia ad amministrare lo stato. In aiuto a Ottaviano ci sarà sempre il suo amico Marco Vipsanio Agrippa , artefice di tutte le vittorie militari del principe, suo stretto collaboratore e in futuro anche suo genero. Dopo la vittoria di Filippi i vincitori devono ricompensare le truppe con distribuzioni di terre e denaro; di questo compito viene incaricato Ottaviano che rientra in Italia da Lepido, mentre Antonio rimane in Oriente. Il compito di Antonio era di raccogliere il denaro promesso alle truppe e di riorganizzare l'oriente dopo il dominio dei cesaricidi. La Gallia Cisalpina venne introdotta nello stato romano e si tenta una prima esclusione di Lepido dal triumvirato con l'affidamento dell'Africa. BELLUM PERUSINUM (41-40 a.C.) Ottaviano decide di procedere con la confische di terra nella Gallia Cisalpina per i veterani considerando che molte di queste terre ancora non appartenevano a cittadini romani. Fra il 41 e il 40 si combatte la guerra di Perugia (Bellum Perusinum) fra Ottaviano e la moglie e il fratello di Antonio, Fulvia e il console Lucio. Per screditare il suo avversario, Ottaviano, utilizza la sua forte attrazione nei confronti dei costumi orientali e della regina Cleopatra e quindi l'abbandono del mos maiorum romano. Le confische nella Gallia Cisalpina scontentano molto i proprietari terrieri tra cui Lucio e Fulvia che accusavano anche Antonio di aver confiscato i terreni migliori. Marco Antonio durante la guerra di Perugia non interviene e prosegue le sue operazioni in Egitto. Dopo la vittoria di Ottaviano, i due si incontrano nel 40 a Brindisi : qui dividono l'impero nelle due regioni di Oriente e Occidente e sanciscono questo accordo con il matrimonio fra Antonio e Ottavia. A Lepido viene lasciata l'Africa.

Sesto Pompeo occupava in questo momento la Sicilia dalla quale riusciva bloccare i rifornimenti di grano verso l'Urbe; a Capo Miseno nel 39 ottiene il titolo di Praefectus classis et orae maritimae rendendo quindi legittimo il suo dominio della Sicilia. Nell'estate del 37 vengono stipulati gli accordi di Taranto poiché era necessario rinnovare il triumvirato. Sesto Pompeo viene definitivamente sconfitto da Agrippa a Nauloco nel 36 e si dà inizio alla campagna contro i Parti con i primi trionfi grazie al generale Publio Ventidio Basso. Antonio nel 34 riesce infine a conquistare l'Armenia dopo alcune spedizioni e procede e distribuire le terre d'Oriente ai figli che aveva avuto con la regina d'Egitto e a Cesarione (Tolemeo) figlio illegittimo di Giulio Cesare. Con questa Donazione di Alessandria riconosce Cesarione come vero erede di Giulio Cesare screditando Ottaviano; con l'operazione di distribuzione delle terre d'Oriente ai suoi familiari compie un'operazione illegittima che fornisce ad Ottaviano ampie possibilità di accuse nei confronti dell'avversario che sfociano nel 32 nel culmine della lotta. In quell'anno scade il triumvirato, Antonio ripudia la moglie e il suo testamento viene reso noto ad Ottaviano grazie a dei traditori di Antonio. Questo offre ad Ottaviano il motivo per avviare la guerra contro Antonio; per farlo utilizza la Coniuratio Totius Italiae et Provinciaru in Verba Octaviani , un giuramento di fedeltà a favore di Ottaviano essendo i suoi compiti ufficiali tutti terminati una sorta di consenso universale su ciò che lui fa. Per giustificare il conflitto con Antonio, un'ulteriore guerra civile, Ottaviano utilizza Cleopatra come capro espiatorio e considera la guerra come un conflitto contro l'Egitto. A settembre del 31 ad Azio Marco Antonio viene definitivamente sconfitto da Ottaviano. Da questo momento Ottaviano parla di Consensum Universorum, una rappacificazione interna fra le due parti. Ottaviano torna in patria celebrando tre trionfi: sui Parti, su Azio e sull'Egitto. La battaglia di Azio rappresenta uno spartiacque fra le politiche di Ottaviano: prima troviamo il conflitto fra Ottaviano gli oligarchi, dopo Azio abbiamo la costituzione del principato. Dopo la conquista di Alessandria nel 30 a.C. e il successivo suicidio di Antonio e Cleopatra , Ottaviano non ha più alcun nemico pubblico a Roma. Dopo i consolati del 43 e del 33, dal 31 in poi Ottaviano ricoprirà il consolato ogni anno fino al 27 con l'arrivo del principato. Dopo il 31 si passa per una fase in cui Ottaviano ceca il consesus universorum , l'azione del principe viene accompagnata da una concordia da parte di tutti. Dopo il 27 comincia invece la fase della Res Publica Restituita. L'apertura e la chiusura delle porte di Giano hanno un significato importante: con l'apertura delle porte si indica l'inizio di un periodo di guerra che saranno chiuse al termine del conflitto. Sembra paradossale come fossero state aperte in occasione di una guerra civile; questo viene spiegato col fatto che la guerra contro Azio venne camuffata dalla guerra contro Cleopatra. GOVERNO DI AUGUSTO Nel 28 il senato affida a Augusto e Agrippa la potestà censoria per fare un revisione delle liste senatoriem ovviamente vanno ad eliminare i personaggi che avevano giocato un ruolo centrale a favore di Antonio durante le guerra civili e ad aiutare coloro che si erano schierati con Ottaviano. A Ottaviano viene affidato il ruolo di princeps senatus , colui che prende la parola per primo e membro più importante del senato. Si tratta in questo caso di un primus inter pares. L'apice di questo processo arriva nel 27, quando Ottaviano mette fine a tutte le misure eccezionali di età triumvirale. Ottaviano procede per tappe in modo che tutto ciò che gli viene concesso si apparentemente legittimo e permesso dal popolo. Compie in questo anno la Restitutio Rei Publicae, spogliandosi dei poteri eccezionali, restituendoli al senato e al popolo e ritornando ad

Dopo il 27, le congiure vennero organizzate da coloro che si erano ritrovati a vivere l'esperienza del governo augusteo senza necessariamente condividerne gli ideali. Intorno alla fine del secolo e l'inizio del successivo le congiure vennero organizzate in ambito familiare. La famiglia si divideva in Gens Iulia e Claudia. Nel 38 Ottaviano sposa Livia per avvicinarsi agli esponenti della gens Claudia, facente parte dei gruppi più tradizionalisti romani. Il marito di Livia era un proscritto e il padre era morto al fianco dei cesaricidi. Ottaviano non avrà però da Livia alcun figlio maschio, tuttavia non lascerà mai Livia Drusilla fino alla morte. Livia aveva dal primo marito due figli, Tiberio Nerone e Druso Maggiore. Le due parti della famiglia hanno anche due idee diverse di principato: una tendente una maggiore collaborazione con il senato e l'altra all'acquisizione quasi totale del poter da parte di Augusto e della sua famiglia. Saranno quindi Giulia Maggiore (figlia di Livia e Ottaviano) e Iullo Antonio (figlio di Marco Antonio) a congiurare contro Ottaviano. PAX AUGUSTEA Quella portata da Augusto fu una pace che di fatto è ottenuta da una forte espansione territoriale dell'impero. Le guerre ai confini assicurano l'esistenza del principato e l'assenza di guerre civili. A partire dal 27 a.C. Augusto va a ricompensare i soggetti della società che erano rimasti fedeli a lui durante la guerra. Si presenta come il patrono di una vasta clientela interclassista che trae vantaggio dall'istituzione del principato.

  1. L'esercito e la forza che gli ha consentito la sua affermazione fin dall'inizio; è un'esercito di eredità cesariana. Ottaviano deve valorizzare il ceppo della gens Ottavia e quindi delle sue origini equestri. Le riforme di Augusto hanno delle ricadute su tutta la storia della Res Publica dei secoli successivi. Dopo Azio Ottaviano licenzia la maggior parte delle legioni e ne mantiene solamente 28 rispetto alle 60 di età triumvirale. La collocazione principale delle legioni in questo periodo è sul confine settentrionale, fra la Germania superiore e inferiore lungo il Reno , infatti ben 8 legioni sono stanziate sul confine. Dove non si riesce a conquistare militarmente un territorio vengono creati degli stati cuscinetto per permettere alle legioni di organizzarsi. L'area del Reno e del Danubio è un'altra area di grande tensione nella quale saranno stanziate diverse legioni. A partire da Augusto hanno uno stipendio di 225 denari, i soldati rimangono in servizio per 20 anni e una volta terminato il servizi ottenevano l'honesta missio di 3000 denari. Viene creato l'erario militare nel 6 d.C. a nome di Tiberio, suo successore, e con 170.000.000 di sesterzi stanziati da augusto stesso. Per finanziare l'erario introduce due imposte a carico dei cittadini, la vicesima hereditatum , una tassa che ciascun cittadino doveva pagare per i beni ereditari, e la vicesima libertatis , una tassa sulla manomissione degli schiavi. Al congedo ottenevano anche il diploma, una documento che attestava il veterano. Concede poi il peculio castrense , il primo provvedimento che infrange l'autorità del pater familias , lo stipendio viene infatti consegnato direttamente al soldato. Istituisce poi il corpo dei pretoriani , soldati scelti di stanza a Roma e in Italia che avevano il ruolo di guardia dell'imperatore. 3 coorti sono stanziate e Roma e le altre 6 in Italia. Prestavano servizio per 16 anni, ricevevano 750 denari annui e 5000 di honesta missio. Sono presenti poi le ali ausiliarie formate da provinciali o da re clienti; hanno gli stessi effettivi di una legione e al congedo ottengono la cittadinanza. Solitamente le truppe ausiliarie sono specializzate, ad esempio cavalleria o arcieri. Due flotte sono stanziate a Ravenna e a Capo Miseno. I marinai sono provinciali reclutati prevalentemente in Dalmazia e in Egitto e al congedo anche loro ottengono la cittadinanza

Ci sono poi 7 coorti di Vigili che pattugliano ciascuna 2 delle 14 regioni in cui Roma era divisa; avevano il compito di mantenere la sicurezza della città (vigili del fuoco). 3 coorti di Urbaniciani si occupano di sicurezza pubblica nella città (polizia) e sono al comando del prefetto della città. Grazie alla militanza la cittadinanza diventa un diritto che si espande molto: l'esercito permette di avere un numero sempre maggiore di cittadini portatori di romanizzazione.

  1. Il secondo gruppo della clientela di Ottaviano è quello dei cavalieri. Molto legati alla gens ottavia ottengono compiti civili e militari. Lo stato equestre è sempre stato privo di una struttura organizzata e si finiva per affidare diversi servizi ai privati come ad esempio l'esazione delle tasse delle province. Augusto crea un sistema di gestione diretta delle imposte , burocratizza quindi questa attività e ricompensa i cavalieri inserendoli in questo sistema con incarichi diversi. Impiega personale di stato che sia adeguatamente stipendiato, struttura poi in parallelo alla carriera senatoria una carriera equestre che vede 3 livelli di incarichi. Il primo è quello delle milizie equestri , 3 anni si servizio militare a partire dalla prefettura o tribunato di una coorte ausiliaria; si passa poi alla prefettura di un'ala di cavalleria per terminare con il tribunato angusticlavio (striscia piccoli) di una legione. Durante queste attività i cavalieri si costruivano una notevole competenza sul campo militare. Il secondo gradino erano le procuratorie , i procuratori avevano funzioni finanziarie e di supporto al principe. Il punto più alto della carriera equestre sono le prefetture : prefetto dei vigli, prefetto della classis, prefetto dell'annona, prefetto del pretorio, prefetto d'Egitto.
  2. La plebe è un'altra delle eredità di Cesare essendo lui stato capo dei populares. Il principe ricambia il sostegno con una serie di iniziative e favore del popolo. I liberti vengono inseriti all'interno di alcuni corpi armati; vengono poi creati i collegi dei seviri augustali , sei uomini addetti al culto imperiale. Il principe non permetteva di diventare oggetto di culto per evitare aspiratio regni, sfruttava quindi le divinità della propria famiglia. Ci sono quindi delle associazioni alle divinità dell'imperatore e della sua famiglia più facilmente accettate dalla popolazione, in particolare in Oriente. L'Occidente attraverso questo collegi si va sempre più verso gli aspetti divini del principe. I liberti vengono anche inseriti all'interno degli uffici della contabilità centrale, in particolare i liberti di Augusto. La plebe urbana è interessata ad un progetto di riqualificazione edilizia della città e rianimazione degli eventi pubblici, il cosiddetto panem et circensem. La creazione di nuove opere pubbliche come il Foro Augusteo fornisce sostegno economico alla plebe ingente della città. Per quanto riguarda la plebe rustica Augusto procede attraverso la deduzione di nuove colonie in Italia e nelle provincie.
  3. L'ultimo gruppo sono i provinciali che Ottaviani ha imparato a integrare da Pompeo e Cesare all'interno della società romana, delle classi dirigenti e del senato. Vengono concessi lauti stipendi ai governatori delle province per evitare che essi rapinassero i cittadini delle province. Viene creato poi un servizio di poste (cursus publicus) per migliorare il sistema burocratico appena creato. I miglioramenti delle strade e la creazione di stazioni di "rifornimento" permettevano di mettere in comunicazione le diverse aree dell'impero. Viene creato il tribunale stabile per il reato di concussione (quaestio de repetundis) puntato a scardinare il sistema delle clientele provinciali. Si costituiscono i concilia, delle assemblee periodiche funzionali alla creazione del culto della dea Roma associata ad Augusto e anche per discutere i problemi di interesse comune. Avviene una forte urbanizzazione, il modello urbano viene esportato in tutte le aree sotto il controllo di Roma. Le imposte vengono razionalizzate attraverso dei censimenti. Le imposte vengono bipartite in tributum soli (persona fisica) e capitis (possessore di terreno); ogni provinciale è tenuto alla corresponsione di queste due imposte.

Troviamo poi il futuro imperatore Tiberio insieme ad Antonia Minore e Druso Maggiore. Con questo monumento il principe intende presentare la propria famiglia come garante della pace presente e futura. Un altro reperto è la Gemma Augustea, un cammeo in onice risalente al 10-20 d.C. Augusto viene rappresentato con le sembianze di Giove. La rappresentazione dell'Ecumene regge la corona sulla testa di Augusto. Su un carro si trova il personaggio di Tiberio e di fianco troviamo Germanico in armi. Nella fascia bassa ci sono dei legionari che sollevano un trofeo di guerra e stanno catturando dei nemici. Viene anche qui sottolineato l'aspetto della dinastia giulio-claudia (Augusto, Tiberio, Grmanico) che è garante della pace interna a scapito di quella esterna. FRONTE ORIENTALE I Parti sono ancora il maggiore nemico di Roma dalla battaglia di Carre (53) e la sconfitta di Crasso; Augusto decide per la via diplomatica e riesce a ottenere la restituzione delle insegne perdute nel 20 a.C a Tiberio. Questa vittoria diplomatica viene presentata a Roma come una vittoria militare; Augusto non può permettersi di far capire di aver evitato la campagna militare a favore di un accordo diplomatico. Viene infatti costruito un arco trionfale che andava a simulare la vittoria. FRONTE OCCIDENTALE In Germania i romani erano stanziati da ormai 20 anni, era la regione con il maggior numero di legioni stanziativi nel tentativo di raggiungere io confine naturale dell'Elba progettato da Augusto. Tiberio e Druso Minore combattono in Germania ed espandono il confine ma le legioni vengono fermate da Arminio , capo dei Cherusci e alleato romano, che nel 9 d.C. tende un'imboscata a tre legioni comandate da Publio Quintilio Varo nella foresta di Teutoburgo , sterminandole, la cosiddetta Clades Variana. Secondo la testimonianza di Velleio i germani non erano umani se non per la voce, andavano sottomessi con la forza; scarica la colpa della disfatta di Varo sul governatore della provincia. La disfatta di Varo segnerà la rinuncia dell'espansione in Germania. MAGISTRATURE Augusto opera anche la ricostituzione delle cariche repubblicane. La censura e la dittatura vengono abolite. Ai due consoli annuali ne vengono aggiunti altri due che subentrano a luglio dell'anno e sono chiamati Consoli Suffecti ; questo per aumentare il numero di pro-magistrati e quindi di governatori delle province. Il cursus honorum viene regolamentato:

- 20 questori;

- 6 edili;

- 10 tribuni della plebe;

- 10 pretori;

- 2 consoli.

I membri del senato vengono ridotti a 600 e il censo minimo aumentato a 1.000.000 di sesterzi in modo da chiudere l'accesso al senato e mettere in debito con Augusto i personaggi più importanti. Viene istituito il Consilium Principis , un gruppo ristretto di consiglieri e consulenti del principe. Istituisce poi i Consilia Semestria per il senato, ormai sottratto delle decisioni di politica estera e con prerogative elettive, giudiziarie, trionfali e di sancire il culto di nuove divinità.

Le assemblee dei comizi mantennero le loro funzioni di elezione dei magistrati ed emanazione delle leggi, ma con l'introduzione della pratica della Destinatio , il potere elettivo diventa sempre più effimero e si baserà su raccomandazioni di cavalieri e senatori. A partire dal 23 a.C. Augusto condividerà i suoi principali poteri con Marco Vipsanio Agrippa fino alla sua morte nel 12 a.C.:

- 23 a.C. Imperium Proconsulare Aequm;

- 18 a.C. Imperium Proconsulare Maius;

- 18 a.C. Tribunicia Potestas;

MORTE DI AUGUSTO

Ottaviano Augusto muore nel 14 d.C. Al momento della sua morte viene resa pubblica la sua opera, le Res Gestae :

- Introduzione scritta da Tiberio;

- Honores (cariche di Augusto);

- Impensae (Spese di Augusto per la Repubblica);

- Res Gestae (Imprese di Augusto, momenti chiave della politica);

Il problema della successione stava nel fatto che quella del principe non era una carica facile da ereditare non essendo una vera e propria magistratura, bensì un insieme di poteri. La dichiarazione dinastica di un successore ammetterebbe che il principato sia una monarchia. Dopo la more di Marco Claudio Marcello, figlio di primo letto della sorella, Augusto adottò i figli di Agrippa, Gaio e Lucio, ma entrambi furono uccisi prima di poter salire al potere. Adottò quindi il terzo figlio di Agrippa, Agrippa Postumo e insieme a lui Tiberio , futuro imperatore. Tiberio aiuterà Augusto nelle sue opere di conquista insieme a Druso Maggiore e adotterà anche Germanico, costretto dalle truppe legionarie. PRINCIPATO (27 a.C.-235 d.C.) Questo periodo è caratterizzato da quattro dinastie: Giulio-Claudi, Flavi, Antonini e Severi. Troviamo due momenti principali di crisi, fra il 68 d.C. e il 69, il cosiddetto anno di quattro imperatori, e fra il 193 e il 197. Il primo sistema di successione utilizzato il questo periodo è la successione dinastica , la scelta quindi di un erede di sangue. Con l'avanzare del tempo però influiranno diversi elementi sulla successione: la scelta delle legioni e l'adozione del migliore , Tiberio viene infatti individuato come il candidato migliore da Augusto. I protagonisti nella scelta del principe sono quindi il senato, l'esercito, le coorti pretorie, le legioni e le élite provinciali. TIBERIO Tiberio viene adottato insieme all'ultimo nipote di Augusto, Agrippa Postumo che viene però messo da parte. Tiberio adotta a sua volta Germanico , figlio di Druso Maggiore. Germanico e Druso Minore saranno quindi la terza linea di successione. Germanico aveva in sé sangue Giulio e Claudio; nel 4 d.C. Augusto fa adottare Germanico da Tiberio e gli fa sposare una delle sue nipoti, Agrippina , aveva così creato una perfetta linea di successione.

damnatio memoriae. Una iniziale concertazione con il senato è seguita da anni di scontro con il senato dopo la malattia interpretato come pazzia (cavallo senatore). Un'imperatore che si scontra con il senato in tale modo vuole comunicare il decadimento del senato rispetto all'età repubblicana. Sostiene invece il gruppo dei cavalieri, il popolo e l'esercito; basa infatti le sue azioni sull'ordo equestre e sui gruppi dei populares. Per consolidare la propria posizione deve dimostrare di essere un comandante valente, nell'ultima parte del suo principato aveva progettato la conquista della Britannia che però non riuscì a portare a termine. I quattro anni di governo di Caligola sono caratterizzati da forti spese per la legittimazione della propria posizione e per le donazioni ai propri sostenitori. Nel 41 d.C. Caligola muore a seguito di una congiura voluta dai pretoriani che scelgono Claudio, fratello di Germanico, come suo successore. È probabile in realtà che Claudio avesse partecipato a questa congiura. CLAUDIO Aveva una serie di problemi fisici (balbuziente, zoppo..). Era un personaggio estremamente colto, un appassionato di etruscologia e un allievo di Tito Livio. Per quanto riguarda la politica interna, il principato di Claudio si caratterizza da una politica di mediazione. Garantisce l'equilibrio fra la varie classi sociali. Realizza un imponente programma di opere pubbliche che si rifanno a quello precedente di Augusto; Roma infatti non aveva sufficienti infrastrutture al sostentamento della città e affamare la città era stato facile in passato. Roma non aveva un proprio porto, sfruttava infatti il porto di Pozzuoli, Claudio crea per questo motivo il porto di Ostia che verrà completato successivamente da Traiano. Trasferisce l'organizzazione della famiglia all'ambito pubblico sfruttando i liberti. Viene creata una vera e propria burocrazia imperiale accentuando il ruolo della famiglia caesaris. Vengono creati l'ufficio a rationibus, per le finanze, ab epistulis, par la corrispndenza, a libellis, per le petizioni, a studiis, per i discorsi. Questi nuovi incarichi permettono ai liberti di raggiungere cariche relativamente elevate e quindi provocarono il forte disaccordo dei senatori. Attua una serie di scelte a favore dei provinciali: concede la cittadinanza romana alle popolazioni alpine (Tabula Clesiana). La maggior parte dei pretoriani proveniva da queste zone e necessitava quindi della cittadinanza per accedere a questa classe dell'esercito. Grazie alla Tabula Lugdunensis ci arriva il primo esempio di concessione della cittadinanza agli abitanti di un'area provinciale, in particolare agli abitanti della Gallia Transalpina. Rappresenta questo un passaggio fondamentale per l'apertura ai provinciali; si parla di un blocco di popolazione a cui viene concessa questa possibilità, quando solitamente era una concessione fatta al singolo individuo. Per fare ciò Claudio ricorda che anche le sue origini sono sabine, eppure lui è adesso imperatore; allo stesso modo i provinciali nonostante la loro provenienza straniera, meritano la cittadinanza. Riprende poi il progeto di conquista della Britannia di Caligola: nel 43 d.C. sbarca sull'isola e conquista la zona sud-occidentale andando a creare la provincia di Britannia. In questa conquista partecipa anche il futuro imperatore Tito Flavio Vespasiano. È questo un passaggio fondamentale per costruire la propria fama, è infatti con Claudio che riprende il progetto di espansione dell'impero. Claudio ha avuto più mogli, in particolare Messalina e Agrippina Minore. Le diverse amanti di Claudio fin da giovane furono vari tentativi di famiglie aristocratiche di avvicinarsi alla famiglia imperiale. Messalina ha un figlio con Claudio, Britannico ; nel 48 d.C. Messalina si sposa con un

senatore di rango consolare nonostante sia gia sposata con Claudio; fece questo poiché non era in accordo con i movimenti politici di Claudio di accordo con il senato, voleva una principato di tipo monocratico. Lei era discendente di Augusto e in un principato di sangue, la madre dell'erede si sente più legittimata a condurre il potere e l'eredità, in questo caso Messalina. Il legame di sangue fra Claudio e Agrippina è troppo vicino ma il senato gli concede comunque il matrimonio. Agrippina è la madre di primo letto di Nerone , nipote di Germanico. Pallante è uno dei liberti che aveva ottenuto uno degli incarichi principali all'interno della famiglia caesaris, amministrava infatti il tesoro imperiale ed era stato nominato da Claudio. È Pallante poi che organizzerà il matrimonio con Agrippina Minore, egli infatti, sosterrà fino alla morte la parte claudia dlla famiglia. Claudio muore nel 54 d.C. ,forse avvelenato da Agrippina, e gli succede Nerone. Britannico nonstante la sua giovane età viene assassinato da Nerone in accordo con la madre. NERONE Possiamo distinguere due segmenti: i primi cinque anni, il quinquennium neronis , in cui Nerone governa in accordo con il senato grazie all'aiuto di Seneca, Afranio Burro e Agrippina. Le fonti di questi anni ci presentano Nerone come un sovrano illuminato. Nel 59 d.C. uccide la madre Agrippina in quell'anno egli era diventato maggiorenne e non voleva che altri interferissero con le sue decisioni. Da quell'anno il suo principato virò sempre di più verso l'autocrazia e verso lo scontro con il senato. Rompe anche i matrimoni con Ottavia e Pompea, sostituisce Afranio Burro e Seneca viene allontanato. Per quanto riguarda la politica interna abbiamo una prima fase filo-senatoria e filo-popolare, egli deve infatti costruirsi il suo consenso fra il popolo. Nel 64 d.C. vara una riforma monetaria e avviene un gravissimo incendio nella città di Roma; l'incendio provoca la distruzione della maggior parte delle regioni di Roma. Nerone sfrutta il momento e compra gli appezzamenti di terra devstati dal fuoco e in questi territori decide di far costruire la Domus Aurea : questo progetto crea dei sospetti che egli abbia intenzionalmente dato fuoco alla città per poter comprare i terreni, per sviare queste accuse Nerone diede la colpa ai cristiani a Roma. Nel 65 d.C. avviene una congiura contro Nerone di matrice senatoria sedata nel sangue e a morire saranno anche Seneca e il nipote Lucano. Nel 66 d.C. Nerone compie un viaggio in Grecia a dimostrazione del suo filo-ellenismo e durante questo viaggio si esibisce come poeta in pubblico. Secondo la tradizione i senatori non potrebbero esibirsi in pubblico, per questo dovrà andare in oriente a farlo e questo comporterà gravi critiche nei suoi confronti. Per quanto riguarda la politica estera egli riesce a far gravitare nell'orbita romana l'Armenia. Reprime poi la rivolta degli zeloti in Giudea inviando come comandante delle truppe Vespasiano. Riesce a sedare la rivolta di Boudicca in Britannia. L'espansione romana in Britannia aveva creato il malcontento dei popoli locali che si raccolsero sotto questa regina guerriera e quasi sconfissero le legioni romane. Stabilisce le modalità di esazione delle tasse e i metodi di recupero di quelle non pagate. Interviene nei requisiti patrimoniali minimi del senato aumentandoli, seguendo l'esempio di Augusto. Verso la fine del 67 Nerone torna in patria e nel 68 d.C. scoppia una rivolta delle province occidentali. Nerone viene disconosciuto dal senato e costretto al suicidio. Per Nerone viene decretata la damnatio memoriae.

  1. Le sedute straordinarie convocate dal principe dovranno avere lo stesso valore delle sedute legittime del senato.
  2. Ispirandosi alla destinatio di Augusto, essa diventa una vera e propria raccomandazione: l'elezione di consoli e pretori viene semplificata poiché si passa dal far votare da una rosa di candidati e far votare una rosa chiusa già decisa dal principe. È questo il passaggio finale dell'esautorazione dei comizi che vengono svuotati della loro funzione principale.
  3. Vespasiano potrà allargare il pomerium quando lo riterrà necessario secondo le necessita pubbliche.
  4. Viene conferita discrezionalità ampissima al principe in tutti i campi, nelle cose umane, divine, pubbliche e private. Il principe può fare ciò che desidera ma ci sono delle componenti che limitano questo diritto, le leggi in vigore.
  5. Se ci sono delle leggi o dei plebisciti che avevano svincolato i precedenti imperatori allora anche Vespasiano sarà svincolato da tali leggi.
  6. Qualsiasi cosa sia stata fatta o decretata da Vespasiano prima di questa legge debba essere considerata legittima come se fosse stata sancita dal popolo e dalla plebe. Vengono ufficializzate quindi tutte quelle decisioni che Vespasiano aveva preso prima dell'emanazione della Lex De Imperio Vespasiano.
  7. Se qualcuno agisce in nome di questa legge in contrasto con altre leggi, questa legge prevale sulle altre. Con questa legge per la prima volta viene sancita l'esistenza giuridica del principato rendendo quindi il principe un magistrato. Da questo momento chi diventa principe otterrà immediatamente il pacchetto completo di prerogative elencate in questa legge. Vespasiano porta avanti il processo di integrazione dei provinciali iniziato con Claudio; viene di fatto concesso lo Ius Latii agli abitanti della penisola iberica, si tratta di un passaggio importante considerando che molti dei futuri imperatori provengono da questa zona. Compie una serie di interventi edilizi nella città di Roma, crea il Tempio della Pace e l'Anfiteatro Flavio o Colosseo. Il Tempio della Pace si colloca all'interno del progetto del Foro di Vespasiano. Il Colosseo viene costruito nell'area della Domus Aurea di Nerone, cancellata dalla damnatio memoriae. La politica di interventi edilizi fornisce forme di sostentamento della plebe urbana. Amplia i confini dell'impero. Delega la repressione della rivolta giudaica al figlio Tito come ci viene ricordato dall'arco trionfale sulla Via Sacra. L'arco di Tito ci mostra come il tesoro del tempio di Gerusalemme viene trasportato a Roma dando così via alla diaspora ebraica e all'assedio della fortezza di Masada dove si erano asserragliati gli zeloti. TITO Successore di Vespasiano è suo figlio maggiore Tito. Grazie al suo breve governo è uno degli imperatori meglio ricordati non avendo lui avuto tempo di "comportarsi male". Già dal 70 d.C. e anche prima Tito condivide i poteri con Vespasiano. Muore all'improvviso per febbre e il suo breve governo è caratterizzato dall'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. e dal suo immediato intervento per dare soccorso. Uno dei testimoni principali dell'eruzione è Plinio il Giovane, nipote di Plinio il Vecchio , prefetto della flotta di Capo Miseno che per primo va ad aiutare i colpiti dal disastro morendo nell'impresa. DOMIZIANO Domiziano sale al potere alla morte di Tito. È un imperatore fortemente osteggiato dal senato , il suo è un governo non di accordo con il senato ma che basa il suo potere sulle truppe. Durante il suo regno si moltiplicano le congiure e i processi per eliminare i propri nemici politici.

È particolarmente maltrattato dalle testimonianze antiche; tuttavia emerge che fosse un buon amministratore e che avesse valorizzato il ceto equestre. È un principe che ha consolidato le conquiste della politica estera: Giulio Agricola (Tacito) sotto il regno di Domiziano riesce ad ampliare i confini della Britannia. Riesce ad ottenere una serie di successi sul fronte germanico contro i Catti. Malgrado questi successi viene ricordato poco efficace in politica estera poiché stipula una pace con il re dei Daci Decebalo. Viene assassinato nel 96 d.C. e colpito anche lui dalla damnatio memoriae. RILIEVI DI DOMIZIANO DELLA CANCELLERIA Si tratta di un documento pubblico, riproducono la profectio, la partenza del principe per la campagna militare. Il volto riprodotto su questi bassorilievo è però quello di Nerva proprio perché Domiziano era stato colpito dalla damnatio memoriae. Alla morte di Domiziano non c'è un erede indicato, la scelta viene quindi fatta dal senato per la prima volta. Viene selezionato secondo la scelta del migliore Nerva. NERVA La dinastia che si apre con Nerva è quella degli Antonini , appartengono tutti alla stessa famiglia per adozione. Il sistema si basa su un principio meritocratico : Nerva adotta subito Traiano e a partire da questa adozione si dà il via alla nuova dinastia. Alla sua morte Nerva viene divinizzato. TRAIANO Traiano è il primo imperatore provinciale , nasce infatti in Spagna. Aveva una notevole esperienza militare rendendolo molto apprezzato a Roma. Si rifà al modello augusteo e crea attorno a sé l'immagine dl'ottimus princeps. Tacito riporta i discorsi dei dibattiti politici del suo tempo e in uno di questi teorizza la successione per scelta del migliore attribuendola al passato, in particolare a Galba e Pisone. Retrodatando questo tipo di successione è come se la legittimasse. Per quanto riguarda la politica interna attua un provvedimento per contrastare gli squilibri economici, gli alimenta. Le politica estera è rivolta invece all'espansionismo, in particolare combatte contro i Daci. In due campagne fra il 101-102 e 105-107 d.C. riesce a sconfiggere definitivamente Decebalo e a ridurre la Dacia a provincia, l'unica a nord del Danubio e ricca di argento. Agisce anche nelle aree orientale, vengono create le province di Arabia e Armenia e attua una nuova campagna contro i Parti che portò alla conquista di Ctesifonte fra il 115-117 d.C. Con questa conquista viene creata la provincia di Mesopotamia e l'Impero raggiunge la sua massima espansione. La Colonna Traiana era collocata nel foro di Traiano (forum Ulpium) ed è interamente decorata con bassorilievi. Il foro viene finanziato ex manubiis, sfruttando il bottino delle campagne daciche. Vengono qui rappresentate a spirale le campagne in Dacia dal basso verso l'alto. Costruisce il porto di Ancona e completa il Portus di Ostia rendendola il maggiore porto del Tirreno.

indovini. Questi fattori entrano in conflitto con le nuove religioni emergenti, in particolare con il cristianesimo: in questo momenti all'interno dell'Impero è presente un numero altissimo di religioni anche grazie al periodo di relativa pace. Il monumento più celebre di questo principato è la statua equestre di Marco Aurelio poiché è l'unica statua equestre che ci è giunta nella sue versione in bronzo. L'imperatore è a cavallo e senza armi per mostrarsi come garante della pax. COMMODO Fino al 180 d.C. il successore degli Antonini era sempre stato il "migliore"; con Marco Aurelio questo metodo si spezza poiché aveva un figlio legittimo, Commodo, il quale eredita i poteri del padre. Dalle fonti senatorie percepiamo Commodo come la peggiore delle scelte: aveva l'idea di un principato di tipo autocratico in cui il senato veniva esautorato dei suoi poteri. Commodo sarà ucciso nel 192 d.C. in una congiura a palazzo e subito dopo si procederà alla damnatio memoriae. Per quanto riguarda la politica interna sono anni di crescente corruzione dei costumi , della politica e di negligenza amministrativa a causa di una seie di provvedimenti che non vengono presi per garantire la prosperità delle casse pubbliche. Invece di salvaguardare il fisco Commodo aumenta il numero dei giochi circensi trovando il sostegno della plebe urbana. In politica estera appena salì al potere Commodo stipulò un trattato di pace con le popolazioni germaniche abbandonando tutte le aree oltre al Danubio che erano state conquistate dal padre. Le fonti cercano di trovare una giustificazione del fatto che un principe così capace com'era Marco Aurelio fosse stato sostituito da un personaggio come Commodo. Si cerca di attribuire la responsabilità all'elemento femminile che attraverso l'adulterio di Faustina avrebbe sporcato la legittimità e la pretesa al trono di Commodo. ECONOMIA NELL'ALTO IMPERO Quali sono i fattori che hanno permesso di raggiungere un quadro così grandioso? Il primo è l'agricoltura , uno dei simboli dell'espansione, poiché molti dei terreni vengono messi a coltura con forme di sfruttamento stanziali lungo tutto l'Impero. In particolare l'agricoltura subisce delle modifiche: al modello della villa schiavistica si sostituisce quello del colonato. Il colonato si basa sul lavoro di contadini liberi che lavorano per un padrone sulla base di un accordo, un vero e proprio contratto di mezzadria, non più schiavi. Nel corso del tempo questi contratti diventeranno sempre più vincolanti per questi contadini. Il secondo elemento è l'antropizzazione , la presenza di città. Un altro settore è quello dell'industria mineraria : molte conquiste erano state scelte per delle aree che permettevano di acquisire miniere metallifere come quelle della Dacia, ricca di oro. Nella costruzione degli edifici si utilizzavano marmi policromi che provenivano da tutto il Mediterraneo. Nel campo dell'artigianato vengono introdotte le produzioni in serie, in particolare dei contenitori da trasporto: questi sono estremamente diffusi e rispecchiano l'aumento della domanda, conseguenza dell'aumento della popolazione, dell'aumento delle città e alle esigenze dell'esercito. Questi venivano prodotti in Italia da botteghe artigiane che in futuro si espandono direttamente nelle province di origine deei materiali primi. Queste produzioni sono importanti poiché rappresentano uno status simbol usato dai ceti benestanti che imitano quei modelli che venivano realizzati con i metalli preziosi.Anche in aree fuori dal controllo di Roma circolavano questibeni di lusso.

Il commercio si trasforma in larga scala coprendo tutto l'impero grazie ad una importante rete viaria e alle compagnie di navigazione con le loro case di rappresentanza. Si può ora parlare di una sorta di economia globale. Si può ipotizzare che si tratti di un sistema economico paleo-capitalista con risorse per l'epoca sostanzialmente inesauribili:

- Centri produttivi urbani;

- Moneta unica;

- Sistema bancario;

- Imprenditori;

- Massa di lavoratori a basso costo;

- Lavoro salariato;

Fin dalla guerra annibalica ci furono tutta una serie di problematica sullo sfruttamento delle terre. Le guerre hanno provocato distruzione e imporverimento dei territori e la nascita dei grandi latifondi. Le terre furono sfruttate per colture arboricole specializzate e pascoli transumanti. Le province di Sicilia e Africa offrono il grano che alimenta l'Italia, legata quindi molto alle produzioni provinciali per la sua sopravvivenza. Fin dall'età di Domiziano questo problema si può toccare con mano poiché alcune province occidentali iniziano a loro volta a produrre vino e olio determinando una forte concorrenza per l'Italia: il prodotto italico non viene più commercializzato come prima. Allo stesso tempo si verificano delle gravi carenze nelle province di grano poiché la maggior parte dell'approvigionamento dev'essere portato a Roma causando un forte squilibrio. Il primo a intervenire fu Domiziano: cerca di bloccare la produzione di vino e a convertirla in produzione di grano. Ordina poi che in provincia vengano distrutti la metà dei vigneti. Ad intervenire nella questione è poi Traiano che elabora un piano indue punti:

  1. Imposizione ai senatori di investire 1/3 del loro patrimonio in Italia ;
  2. Creazione degli alimenta. La prima delle due leggi venne emanata poiché i senatori investivano solamente sulle terre provinciali a basso costo che però rendevano tanto quanto i terreni in Italia. Gli alimenta sono una programma di alimentazione pubblica permessa dalla conquista della Dacia che ha portato un grand enumero di risorse economiche. Traiano elargisce prestiti forzosi ai proprietari italici per riconvertire parte dei loro fondi agricola dall'agricoltura arboricola a quella cerealicola. I propietari terrieri non devono restituire il prestito, devono però corrispondere un interesse annuo del 5% ai municipi in cui si trovano i loro terreni. Con queste somme i municipi creano dei sussidi destinati ai fanciull/e del municipio. La fonte maggiore di questo provvedimenti sono dei bassorilievi del foro di Traiano: vediamo la personificazione dell'Italia che ringrazia Traiano per l'istituzione degli alimenta. Abbiamo poi la Tabula dei Ligures Baebiani : un elenco di nomi dei personaggi che hanno ricevuto il prestito, una sorta di catasto che ricordava la somma ricevuta per calcolare poi la tassa dovuta. Nella Tabula di Veleia vediamo il valore stimato e l'entità della somma ricevuta. Con gli alimenta l'imperatore dà vita a un incremento della natalità italica, in particolare quella maschile, decimata dalla leva militare e dalla politica. Con gli alimenta introduce una tassa sui propietari italici che non pagavano fin dalla battaglia di Pidna. Un'azione come quella di Traiano è possibile grazie alla forte presenza di centri urbani lungo l'impero, luoghi fisici che permettono il funzionamento degli alimenta. Esiste un potere centrale che sovrintende all'impero ma localmente ogni città acquisisce una sorte di libertà di azione: sono le elite locali che prendono decisioni per i territori locali.