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Sono innumerevoli le immagini di M. Maddalena dei vangeli canonici fino alla contemporaneità. Maddalena è una peccatrice, prostituta penitente, Santa per la Chiesa cattolica, discepola e prima testimone della Resurrezione. Per Jacopo da Varazze è apostola apostolorum ed addirittura evangelista secondo la testimonianza dei manoscritti scoperti nel 1945 ad Hag Ammadi, nel deserto egiziano.
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Sono innumerevoli le immagini di M. Maddalena dei vangeli canonici fino alla contemporaneità. Maddalena è una peccatrice, prostituta penitente, Santa per la Chiesa cattolica, discepola e prima testimone della Resurrezione. Per Jacopo da Varazze è apostola apostolorum ed addirittura evangelista secondo la testimonianza dei manoscritti scoperti nel 1945 ad Hag Ammadi, nel deserto egiziano. La leggenda di M. Maddalena può essere considerata una variazione sul mito di Psiche e tale tesi si basa su un confronto tra i due racconti, entrambi miti di metamorfosi. Si tratta di due miti che trattano di un analogo percorso dall’umano al divino che prevede una lunga e dolorosa iniziazione ed il passaggio dalla morte alla resurrezione.
Nei Vangeli canonici sono presenti 3 diverse figure femminili: ● la peccatrice convertita che nella casa di fariseo abbraccia i piedi di Gesù inondandoli di lacrime di pentimento. ● Maria di Betania, sorella di Marta e Lazzaro, che si pone ai piedi di Gesù per ascoltare la sua parola e che unse con un prezioso unguento il capo del Nazareno prima della sua Passione e che per questo fu rimproverata da Giuda ● Maria di Magdala da cui erano usciti sette demoni (i vizi capitali), che ha seguito Gesù al Calvario e alla quale per prima appare risorto.
Il mito in cui si realizza l’unificazione delle 3 Marie risale a Gregorio Magno e viene sostenuto da Agostino, Isidoro di Siviglia, Beda, Rabano, Mauro, Odone di Cluny, Tommaso d’Aquino e Bonaventura. Oggi la chiesa cattolica distingue i tre personaggi evangelici. Nell’Omelia 33 Gregorio Magno per primo, traccia il racconto di una donna bella e di costumi sregolati che pone, in un atto di penitenza e devozione, i suoi
capelli, il profumo, gli occhi e la bocca, un tempo strumenti di seduzione ai piedi di Cristo. Maddalena convertita è il risultato di una metamorfosi. La “colpa” di Maddalena consisteva nell’essere nell’eros e solo di eros. L’incontro con Gesù ha prodotto il processo di mutamento del suo erotismo in amore per Dio e per il prossimo. Metamorfosi di Apuleio, storia che allude ad un processo di cambiamento interiore, dalle tenebre dell’ignoranza fino alla luce della conoscenza. Nella favola di Psiche delle Metamorfosi di Apuleio (un racconto nel racconto), il processo della metamorfosi di Psiche ha inizio con il desiderio di un Amore diverso, cosciente che si realizza nell’atto di illuminare con la sua lampada il volto di Amore dormiente. Il suo sentimento, ancora inconscio, aveva generato in lei il timore di essersi legata ad un mostro divoratore. Il desiderio di una relazione con L’Altro produce la separazione, il senso di colpa e la sofferenza. Psiche entra nel labirinto. L’esperienza del dolore e la finale “Morte mistica” le consentiranno l’accesso al divino. Nella relazione con Psiche anche in Eros si produce un mutamento. Il Dio prova compassione per l’amata fanciulla e soffre insieme a lei. Eros è sempre stato generatore di sofferenze per gli uomini e gli Dèi. Intercede per lei, si prende cura di lei, presso Giove che consacrerà nell’eternità dell’Olimpo l’unione di Amore e Psiche. L’amore è il demone mediatore tra gli uomini e gli dei. E’ quanto afferma Platone nel Simposio ed Apuleio ne è profondo conoscitore. Nel mito classico, l’essere che si lega ad Amore è femminile. Una psicologa junghiana sostiene la tesi che Anima e l’inconscio sono il femminile. Il precorso di Psiche le imporrà, attraverso le dolorose prove, ordinate da Venere, un confronto con l’Altro, la sua grande introiezione. Il rapporto di Maddalena con Gesù è con un Dio di agape. Egli è il Padre e la Madre. Nel Vangelo di Luca accoglie la peccatrice, ma come padre le impone la regola di “non peccare più” Dopo la conversione Maria diviene seguace e sacerdotessa allo stesso tempo. Nei Vangeli gnostici, in particolare in quello di Filippo, Maddalena è la compagna di Gesù, l’apostola prediletta, cui il Cristo, baciandola sulla bocca, confida la verità. L’immagine più forte e significativa dei due racconti è quella della luce: La ricerca della consapevolezza spinge Psiche ad illuminare il volto di Amore. Allo
riempie anche di Agape consente a Maria di separarsi serenamente da Gesù che ascende al cielo. Nell’opera di Brignole l’Eros pervade l’intera narrazione, divenendo anche linguaggio metaforico. Il divino diviene “troppo umano”. Maddalena come Psiche ha attraversato tutti i quattro stadi dell’erotismo descritti da Jung: è stata Eva, Elena, Maria, e Sophia e quindi contemporaneamente eros, philia, agape, e lògos.