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2020 Magistrali psicologia università di padova, Summaries of Psychology

2020 Magistrali psicologia università di padova

Typology: Summaries

2021/2022

Uploaded on 03/21/2022

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CAPITOLO 2
La ricerca ai tempi di internet
Una buona ricerca scientifica quali proprietà deve
avere?
Una ricerca scientifica deve partire dalla letteratura
esistente riuscendo ad analizzare mediante un approccio
sistematico (PRISMA) tutto (o quasi) il materiale a
disposizione rispetto all’argomento della nostra ricerca. La
ricerca di informazioni è un processo faticoso che consente
però di avere chiaro lo stato dell’arte dell’argomento di
interesse. Inoltre, conoscere la prospettiva generale
consente poi, mediante la propria ricerca, di ampliare la
conoscenza disponibile. Infine, una buona ricerca implica
anche che le ipotesi iniziali vengano messe in discussione
durante e alla fine della stessa.
Quali sono i due principali approcci utilizzati nella
ricerca scientifica?
La ricerca scientifica necessita di dati. Questi, possono
essere raccolti in prima persona oppure possono essere
utilizzati dati provenienti da altre ricerche. A questo punto si
crea una distinzione negli approcci. Si parla di RICERCA
PRIMARIA e SECONDARIA:
La ricerca primaria comporta una maggiore fatica sia da un
punto di vista di raccolta dati sia da un punto di vista
temporale e di costi, in quanto richiede tempi lunghi e fondi
importanti. La raccolta dei dati (in questo approccio) può
avvenire mediante osservazioni, interviste, questionari e
dati di log (quindi metodi sia quantitativi che qualitativi). Per
queste proprietà, la ricerca primaria risulta essere più
affidabile e valida.
La ricerca secondaria, invece, utilizza dati provenienti da
documenti (libri-articoli-altre fonti) e da ricerche primarie
che però devono essere analizzate (queste fonti) in modo
sistematico (PRISMA) così da avere effettivamente
selezionato tutte (o quasi) le informazioni disponibili (per
quello specifico argomento che si vuole trattare). Inoltre,
siccome la raccolta dei dati non è diretta, i tempi si
riducono, così come l’affidabilità, la validità e i costi di
queste ricerche.
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CAPITOLO 2

La ricerca ai tempi di internet

 Una buona ricerca scientifica quali proprietà deve

avere?

Una ricerca scientifica deve partire dalla letteratura esistente riuscendo ad analizzare mediante un approccio sistematico ( PRISMA ) tutto (o quasi) il materiale a disposizione rispetto all’argomento della nostra ricerca. La ricerca di informazioni è un processo faticoso che consente però di avere chiaro lo stato dell’arte dell’argomento di interesse. Inoltre, conoscere la prospettiva generale consente poi, mediante la propria ricerca, di ampliare la conoscenza disponibile. Infine, una buona ricerca implica anche che le ipotesi iniziali vengano messe in discussione durante e alla fine della stessa.

 Quali sono i due principali approcci utilizzati nella

ricerca scientifica?

La ricerca scientifica necessita di dati. Questi, possono essere raccolti in prima persona oppure possono essere utilizzati dati provenienti da altre ricerche. A questo punto si crea una distinzione negli approcci. Si parla di RICERCA PRIMARIA e SECONDARIA: La ricerca primaria comporta una maggiore fatica sia da un punto di vista di raccolta dati sia da un punto di vista temporale e di costi, in quanto richiede tempi lunghi e fondi importanti. La raccolta dei dati (in questo approccio) può avvenire mediante osservazioni, interviste, questionari e dati di log (quindi metodi sia quantitativi che qualitativi). Per queste proprietà, la ricerca primaria risulta essere più affidabile e valida. La ricerca secondaria, invece, utilizza dati provenienti da documenti (libri-articoli-altre fonti) e da ricerche primarie che però devono essere analizzate (queste fonti) in modo sistematico (PRISMA) così da avere effettivamente selezionato tutte (o quasi) le informazioni disponibili (per quello specifico argomento che si vuole trattare). Inoltre, siccome la raccolta dei dati non è diretta, i tempi si riducono, così come l’affidabilità, la validità e i costi di queste ricerche.

 Il metodo dell’osservazione nella ricerca primaria:

prima e dopo internet.

Il metodo dell’osservazione consente di acquisire informazioni associate ai comportamenti dei soggetti nel loro ambiente naturale. È importante però fare due importanti distinzioni. Lo sperimentatore può essere: -INTRUSIVO o NON INTRUSIVO= Cioè è presente o meno nel luogo in cui sono presenti i soggetti. -PARTECIPANTE o NON PARTECIPANTE=Interagisce o meno con i soggetti nell’ambiente. *In generale l’osservatore, anche se non intrusivo e non partecipante può comunque influenzare l’ambiente e i soggetti. Questo accade per quanto riguarda le osservazioni prima dell’arrivo di internet. Con l’arrivo di internet i metodi osservazionali sono mutati, oggi si parla di NRDC (Non Reactive Data Collection) cioè osservare e acquisire dati sul comportamento normale degli individui senza influenzarli. Questo è possibile con semplici raccolte di dati legati all’attività dei soggetti sulla rete (social, tempi di utilizzo, like, preferenze, recensioni etc.). La raccolta di questi dati comporta chiaramente una questione etica che negli ultimi anni ha preso sempre più piede nella ricerca online.

 Esistono altre metodologie e altri strumenti per la

raccolta di dati per la ricerca primaria?

-INTERVISTE= Sono uno strumento che può essere

utilizzato sia per singoli individui sia in un gruppo.

Quando abbiamo necessità di acquisire info di singoli

individui le interviste saranno in rapporto di 1:1 (cioè

intervistatore-intervistato). Questo strumento è molto

flessibile perché possiamo decidere, in base a una serie

di fattori (tipo di ricerca, argomento trattato, etc.), se

attuare un’intervista:

-STRUTTURATA=Domande uguali per tutti e

poco spazio per interpretazioni soggettive;

-SEMISTRUTTURATA=Domande strutturate ma

possibilità di adattarle al soggetto;

-NON STRUTTURATA=Domande non sviluppate

a priori, cambiate in funzione del soggetto;

Quando invece abbiamo un gruppo, questo strumento

può essere utilizzato (max 10 persone, proprietà sociali

-Stesso luogo o distanti= Cioè ci si chiede se si è nello stesso luogo oppure se sperimentatore e soggetto si trovano in luoghi diversi; -Qualità dei dati= Dati raccolti online sono qualitativamente simili a quelli offline? Alcune ricerche hanno dimostrato che la qualità è simile (anche se ancora oggi sussiste il dubbio) ma ci possono essere casi di drop-out oppure una scelta del campione poco rappresentativo, anche perché non tutti possono accedere a Internet. Chiaramente la CMC presenta numerosi vantaggi: -Raggiungere soggetti distanti; -Raccolta dati estesa e senza costi eccessivi; -Flessibile e potenzialmente controllabile (alcune); -Propone un senso di controllo ai soggetti.

 La ricerca online deve affrontare una questione etica?

I principi etici applicati alla ricerca tradizionale sono difficili da applicare alla ricerca online, in quanto non sempre è necessario avere la firma di un consenso e in rete è possibile trovare dati (open data) che possono essere utilizzati senza alcun rischio giuridico. Ma numerosi autori hanno comunque evidenziato la necessità di sviluppare e applicare principi etici per le ricerche online così da adattare gli standard di ricerca online a quelli tradizionali.

CAPITOLO 3

La comunicazione ai tempi di internet (CMC)

 Qual è il rapporto tra la storia di internet e la CMC? Il tema della comunicazione mediata dall’utilizzo di internet è stato affrontata già nel 1978 dagli studi di Hiltz e Turoff che hanno indagato come le persone valutavano l’utilizzo di mail per comunicare. I primi risultati vennero pubblicati nel loro libro ed evidenziavano come le persone percepivano la mancanza di indizi non verbali nell’utilizzo di questi mezzi di comunicazione (oggi si parla di lean medium o cues-filtered out situation). Le cose iniziarono a cambiare nel 1989 con lo sviluppo del World Wide Web che consentì lo sviluppo di siti da cui poter “acquisire” documenti anche se le modalità di queste pagine erano statiche e non consentivano l’interazione attiva con il sito. Questo passo venne fatto con lo sviluppo del WEB 2.0 che consentì per la prima volta di poter interagire mediante internet con altre persone (social network e social media). L’interazione è aumentata, ulteriormente, negli ultimi anni attraverso l’inserimento di interazioni multimodali, cioè la possibilità di utilizzare immagini, video e altre metodiche di comunicazione mediata da internet che hanno mutato anche le strutture di queste piattaforme che inizialmente consentivano solo una comunicazione di tipo testuale. Oggi, attraverso CMC è possibile documentare parti della nostra vita.

 Quali sono le proprietà della CMC?

La Computer Mediated Communication è diventata un ulteriore modo di comunicare. Anche questa metodica presenta delle proprietà definite che consentono di differenziarla da altri tipi di comunicazione. Innanzitutto, è presente a più livelli generazionali, è utilizzata sia tra i più giovani che comunicano, ad esempio, durante, l’uso di videogames con chat e vocal message, sia tra gli adulti per lavoro come accade con il Computer Supported Co- operative Work (CSCW). Per quanto riguarda i tempi di comunicazione possiamo dividere la CMC in asincrona (comunicazione non simultanea, tipo mail) e in sincrona (comunicazione in simultaneo). Mentre valutando la possibilità di aggiornare le informazioni, possiamo fare una distinzione tra la comunicazione online e quella offline. La

donne anche se gli uomini tendono maggiormente a variare la tipologia. Inoltre, il loro utilizzo varia in funzione del tipo di “discussione”, ad esempio, una conversazione più scherzosa o emotiva richiederà numerosi emoticons mentre una comunicazione lavorativa e più seria, meno.

 Quali sono le teorie della comunicazione offline? E

della comunicazione online?

La comunicazione risulta essere uno dei campi più studiati nella psicologia. Nel tempo sono state fornite diverse teorie che hanno descritto una parte di questo fenomeno così complesso e mutevole. In particolare, le teorie sono:

  • Hyperpersonal Model = Proposto da Walther, è uno dei pochi modelli che tratta sia la comunicazione online che offline. In particolare, Walther ha proposto che la comunicazione online sviluppa le stesse o maggiori reazioni emotive rispetto a quella offline. Infatti, evidenzia 4 fattori che sono ricorrenti nella comunicazione online, cioè: 1)MITTENTE= O sender, è colui che manda il messaggio in modo da presentare al destinatario, solo le proprie caratteristiche positive. 2)DESTINATARIO= O receiver, è colui che riceve il messaggio e tende (a partire dalla descrizione del mittente) a idealizzare in funzione delle proprietà positive condivise dal mittente. 3)FEEDBACK= Ricevere il messaggio funge da ricompensa, quindi aumenta la necessità di comunicare. 4)ASINCRONIA= L’utilizzo dei CMC solitamente è asincrona, questo consente di avere tutto il tempo di preparare la risposta, a differenza delle conversazioni offline che presentano una difficoltà ulteriore che è la simultaneità di elaborazione di numerosi dati alla volta durante la comunicazione. Questi 4 fattori aumentano chiaramente l’idealizzazione e l’emotività che poi va a influire sulla comunicazione generale. Inoltre, sono stati fatti degli studi in cui si è notato che le persone sono più propense ad “aprirsi” con persone sconosciute che con persone conosciute. Anche per questo, c’è una maggiore attivazione emotiva online rispetto alla comunicazione offline (in alcuni casi).
  • Modello matematico = Proposto da Shannon e Weaver, permette di adottare una prospettiva lontana da quella psicologica. La comunicazione viene descritta come il passaggio di informazioni da un mittente verso il destinatario attraverso la mediazione di un trasmettitore, un canale e un ricevente che porta l’info al destinatario. Durante questo processo fattori come la ridondanza, il rumore e altri distrattori possono influire sulla qualità della comunicazione (questo è accaduto con lo smart working e la DAD). Chiaramente questo modello presenta dei limiti psicologici, in quanto non viene considerata la relazione bidirezionale e aspetti di relazioni umane.
  • Teoria delle regole/Gestione co-ordinata del significato = Elaborata da Pearce e Cronen, partono dal presupposto che i soggetti non partecipano alla comunicazione ma attribuiscono significati ai vari tipi di interazione e reagiscono mettendo in atto dei processi comunicativi, in funzione del significato. In particolare, propongono una gerarchia di possibili modi di attribuire il significato. Partendo dal livello più basso: -Significato letterale, Speech act (parole dette hanno significato in funzione di ciò che facciamo), Episodi, Relazioni, Biografia (unione di più episodi che danno significato), Cultura (Significato deriva da rapporto tra persona e mondo culturale). Queste gerarchie sono gestite in funzione di due tipi di regole: -COSTITUTIVE =Indicano cosa significa uno specifico stimolo, in una specifica situazione (e.g. istruzione data da amico o capo). -NORMATIVE=Consentono di gestire l’interazione, evidenziando ciò che va bene da ciò che non va.
  • Grounding theory = Elaborata da Clark, fa riferimento alla necessità di una comunicazione di avere un terreno comune. Se due interlocutori non hanno un base condivisa non possono comunicare un significato ben definito. Nella CMC questo è evidente nell’utilizzo delle abbreviazioni oppure nell’uso degli emoticons. Infatti, comunicare con una persona che non conosce i significati culturali oppure che non conosce bene la nostra stessa lingua implica una scarsa possibilità di comunicazione.